«Tua sorella sta venendo da te» disse mia madre. «Ha bisogno di parlare con qualcuno.»

Valerie doveva essere davvero disperata per scegliere di parlare con me. Andiamo abbastanza d’accordo, ma non siamo mai state molto affiatate. Troppe differenze sostanziali di carattere. E quando si e trasferita in California ci siamo allontanate ancora di piu.

Strano come vanno le cose. Eravamo tutti convinti che il matrimonio di Valerie fosse perfetto.

Il telefono squillo di nuovo e questa volta era Morelli.

«Canticchia» disse. «Quando vieni a riprendertelo?»

«Canticchia?»

«Io e Bob stiamo cercando di guardare la partita ma questo qui non smette di canticchiare.»

«Forse e nervoso.»

«Eccome, cazzo. Fa bene a essere nervoso. Se non smette di canticchiare lo strangolo.»

«Prova a dargli qualcosa da mangiare.»

E riagganciai.

«Vorrei tanto sapere che cos’e che cercano tutti» dissi rivolta al criceto Rex. «So che ha a che fare con la scomparsa di Dougie.»

Qualcuno busso alla porta ed ecco mia sorella, con il suo look da Meg Ryan, ma vispa e su di giri come Doris Day. Probabilmente sarebbe stata perfetta per la California, ma qui in New Jersey non siamo tanto briosi.

«Sei assolutamente su di giri» osservai. «Non ti ricordavo cosi.»

«Non sono su di giri… sono allegra. Non voglio piu piangere, mai piu. A nessuno piacciono i musi lunghi. Voglio voltare pagina e voglio essere felice. Saro cosi felice che in confronto a me Mary Sunshine, la star del musical, sembrera una sfigata.»

Accidenti!

«E sai perche posso essere felice? Posso essere felice perche sono una persona equilibrata.»

Per fortuna che Valerie era tornata in New Jersey. Avremmo sistemato tutto.

«Cosi questo e il tuo appartamento» disse guardandosi in giro. «Non c’ero mai stata.»

Mi guardai attorno anch’io e quello che vidi non mi fece una buona impressione. Ho un sacco di buone idee per il mio appartamento, ma non so perche non mi decido mai a comprare quei reggicandela di vetro che ho visto al negozio di lampadari o la fruttiera in ottone nel negozio di casalinghi. Alle finestre ho tende dozzinali. I mobili sono relativamente nuovi ma scelti senza uno stile preciso in mente.

Quello dove abito e uno dei tanti appartamenti tutti uguali e a poco prezzo costruiti negli anni Settanta. Un architetto elegante alla Martha Stewart inorridirebbe se lo vedesse.

«Diamine» dissi «mi dispiace davvero per Steve. Non sapevo che voi due aveste dei problemi.»

Valerie si abbandono a sedere sul divano. «Non lo sapevo neanch’io. Mi ha preso alla sprovvista. Un giorno sono tornata dalla palestra e mi sono accorta che i vestiti di Steve non c’erano piu. Poi ho trovato un biglietto sul piano della cucina in cui mi diceva che si sentiva in trappola e che doveva andarsene. Dopodiche ho ricevuto un avviso di pignoramento sulla casa.»

«Wow.»

«Sto pensando che forse potrebbe essere una buona cosa. Cioe, questa faccenda potrebbe aprirmi tutta una serie di nuove esperienze. Tanto per cominciare, devo trovarmi un lavoro.»

«Hai qualche idea?»

«Voglio diventare una cacciatrice di taglie.»

Ero senza parole. Valerie. Una cacciatrice di taglie.

«L’hai detto alla mamma?»

«No. Pensi che dovrei?»

«No!»

«Quando fai la cacciatrice di taglie, puoi organizzarti l’orario di lavoro come vuoi, giusto? Cosi potrei essere a casa quando le bambine tornano da scuola. E poi le cacciatrici di taglie sono gente tosta, ed e cosi che voglio che diventi la nuova Valerie… allegra ma tosta.»

Valerie indossava un cardigan rosso di Talbots, jeans firmati ben stirati e mocassini pitonati.

«Tosta» sembrava un po’ eccessivo.

«Non sono sicura che tu sia adatta per fare la cacciatrice di taglie» le dissi.

«Certo che sono adatta» rispose entusiasta. «Devo solo entrare nella mentalita giusta.» Si raddrizzo a sedere nel divano e comincio a canticchiare. «Io punto in alto… punto in aaaalto!»

Fortunatamente la pistola era in cucina, perche mi era venuto un bisogno impellente di sparare a mia sorella. La sua allegria stava prendendo una piega che non mi piaceva per niente.

«La nonna ha detto che lavori a un caso importante e che forse ti potrei aiutare» disse.

«Non so… questo tipo e un assassino.»

«Ma e anziano, giusto?»

«Gia. E un assassino anziano.»

«Mi pare che sia un buon modo per cominciare» annuncio Valerie saltando via dal divano. «Andiamo a prenderlo.»

«Non so precisamente dove trovarlo.»

«Probabilmente sara al laghetto che da da mangiare alle anatre. E questo che fanno normalmente gli anziani. Di notte guardano la TV e di giorno vanno a dar da mangiare alle anatre.»

«Sta piovendo. Non credo che se ne starebbe fuori a dar da mangiare alle anatre sotto la pioggia.»

Valerie diede un’occhiata alla finestra. «Giusta osservazione.»

Qualcuno busso con decisione alla porta e poi comincio ad armeggiare con la serratura come per vedere se fosse chiusa a chiave. Poi busso di nuovo.

Morelli, pensai. Che mi restituisce il Luna.

Aprii la porta ed Eddie DeChooch entro nell’ingresso. Teneva in mano la pistola e aveva un’espressione seria.

«Dov’e?» chiese. «So che sta qui da te. Dov’e quel bastardo schifoso?»

«Stai parlando del Luna?»

«Sto parlando di quell’inutile pezzo di merda che mi sta prendendo per il culo. Ha una cosa che mi appartiene e la rivoglio.»

«Come sai che ce l’ha il Luna?»

DeChooch mi scanso con una spinta e ando prima in camera da letto, poi nel bagno. «Il suo amico non ce l’ha. E non ce l’ho neanch’io. L’unico che rimane e quell’imbecille del Luna.» Apri vari sportelli e li richiuse sbattendoli. «Dov’e? So che l’hai messo al sicuro da qualche parte.»

Alzai le spalle. «Mi ha detto che aveva delle commissioni da fare e da allora non l’ho piu visto.»

Punto la pistola alla tempia di Valerie. «Chi e questa bambolina?»

«E mia sorella Valerie.»

«Forse dovrei spararle.»

Valerie guardo la pistola di traverso. «E vera quella pistola?»

DeChooch sposto la pistola di una quindicina di centimetri a destra e lascio partire un colpo. Il proiettile manco il televisore di un millimetro e ando a conficcarsi nel muro.

Valerie sbianco e fece un verso stridulo.

«Perdinci, squittisce come un topo» disse Eddie.

«Come la mettiamo con il muro?» gli chiesi. «La pallottola ci ha fatto un bel buco.»

«Puoi far vedere il buco al tuo amico. Puoi dirgli che si ritrovera con la testa come quel muro se non riga dritto.»

«Forse potrei aiutarti a recuperare questa cosa se mi dici di che si tratta.»

DeChooch usci lentamente dalla porta di casa con la pistola puntata contro Valerie e me. «Non seguitemi» disse «o vi sparo.»

A Valerie cedettero le ginocchia e crollo con il sedere a terra.

Aspettai un paio di minuti prima di andare alla porta e guardare fuori, lungo il corridoio. Credevo a quello che DeChooch aveva detto a proposito di sparare. Ma quando mi affacciai al corridoio Eddie era gia scomparso. Chiusi la porta a chiave e corsi alla finestra. Il mio appartamento guarda sul retro dell’edificio e le finestre danno sul parcheggio. Non e quella che si dice una vista panoramica, ma toma utile quando c’e da tenere d’occhio dei

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