«Che cosa fa per vivere Basilio Lucena?» domando.

«Qualcosa di inutile all'universita. E un assistente.»

«In quale facolta?»

«Una facolta scientifica. Biologia o chimica, non ricordo. Non abbiamo mai parlato del suo lavoro, a lui non interessa, e solo un posto e uno stipendio, tutto qui.»

«Gli ha dato una chiave?»

«Dell'appartamento?» La donna scosse il capo. «Deve conoscere Basilio prima di…»

«Come fa a sapere che non l'ho gia conosciuto?»

Silenzio.

«Si e messa in contatto con Basilio Lucena questa mattina?» le domando Falcon.

Un cenno affermativo.

«Che cosa gli ha detto?»

«Ho ritenuto che dovesse sapere cos'era successo.»

«In modo che si potesse preparare?»

«Sulla carta, Inspector Jefe, Basilio Lucena puo sembrare un uomo intelligente. Certamente e istruito e di modi raffinati, ma la sua intelligenza e molto ben sintonizzata su una lunghezza d'onda assai ridotta e la sua raffinatezza e apprezzata da una cerchia di persone molto ristretta. E stato reso pigro dalla mancanza di stimoli sul lavoro, la casa e la macchina gliele hanno pagate i genitori. Non ha nessuno che dipenda da lui e il suo reddito gli permette un tenore di vita da irresponsabile. Non e il tipo d'uomo che abbia mai dovuto camminare con le proprie gambe, perche la maggior parte del tempo la passa sdraiato. Le sembra il profilo di un assassino?»

Suono il cellulare di Falcon. Perez gli fece un rapporto complicato sulle persone ignote riprese dalle telecamere a circuito chiuso. Due erano state identificate, una no e la foto della presunta prostituta era stata inviata alla buoncostume. Falcon ordino a Perez di seguire la questione della ragazza e chiese a Fernandez di ricontrollare gli appartamenti durante l'ora di colazione.

Il momento in cui Consuelo Jimenez avrebbe potuto cedere e fornirgli qualche elemento per incriminarla era passato. Falcon si immise nel traffico, esegui un'inversione e si diresse verso il fiume. Diede un'occhiata al suo ostaggio per vedere quale direzione avessero preso i pensieri di lei, intuendo che si stava avvicinando una nuova crisi, tanto che comincio a pensare che forse sarebbe finito tutto ancor prima della riunione con Calderon. Cosi andavano in genere le cose, stando alla sua esperienza. Tutto risolto in ventiquattr'ore oppure ci si impantanava in mesi di lunghe, squallide fatiche.

«Mi sta riportando nell'appartamento?» domando la signora Jimenez.

«Lei e una donna intelligente, Dona Consuelo.»

«La sua occasione per adularmi e passata da un bel pezzo.»

«Trascorre la vita tra la gente», continuo lui, «capisce le persone. Credo che comprenda le esigenze del mio lavoro.»

«Cioe che lei deve essere orribilmente sospettoso.»

«Sa quanti omicidi avvengono a Siviglia ogni anno?»

«In questa citta della gioia? In questa citta dei battimani per le strade, di cervecitas y tapitas con los amigos? In questa citta de los guapos, de los guapisimos? In questa citta sacra alla Santa Vergine?»

«Nella citta di Siviglia.»

«Duemila», affermo la donna, lanciando la cifra in aria con le dita inanellate.

«Quindici», disse lui.

«Metaforicamente, pugnalare alle spalle e un omicidio.» «La droga e responsabile della maggior parte di questi delitti. I pochi rimanenti sono classificati come 'domestici' o 'passionali'. In tutti questi omicidi — in tutti, Dona Consuelo — la vittima e l'artefice si conoscono e, nella maggior parte dei casi, sono in rapporti di intimita.»

«Allora lei si trova davanti a un'eccezione, Inspector Jefe, perche io non ho ucciso mio marito.»

Attraversarono il sottopassaggio della vecchia stazione ferroviaria a plaza de Armas e proseguirono lungo il fiume sul paseo Cristobal Colon, superando la Maestranza, l'Opera e la Torre del Oro. Il sole brillava sull'acqua, il fogliame degli alti platani era verdissimo. Non il momento giusto per confessare un omicidio e rassegnarsi a passare chissa quante primavere dietro le sbarre.

«Il meccanismo psichico della rimozione e molto potente…» comincio Falcon.

«Non posso saperlo, non ho mai rimosso niente.»

«… perche cosi non esistono dubbi… mai.»

«Insomma, sono una bugiarda oppure sono completamente pazza», ribatte la donna. «Non posso vincere con lei, Inspector Jefe, ma perlomeno dico sempre la verita a me stessa.»

«Ma la sta dicendo a me, Dona Consuelo?» domando Falcon.

«Finora… ma forse sto cambiando idea.»

«Non so come sia riuscita a convincere le antiche fiamme di suo marito di essere una sciocca.»

«Mi sono vestita in modo da sembrarlo», rispose lei, tamburellando con le unghie. «So anche parlare come una sciocca.»

«Un'attrice consumata.»

«Tutto congiura contro di me.»

I loro occhi si incontrarono. Quelli dell'uomo morbidi, scuri, color tabacco. Quelli della donna, acquamarina e ghiaccio. Falcon sorrise. Suo malgrado Consuelo Jimenez gli piaceva. Quella forza. Quella bocca inesorabile. Si domando che sapore avesse e caccio subito via quel pensiero dalla mente. Attraversarono il puente del Generalisimo e Falcon cambio argomento.

«Non mi ero mai reso conto di che quartiere franchista sia questo. Il ponte. La strada che porta il nome di Carrero Blanco…»

«Perche crede che mio marito vivesse nell'Edificio Presidente?»

«Pensavo che la maggior parte della gente seguisse la moda del torero Paquirri.»

«Si, be', a mio marito piacevano los toros, ma Franco gli piaceva ancora di piu.»

«E a lei?»

«E stato prima dei miei tempi.»

«Anche dei miei.»

«Dovrebbe tingersi i capelli, Inspector Jefe, la credevo piu vecchio.»

Parcheggiarono. Falcon chiamo Fernandez sul cellulare e gli disse di raggiungerlo nell'appartamento di Jimenez, poi sali in ascensore con la signora Jimenez fino al sesto piano e saluto con un cenno del capo il poliziotto davanti alla porta. Percorsero il corridoio vuoto verso il gancio nel muro, quel doppio tragitto ancora imbrigliato nella mente di Falcon. Sedettero nello studio e non parlarono piu finche Fernandez non fu arrivato.

«Faccia vedere le foto alla signora Jimenez, per favore», disse Falcon. «In ordine di apparizione nelle registrazioni delle telecamere.»

Fernandez le fece scorrere l'una dopo l'altra, sempre con risposta negativa da parte di Consuelo Jimenez fino all'ultima, quando la donna sgrano gli occhi e batte le palpebre a scoppio ritardato.

«Chi c'e nella foto, Dona Consuelo?»

La signora Jimenez alzo lo sguardo su di lui, ipnotizzata, incantata, come se avesse assistito a una magia.

«Basilio», rispose, restando a bocca aperta.

V

Giovedi 12 aprile 2001, Edificio Presidente,

Los Remedios, Siviglia

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