Come suonare quella musica? Falcon resistette alla tentazione di far scorrere le dita sul bordo della scrivania come un pianista in un finale travolgente. Appoggio il mento sul pollice, contrasse i muscoli della mandibola, sfiorandosi lo zigomo con un polpastrello mentre l'adrenalina gli scorreva nelle arterie. Questo e quanto, penso. Ma in che modo farli cantare? Separati o insieme? Si sentiva ispirato e decise per l'approccio stile «galli da combattimento». Mettiamoli insieme, lasciamo che si aggrediscano e si feriscano, che si becchino e si trafiggano.
«La signora Jimenez viene con me a El Porvenir», disse a Fernandez. «Si metta in contatto con il Subinspector Perez e lo aiuti a trovare la prostituta. Gli dica che abbiamo identificato gli sconosciuti ripresi dalle telecamere.»
La signora Jimenez accavallo le gambe e si accese una sigaretta. Il piede non riusciva a stare fermo. Falcon usci nel corridoio per contattare Ramirez con il cellulare. Avrebbe voluto che quell'uomo gli fosse piu simpatico.
Ramirez era seccato. Si era assunto l'inutile compito di interrogare personalmente gli impiegati licenziati e fino a quel momento aveva saputo soltanto che due di loro erano contenti di essersi liberati della signora Jimenez. Mentre Ramirez dava sfogo al suo malumore, Falcon teneva d'occhio la donna: Consuelo Jimenez stava battendo l'unghia dell'indice contro quella del pollice, a ritmo con i suoi pensieri. Falcon imparti istruzioni a Ramirez e gli comunico l'indirizzo di Basilio Lucena, ordinandogli di recarsi la e di prepararsi a fare pressione sui due sospetti.
Condusse Consuelo Jimenez di nuovo al di la del fiume, in calle Rio de la Plata. Il traffico era aumentato, come sempre all'ora di pranzo. Nel parco c'era gente che correva, ragazze con i capelli raccolti a coda di cavallo sobbalzavano dietro la staccionata, allegre sotto i raggi del sole. Quei momenti del suo lavoro di poliziotto lo affascinavano: guidare mentre l'indagato sosteneva una straziante battaglia interiore tra la negazione e la verita, tra insistere nella menzogna o accogliere il sollievo della confessione e del perdono. Da dove proveniva l'impulso che catalizzava i meccanismi interiori per una decisione di tale portata?
Svolto in avenida de Portugal, dietro le alte torri della plaza de Espana. L'edificio, che era stato l'attrazione principale dell'Expo del '29, era per lui cosi usuale che in genere non lo notava, ma quel giorno, con i suoi mattoni rossi sullo sfondo del cielo azzurro e con l'esplosione di verde tutto intorno, lo lascio stupefatto: gli riporto alla memoria l'immagine di suo padre che si rizzava sulla sedia mentre guardavano
«Puo parlare, se vuole», soggiunse.
La donna sembro sul punto di rispondere in tono aggressivo ma dopo la prima sillaba si ricompose, trattenendosi. Trovo il rossetto nella borsa e si ridisegno la bocca con un tocco molto gradevole.
«Sono curiosa quanto lei.» Una risposta scoraggiante.
Parcheggiarono a una certa distanza dalla casa. Nessuna traccia di Ramirez. Falcon prese il rapporto dell'autopsia e lo lesse per intero, allibito dai particolari. Gli strumenti usati, l'abilita tecnica evidente dell'omicida, gli agenti chimici e le soluzioni presenti sugli indumenti della vittima, tutto confermava i suoi sospetti.
Un'auto si affianco e, passando, Ramirez fece un cenno col capo prima di parcheggiare in fondo alla strada. Torno indietro a piedi, supero il cancello d'ingresso e suono il campanello del numero 17. Lucena venne ad aprire, segui una discussione, poi Ramirez esibi il tesserino e, finalmente, gli fu consentito di entrare. Trascorsi alcuni minuti, Falcon e la signora Jimenez scesero dalla macchina e suonarono il campanello. Lucena si presento alla porta, evidentemente preoccupato, e si trovo a guardare dritto negli occhi di Falcon, cogliendo di lato il lampo azzurro di quelli della sua amante. La paura era inequivocabile, ma di che cosa Falcon non avrebbe saputo dire. Entrarono, il giovane decisamente sotto pressione a causa di tutti quegli sguardi inquisitori fissi su di lui. Falcon si sistemo accanto al televisore, che era collegato a una telecamera, mentre Ramirez tornava a prendere posizione vicino alla porta; Lucena sedette a disagio sul bordo di una poltrona e la signora Jimenez si accomodo sul divano di fronte a lui, scrutandolo con la coda dell'occhio, le gambe accavallate, il piede mollemente sospeso nel vuoto.
«Abbiamo gia saputo dalla signora Jimenez che e stato in sua compagnia la notte scorsa», comincio Falcon. «Ricorda a che ora l'ha lasciata?»
«Verso le due», rispose l'uomo, passandosi le dita tra i capelli fini e scuri.
«Dov'e andato dopo aver lasciato l'hotel Colon?»
Il piede di Consuelo smise di dondolare.
«Sono venuto qui.»
«E uscito di nuovo durante la notte?»
«No, sono uscito stamani per andare al lavoro.»
«Come ci e andato?»
Lucena esito, gia in difficolta a quella domanda preliminare da principianti.
«Con l'autobus.»
Subentro Ramirez che lo tartasso a proposito di percorsi dei mezzi pubblici, ma Lucena insistette nella sua bugia, finche Falcon, calmo, gli mise in mano l'immagine ripresa dalle telecamere.
«E lei, signor Lucena?»
Il giovane assenti, un gesto carico di apprensione.
«Di quale materia si occupa all'universita?»
«Biochimica.»
«Percio, probabilmente, lei lavora in uno di quegli edifici dell'avenida de la Reina Mercedes?»
Cenno affermativo.
«Molto vicino a Heliopolis, dove la signora Jimenez sta traslocando?»
Il giovane si strinse nelle spalle.
«Nel suo ambiente di lavoro sarebbe facile appropriarsi di una sostanza come il cloroformio?»
«Facilissimo.»
«E di soluzioni saline, di bisturi e di forbici chirurgiche?»
«Certamente, abbiamo un laboratorio.»
«Vede quei numeri in basso a destra sull'immagine? Che cosa legge?»
«02.36, 12.04.01.»
«Chi doveva vedere nell'Edificio Presidente a quell'ora?»
Stringendosi il setto nasale tra il pollice e l'indice, Lucena serro le palpebre.
«Possiamo parlare in privato?» domando poi.
«Qui siamo tutti parti interessate», obietto Ramirez.
«Venticinque minuti dopo il suo ingresso nel palazzo, Raul Jimenez e stato assassinato», dichiaro Falcon; si rese conto che Lucena, invece di considerarlo un persecutore, lo voleva avere come amico; era della donna che aveva paura.
«Sono salito all'ottavo piano», rispose alla fine Lucena, alzando le mani.
Una risposta inattesa e Ramirez tiro fuori il suo taccuino.
«All'
«Orfilia Trinidad Munoz Delgado», disse Ramirez.
«Avra novant'anni», osservo Consuelo Jimenez.
«Settantaquattro», corresse Ramirez. «All'ottavo piano c'e anche Marciano Joaquin Ruiz Pizarro.»
«Marciano Ruiz, il regista teatrale», preciso Falcon.
Lucena annui.
«Lo conosco», disse Falcon. «Era venuto a trovare mio padre. Ma e…»
«
Ramirez, come un attore in un film comico, compi un passo indietro sbarrando gli occhi di fronte a Lucena. Falcon uso il cellulare per chiamare Fernandez, il quale gli comunico che, nel pomeriggio, all'appartamento di Ruiz non aveva risposto nessuno.
«Oggi e fuori citta», spiego Lucena. «Mi ha accompagnato all'universita e poi e andato a Huelva. Sta provando
Nella stanza la corrente aveva cambiato direzione. La signora Jimenez scatto in piedi e, prima che qualcuno potesse intervenire, la sua mano venne a contatto duramente con un lato della testa di Lucena: non un ceffone,