resto della vita con quel senso di perdita.»
Falcon si riavvicino alla finestra, ora che gli argomenti personali si erano affacciati di nuovo nella conversazione. Si domando se si potesse ancora salvare qualcosa dal naufragio: se riusciva a parlare cosi di suo padre, non poteva farlo anche di Ines? Perche non porgere il collo nudo a quell'uomo? Si senti bussare alla porta, Fernandez si affaccio.
«L'Inspector Ramirez ha trovato un baule in mansarda», disse. «Il lucchetto e stato segato e la polvere sulla superficie e stata smossa. Felipe sta cercando le impronte.»
Fecero trasportare il baule sul pianerottolo dopo che Felipe ebbe dichiarato che era pulito. Un baule pesante. Lo aprirono e sollevarono la carta marrone che copriva il contenuto: libri e vecchi cataloghi, copie di una rivista che si chiamava
Quando ebbe constatato che il baule non offriva soluzioni immediate, Calderon li lascio per andare a una riunione. Si accordarono per vedersi il lunedi seguente a mezzogiorno. Uscendo dalla casa, il magistrato si trovo davanti quattro giornalisti troppo ben informati per poter essere ignorati. Tenne una conferenza stampa improvvisata durante la quale un giornalista sostenne che i media avevano soprannominato l'assassino
«Allora lei conferma che asporta le palpebre alle vittime?» domando il giornalista, e la conferenza stampa fini prematuramente.
Falcon e Ramirez si divisero il carico di lavoro, Ramirez ben contento di occuparsi della galleria in calle Zaragoza quando ebbe saputo che Salgado aveva una segretaria, una certa Greta, bionda e con gli occhi azzurri. Baena e Serrano continuarono la perquisizione della casa con Felipe e Jorge mentre il baule veniva trasportato nello studio e il contenuto deposto sulla scrivania. Un'ulteriore ricerca in mansarda non servi a trovare una cinepresa o l'attrezzatura per la proiezione di film, ma un vecchio registratore a bobine che Felipe riusci a far funzionare.
Il diario sembrava la cosa giusta con cui cominciare, ma era scarsamente aggiornato. L'inizio lasciava intendere come mai Salgado avesse deciso di scriverlo: era felice, stava per sposarsi con una certa Carmen Blasquez. Falcon non aveva mai saputo che Salgado avesse avuto una moglie. Sbuffo mentre leggeva: a trentatre anni Salgado era gia pieno di se, pomposo e untuoso. «Francisco Falcon mi ha fatto il grande onore di accettare di essere mio
Falcon cerco di immaginare suo padre che diceva quelle parole e decise che se le era inventate Salgado. Apri la busta delle fotografie e ne trovo una di Carmen, datata giugno 1965, quando la donna sembrava avere poco meno di trent'anni. Niente nel suo viso colpiva l'attenzione, tranne le sopracciglia che erano corte, scure e assolutamente orizzontali, niente affatto arcuate. Le conferivano uno sguardo intenso, premuroso, facevano pensare che avrebbe saputo prendersi cura del marito.
Alla data del 25 dicembre 1967 si leggeva: «Ieri sera prima di cena sono stato riportato all'infanzia. I miei genitori ci concedevano sempre un regalo alla vigilia di Natale e Carmen mi ha fatto il piu bel dono della mia vita. E incinta. Siamo felici alla follia e io mi ubriaco di champagne».
Il diario registrava poi i progressi regolari della gravidanza di Carmen intervallati da stupefacenti dettagli dei successi delle mostre e dei prezzi di vendita delle opere. Salgado faceva anche menzione dell'acquisto del registratore, sul quale avrebbe voluto incidere la voce di Carmen che cantava, cosa che non era riuscito a fare perche Carmen non sapeva essere naturale davanti al microfono. Salgado era anche affascinato dal ventre della moglie, un ventre enorme. Le aveva perfino chiesto se sarebbe stata disposta a farsi ritrarre da Falcon, ma Carmen era rimasta allibita all'idea. Il diario terminava cosi: «Il dottore ha acconsentito a lasciarmi registrare il primo vagito del mio bambino al suo ingresso nel mondo. La mia richiesta ha sconcertato tutti, sembra che gli uomini non assistano mai al parto. Domando a Francisco dove fosse lui quando erano nati i suoi figli e mi ha detto che non lo ricorda. Gli chiedo se fosse stato al capezzale di Pilar e lui rimane stupefatto all'idea. Sono dunque l'unico uomo di tutta la Spagna a essere affascinato da un'occasione cosi straordinaria? E avrei creduto che Francisco, un artista di tale genio, avrebbe trovato la nascita di un bambino irresistibile, come l'ispirazione».
Una strana osservazione con cui finire. Falcon conto i mesi e calcolo che il bambino sarebbe dovuto nascere in luglio, visto che Carmen aveva annunciato a dicembre di essere incinta. Esamino gli altri oggetti contenuti nel baule per vedere se vi fosse una prova della nascita del bambino. In una cartellina blu tutta macchiata trovo la risposta: il certificato di morte di Carmen Blasquez datato 5 luglio 1968. Il referto medico registrava un parto catastrofico determinato da alta pressione, ritenzione di liquidi, setticemia e infine decesso della madre e del bambino.
Il pensiero del baule chiuso con il lucchetto nella soffitta di Salgado causo una terribile amarezza in Falcon. La solitudine di quell'uomo, l'uomo dalle cene solitarie, il derelitto frequentatore di negozi, il desolato perditempo che aveva dedicato tutta la vita al genio di Francisco Falcon, l'uomo che vagava per le strade, con la sua unica occasione di felicita chiusa in una cassa in un luogo asciutto e polveroso.
Rivolse l'attenzione a un'altra fotografia: sotto le sopracciglia orizzontali della mite Carmen Blasquez c'era una foto di nozze in cui Ramon e Carmen si tenevano per mano. Tutta la loro felicita era li. Era incredibile per Falcon vedere un Salgado cosi giovane: i successivi trentacinque anni lo avevano imbruttito terribilmente, l'infelicita era stata un peso che portava sul volto. Le registrazioni sui nastri reclamavano l'attenzione di Falcon, che, tuttavia, continuo a frugare tra le fotografie finche non ne ebbe trovata una di suo padre seduto in un giardino con Carmen; ridevano entrambi. Era vero che suo padre aveva sempre provato attrazione per le donne buone. Sua madre, Mercedes… perfino la stravagante Encarnacion veniva tollerata perche era «una donna buona». Continuando l'esame delle foto, si rese conto che li erano state riunite tutte quelle di Carmen, foto di diversi formati, scattate con macchine fotografiche diverse e che Salgado doveva aver staccato dalle cornici e dagli album dove erano raccolte le immagini della sua vita.
I nastri. Al pensiero dei nastri, senti le mani sudate. Non voleva ascoltare cio che vi era inciso. Inseri le bobine nel registratore, premette il pulsante e fu sollevato nel constatare che il primo nastro non conteneva nulla.
Il secondo iniziava subito con una conversazione tra Salgado e Carmen. Salgado la implorava di cantare, lei rifiutava. Si udiva il rumore dei tacchetti della donna sul pavimento di legno mentre il marito la supplicava, arrivando perfino a dirle che cosi avrebbe almeno avuto qualcosa per ricordarla, se fosse morta prima di lui. La conversazione si trasformava in musica classica seguita da qualche flamenco e Falcon fece scorrere il nastro velocemente fino alla fine.
Il terzo cominciava con l'
La superficie di vetro della scrivania offri un sostegno. Le urla finali di Carmen erano stati per lui tre colpi cruenti, lo avevano spezzato a meta, lasciandolo con gli organi a pezzi.
Fisso l'attenzione sul respiro… l'effetto calmante della concentrazione su un riflesso motorio. Spense il registratore, si asciugo il sudore che gli imperlava il labbro superiore, quasi sopraffatto dal rimorso al pensiero di essere stato tanto brutale con il vecchio amico di suo padre, ricordando tutte le volte che lo aveva visto davanti a casa in calle Bailen e si era detto: no, quel rompiscatole no. Ma c'era anche l'agghiacciante contenuto del