computer. Che cosa era accaduto a quell'uomo dopo che aveva perduto la moglie? Era stata la sua infelicita a spingerlo, a pungolarlo lungo quella strada di indegnita fino alla definitiva, solitaria depravazione dell'autostrangolamento mentre le immagini calamitose dei bambini rovinati passavano davanti ai suoi occhi? Forse quello era nella sua natura ed egli era stato consapevole delle cose terribili che avrebbe potuto fare; ma era arrivata Carmen e lo aveva coinvolto con la sua bonta. E per le sue colpe gli era stata strappata brutalmente.
Si, delusione era una parola irrisoria per descrivere lo stato di Salgado mentre si allontanava da quell'ospedale nel caldo spaventoso di un luglio sivigliano e muoveva i primi passi febbrili verso l'inferno.
Entro Baena con un sacco di plastica.
«Abbiamo finito con la casa, Inspector Jefe», disse, porgendogli il sacco. «Serrano ha fatto il giardino con Jorge. L'unica cosa interessante e questa. Una frusta. Di quelle che i bigotti fanatici usano per flagellarsi.
«Dov'era?»
«In fondo all'armadio a muro nella camera da letto», disse Baena. «Niente corone di spine o maglie di crine, pero.»
Falcon grugni una risata e disse a Baena di inventariare il contenuto del baule prima di farlo trasportare alla Jefatura. Lascio a Serrano il compito di mettere i sigilli alla casa e si diresse verso il centro della citta. Parcheggio in Reyes Catolicos e fece un rapido spuntino con una
Greta, la segretaria di Salgado, svizzera di nascita, sedeva alla scrivania in fondo al locale con le mani strette fra le ginocchia, fissando il vuoto, gli occhi gonfi e sciupati dal pianto.
«Dovrebbe andare a casa», le disse Falcon, ma Greta non voleva restare sola. Gli confido che erano dieci anni che lavorava per Salgado, avevano programmato una festa di anniversario per la prossima Feria. Si lascio andare ai ricordi, alle frasi fatte su «quant'era buono» Ramon. Falcon le chiese se le venisse in mente qualche artista che avesse detestato Ramon, che fosse stato respinto da lui, forse.
«Entra sempre qualcuno in galleria, studenti, giovani. Mi occupo io di loro. Non capiscono come funziona il mercato dell'arte, Ramon non opera a quel livello. Alcuni di loro escono di qui infuriati, come se noi non fossimo degni del loro genio, mentre con altri si parla e, se li trovo simpatici, lascio che mi mostrino i loro lavori. Se sono buoni, dico loro a chi portarli. Ramon non li vedeva mai.»
«Quanti di loro le hanno mostrato opere che comprendono film, video o immagini computerizzate?»
«Piu della meta. Oggigiorno non molti di questi ragazzi dipingono.»
«Non e lo stile che piaceva a Ramon, vero?»
«Non e lo stile dei suoi clienti. Sono piuttosto conservatori, non ne capirebbero il valore. A questo livello si tratta piu che altro di denaro e di investimenti… e un CD con qualcosa di creativo dentro non da la sensazione, non ha l'aspetto di un investimento da dieci milioni di pesetas.»
«Tra quelli rappresentati, c'era qualche artista affermato che fosse scontento di lui?»
«No, Ramon era molto vicino ai suoi artisti, non faceva quel genere di errori.»
«E negli ultimi sei mesi? Ricorda niente di strano, qualche episodio sgradevole o umiliante…»
«Non era molto concentrato sul lavoro, era preoccupato per sua sorella, e poi e stato molto all'estero, principalmente in Estremo Oriente… Thailandia, Filippine.»
Il pensiero di Salgado che cercava soddisfazione ai suoi bisogni con i fanciulli orientali si cristallizzo nella mente di Falcon. Si senti sudicio di fronte alla bionda Greta, lui con la sua consapevolezza recente, lei con i suoi ricordi intatti. Si rese conto che la verita aveva degradato lui e l'ignoranza elevato lei.
«Ramon non parlava mai di sua moglie?» le domando.
«Non sapevo che fosse stato sposato», si meraviglio Greta. «Era molto riservato. Ho sempre pensato che non fosse il tipico spagnolo, in lui c'era parecchio della riservatezza svizzera.»
Siamo a tal punto diversi a seconda delle persone con le quali siamo in rapporto, penso Falcon. Salgado era tranquillo, autorevole, gentile e riservato con una donna sulla quale non aveva bisogno di fare colpo, eppure con Falcon era sempre stato ossequioso, seccante, smanioso di compiacere e pomposo. Avendo una buona memoria, disse a se stesso, potremmo essere chi vogliamo con chiunque, tutti noi attori e ogni giorno una nuova commedia.
Sali nell'ufficio di Salgado al piano superiore, in quel momento occupato da Ramirez e Fernandez in maniche di camicia, intenti a sfogliare carte ai due lati della scrivania.
«Non stiamo facendo progressi qui», lo informo Ramirez. «Il meglio che abbiamo ricavato ce lo ha fornito Greta nella prima mezz'ora e cioe l'elenco dei clienti, quello degli artisti che rappresentava un tempo, quelli attuali e quelli che non ha voluto rappresentare. Il resto sono lettere, fatture, la solita roba. Nessuna corrispondenza tra lui e la signora Jimenez, nessun biglietto di Sergio con scritto: 'Sei fottuto'.»
Si era fatto tardi e Falcon disse loro di smettere. Torno ana Jefatura. Il baule trovato nella mansarda di Salgado era gia li. Prese la pellicola e la inseri nel proiettore di Raul Jimenez, gia pronto. Il film era probabilmente un regalo, forse dello stesso Jimenez. Consisteva in sette sequenze di Ramon e di Carmen, felici in ogni ripresa. Evidentemente Salgado adorava sua moglie; lo sguardo che le rivolgeva quando la donna si girava verso la cinepresa e il modo in cui i suoi occhi indugiavano sulla guancia di lei non lasciavano dubbi in proposito.
Falcon rimase seduto al buio in compagnia della luce tremolante delle immagini. Non riusciva a controllarsi, ma non c'era nessuno per cui doversi controllare e percio pianse, senza sapere perche e disprezzandosi per questo, come era solito disprezzare il pubblico che piagnucolava per il rozzo sentimentalismo degli spettacoli cinematografici.
ESTRATTI DAI DIARI DI FRANCISCO FALCON