«La piccola crepa?»

La mente di Falcon si vuoto. Di quale crepa stava parlando? Di una fessura. Di un'apertura. Ma su che cosa?

«Potremo scoprire qualcosa che ci permetta di dare uno sguardo all'interno. Si, uno sguardo all'interno.»

«Su che cosa?»

«Su cio di cui suo marito aveva paura.» Falcon perse il filo dei suoi pensieri.

«Mio marito non aveva niente da temere. Non c'era niente di spaventoso nella sua vita.»

Falcon riprese il controllo. Paura? A che cosa aveva pensato? Che cosa stava per rivelargli la paura di quell'uomo?

«Suo marito aveva gusti particolari», riprese Falcon, tastando il pacchetto di Celtas. «Eccoci qui, in uno dei condomini piu prestigiosi di Siviglia, o perlomeno lo era quindici anni fa…»

«Cioe quando abbiamo comprato l'appartamento», lo interruppe lei. «A me non e mai piaciuto, qui.»

«E dove stavate per trasferirvi?»

«A Heliopolis.»

«Un luogo altrettanto lussuoso», osservo Falcon. «Suo marito possedeva quattro tra i migliori ristoranti di Siviglia, frequentati da gente danarosa, potente, celebre, eppure… Celtas. E le fumava togliendo il filtro. Eppure… una prostituta da poco prezzo raccolta sull'Alameda.»

«Si tratta di cosa recente. Risale a non piu di due anni fa, quando e stato scoperto il Viagra. Per tre anni prima di allora e stato impotente.»

«I suoi gusti in fatto di tabacco probabilmente derivano dal tempo in cui era povero. Quando?»

«Non lo so, non ne parlava mai.»

«Da dove veniva?»

«Non parlava mai nemmeno di questo; quelli della sua generazione non amano rivangare il passato, un passato che per noi spagnoli non e poi tanto glorioso.»

«Che cosa sa dei genitori di suo marito?»

«Sono morti entrambi.»

Consuelo Jimenez non lo guardava piu, i suoi occhi di ghiaccio azzurro vagavano irrequieti per la stanza.

«Quando vi siete conosciuti?»

«Alla Feria de Abril nel 1989. Ero stata invitata nella sua caseta da un comune amico. Raul ballava magnificamente la sevillana, non si limitava a strascicare i piedi come fanno in genere gli uomini, lui l'aveva nel sangue. Eravamo una bella coppia di ballerini.»

«Lei aveva passato da poco i trent'anni, non e vero? E lui ne aveva sessanta.»

Un'ultima, lunga boccata, poi Consuelo Jimenez spense con forza la sigaretta, si avvicino alla finestra divenendo una sagoma scura contro il cielo di un azzurro brillante e incrocio le braccia sul petto.

«Sapevo che sarebbe successo», disse alla fine, le labbra quasi a contatto con il vetro freddo. «Questo scavare, questo rivoltare tutto. Percio ho preteso qualcosa da lei prima che cominciasse. Non volevo vomitare la mia vita dentro gli ingranaggi della polizia, i meccanismi che incapsulano la vita della gente e la riducono in formato A4, che non hanno spazio per le sfumature e le ambiguita, che non vedono il grigio, ma solo il bianco e il nero e in realta soltanto il nero.»

La donna si volto e Falcon si sposto sulla sedia, cercando di vedere meglio il suo viso; accese la lampada sulla scrivania e ricomincio lo studio di Consuelo Jimenez in quella luce piu calda. Forse la durezza che la donna aveva mostrato all'inizio l'aveva imparata vivendo con Raul Jimenez e lavorando per lui. L'abito, i gioielli, le unghie, i capelli… forse era stato Raul a volerla cosi e lei li indossava come un'armatura.

«Il mio lavoro e arrivare alla verita», le disse. «Lo faccio da piu di vent'anni. In questo periodo io… e la scienza dell'investigazione abbiamo elaborato centinaia di tecniche che ci aiutano ad arrivare a una verita dimostrabile. Vorrei poterle dire che e ormai una scienza esatta, che e effettivamente una scienza, ma non posso, perche, come l'economia, altra cosiddetta scienza, ha a che fare con gli uomini e dove sono coinvolti gli esseri umani c'e variabilita, ambivalenza, imprevedibilita… Questo risponde ai suoi interrogativi, Dona Consuelo?»

«Dopotutto forse il suo lavoro non e tanto diverso da quello di suo padre.»

«Non capisco.»

«Lasci perdere», taglio corto la donna. «Mi chiedeva come ci siamo conosciuti mio marito e io. La differenza di eta.»

«Ho soltanto trovato insolito che una donna attraente di poco piu di trent'anni…»

«Potesse stare con un vecchio rospo come Raul», termino lei. «Sono certa di poter trovare una spiegazione soddisfacente, qualcosa sulla stabilita economica e affettiva dell'uomo maturo, ma credo che noi due ci comprendiamo, non e cosi? Percio le diro le cose come stanno. Raul Jimenez non mi ha dato tregua, mi ha fatto pressione, mi ha messo alle corde, mi ha supplicato. Mi ha stremato al punto che non ho resistito e gli ho detto di si. E dopo aver passato mesi a evitare quella parola, in effetti a dire no, no, no, una volta pronunciato, quel 'si' mi ha… mi ha liberato.»

«Liberato da che?»

«Immagino che abbia conosciuto delle delusioni», disse la signora Jimenez. «Quando sua moglie l'ha lasciata, per esempio. Quanti anni aveva sua moglie, a proposito?»

«Trentadue», rispose Falcon, senza piu opporsi alle sue digressioni.

«E lei?»

«Quarantaquattro a quel tempo.»

Dona Consuelo sedette nella poltrona di pelle con le gambe accavallate e fece girare il sedile da una parte all'altra.

«Come avra gia capito, io non sono di Siviglia», disse. «Vivo qui da piu di quindici anni ma non sono una di loro, sono madrilena. In realta vengo da un pueblo dell'Estremadura, appena a sud di Plasencia. I miei genitori lasciarono il paese quando io avevo due anni. Sono cresciuta a Madrid.

«Nel 1984, quando lavoravo in una galleria d'arte, mi innamorai di un cliente, il figlio di un duca. Non l'annoiero con i particolari… le diro solo che rimasi incinta. Lui mi disse che non potevamo sposarci e mi pago il viaggio in aereo fino a Londra per abortire. Ci salutammo all'aeroporto di Barajas e da quella volta l'ho rivisto soltanto sulle pagine di Hola! Mi trasferii a Siviglia nel 1985. C'ero stata in vacanza e mi era piaciuta l'alegria della citta. Quattro anni dopo — quattro anni senza molta alegria, devo dire — conobbi Raul. Ero pronta per Raul. La delusione mi aveva preparato.»

«Da come parla si direbbe che fosse pazzo di lei. Avete avuto tre figli. Sembra che lavorare per lui le sia piaciuto. La decisione di accettare la sua proposta, come ha detto lei stessa, deve averle semplificato la vita.»

La signora Jimenez frugo nei cassetti della scrivania finche non ebbe trovato un mucchietto di vecchie foto in bianco e nero fra le quali cerco rapidamente, scegliendone una che si premette sul petto.

«Si, me l'ha semplificata», disse, «fino a quando non ho visto questa…»

Gli porse la fotografia e Falcon fece passare lo sguardo dall'immagine a lei e viceversa.

«Se non fosse per il neo sul labbro, non riuscirebbe a distinguerci, non e vero, Inspector Jefe? Sembra anche che fosse un po' piu bassa di me.»

«Chi e?»

«La prima moglie di Raul», rispose la donna. «Ora capisce, Inspector Jefe, Consuelo una volta, Consuelo per sempre.»

«E che ne e stato di lei?»

«Si e suicidata. Nel 1967. Aveva trentacinque anni.»

«Per qualche ragione?»

«Raul diceva che era cronicamente depressa. Quello era il suo terzo tentativo. Si e gettata nel Guadalquivir, non da un ponte, pero, dalla riva, una cosa che mi e sempre parsa strana. Non spegnersi con le pillole per dormire, non punirsi selvaggiamente tagliandosi i polsi, non tuffarsi nell'oblio in modo che tutti vedano, ma buttarsi via.»

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