8 giugno 1951, Tangeri
Mi imbatto in C. al bar Mar La Chica che e diventato un ritrovo di nottambuli del bel mondo e di bellezze varie. Danno un sacco di soldi a Carmella che impregna l'aria con gli orrori delle sue ascelle e non prestano attenzione a Luis, un ballerino molto piu bravo. Non vedo C. dal giorno dell'episodio con il ragazzo nel mio studio. Le cose non gli stanno andando bene, ha bevuto, ha una brutta faccia, sembra prosciugato, svuotato. L'anarchia della depravazione gli si e rivoltata contro e lo ha fatto a brani. Si lancia in una tirata in inglese contro di me a beneficio dei presenti. «Ecco a voi Francisco Falcon, artista, architetto, contrabandista e legionario, il maestro della forma femminile! Lo sapevate che una volta ha venduto un suo dipinto a Barbara Hutton per mille dollari? No, non un dipinto, un disegno. Un piccolo sgorbio a carboncino su un foglio di carta ed ecco mille banconote che gli svolazzano intorno alla testa.» Mi protendo sulla sedia. E innocuo, ma ora ha un pubblico e decide di essere all'altezza. Sa che questo pubblico preferisce Carmella a Luis e lo accontenta. «Ma lasciate che vi parli di Francisco Falcon e della sua grande comprensione della forma femminile. E un impostore. Francisco Falcon non sa niente della forma femminile, ma e un esperto di maschietti… oh, si, lasciate che vi dica dei culi e degli uccelli che ha gustato, sono queste le sue specialita e io lo so bene, perche mi ha usato come ruffiano…» A quel punto Luis gli si avvicina e gli dice di piantarla. Io sono pallido di collera, ma freddo in apparenza. C. non tace e si lancia in una sparata finale piena di rabbia che termina con la mia notte di nozze. Luis lo afferra e lo trascina fuori. Non ritornano. Esco, seguito dal pubblico che si aspetta, dopo aver visto il sudiciume, di vedere anche il sangue. Luis ha portato via C. e io, pur sentendomi capace di sradicare una palma, m'incammino tranquillamente verso casa.
12 giugno 1951, Tangeri
C. e stato trovato morto nella sua abitazione nella medina, la testa sfracellata e ridotta a una massa irriconoscibile. Il ragazzo al quale aveva rotto il naso nel mio studio era vicino al cadavere con il sangue sugli indumenti. E accusato dell'omicidio. Questa e la fine del cultore della sensualita: il bacio non soddisfa piu, la carezza e troppo delicata e cosi col tempo occorre lo schiaffo, poi il pugno e infine si abbatte il randello.
18 giugno 1951, Tangeri
Ho deciso di passare i mesi estivi qui nello studio. La casa e in un gran trambusto e puzza di cacca e di latte. L'aria e piena di chiacchiere idiote, meglio starmene qui a sonnecchiare sotto la zanzariera, il mondo vago al di la, la cantilena del muezzin che invita i fedeli alla preghiera unico modo di scandire il tempo. Il suo richiamo sembra provenirgli dal ventre e risuonargli nel torace prima di uscire dalla bocca, piu straziante del flamenco di Luis. Il suono giunge sempre dal silenzio e la sua spiritualita magica non ha bisogno di traduzione. Cinque richiami al giorno e ogni volta mi commuovo.
2 luglio 1951, Tangeri
In uno dei rari pasti ai quali presenzio in questi giorni, P. mi chiede che cosa io stia facendo in questo periodo. Mi lascio andare a una lunga dissertazione sul tentativo di dipingere la preghiera del muezzin come un paesaggio astratto e lei mi interrompe. Le sono giunti pettegolezzi maligni di comportamenti depravati. A quanto pare quello che si sta svolgendo nei tribunali e riuscito a penetrare nel suo mondo di bambina. Insiste e io mi sento come un'ostrica viva il cui mondo freddo e gommoso si ritragga davanti alle intrusioni di una lama. Le chiedo di venire allo studio e di vedere il mio lavoro, la convinco che sto vivendo come un asceta. E soddisfatta, crede nella mia serieta. Sono un tale mostro… o perlomeno cosi pensa Paco che ride e stringe la mia testa enorme mentre io fingo di divorargli la minuscola pancia. Non sa che cosa sia la paura, questo piccino.
5 luglio 1951, Tangeri
Mi sveglio con un Mohammed qualsiasi sdraiato al mio fianco mentre P. bussa alla porta al piano di sotto. Lo mando sul tetto e la faccio entrare. Preparo il te. Lei chiede di vedere i miei lavori. Sono evasivo, perche non ho niente da mostrare. Mi tocca in un modo che mi fa capire come non sia venuta qui con questo in mente. Sono spento dopo un intero pomeriggio di giochi e sono anche sporco. P. comincia a irritarsi a causa del mio procrastinare e mi rovescia del te bollente sul piede nudo, cosi che io mi metto a saltellare di qua e di la e il ragazzo sul tetto scoppia in una risata che spero lei non abbia sentito. P. se ne va poco dopo.
26 agosto 1951, Tangeri
Scorrendo questi diari, rivedo passare gli anni e sono allibito dalle rivelazioni che contengono. Ammesso che io raggiunga la notorieta con il mio lavoro, se questi scritti dovessero venire alla luce, che effetto avrebbero sulla considerazione del mio genio? Sono confessioni, non diari, non le nobili annotazioni di un artista provato dalla vita, ma solo appunti di pessimo gusto di un mascalzone depravato. Credo di stare eccedendo nel fumo e di non passare abbastanza tempo in una compagnia stimolante, anche se non so proprio dove potrei trovarla. Quell'americano, Paul Bowles, al quale ho accennato, ha avuto un certo successo con un libro che non ho avuto voglia di leggere. Lo cerco, ma e sempre via. Vado al bar di Dean, ma e pieno di beoni e di reprobi che non hanno una sola idea in testa. Non sono riuscito a mantenere i contatti con il mondo di B.H. e C.B. non e a Tangeri. Rinuncio alla societa.
C.B. mi informa di aver venduto due miei lavori a due ricche signore del Texas. Una somma sostanziosa, mi dice, ma io avevo sperato in uno spazio al MOMA. Cerca di rabbonirmi riferendomi le parole di Picasso, che una volta gli avrebbe detto: «I musei sono solo un mucchio di bugie», cosa facile da dirsi quando si e appesi nelle migliori pinacoteche di ogni nazione del mondo occidentale.
17 ottobre 1951, Tangeri
R. mi dice che G. e di nuovo incinta. Era felice e terrorizzato insieme dopo l'ultima volta. Sono stupefatto nel constatare come possa ridursi questo monumento alla durezza e alla mancanza di scrupoli: molle come un impasto di pane. Trema al pensiero della sofferenza della moglie. Quando parlo a P. della gravidanza, lei mi guarda con desiderio nostalgico e io capisco perche fosse venuta nel mio studio in luglio.
8 febbraio 1952, Tangeri
R. ha venduto tutta la nostra flottiglia a vari concorrenti che hanno pagato il prezzo massimo di mercato. Ha anche svuotato i magazzini e li ha affittati alle stesse persone che hanno comprato le barche. Sono sbalordito, ma R. mi assicura che il contrabbando ha raggiunto il limite, sono in corso negoziati tra gli Stati Uniti e la Spagna. Gli americani vogliono costruire basi per controbattere la supposta minaccia sovietica. Franco li lascera entrare perche vuole restare al potere. Si stabilira un legame commerciale.
20 aprile 1952, Tangeri
Questa volta il travaglio di G. e stato molto peggiore, con tali complicazioni che i medici hanno perfino chiesto a R. chi salvare, la madre o il bambino. R. ha scelto G., perche non puo vivere senza di lei. Dopo questa decisione G. si e ripresa ed e nata una bambina, in apparenza sana. Aver sfiorato la tragedia ci ha avvicinati, P. e me: riviviamo i primi tempi della nostra unione e riscopriamo in parte la passione. Il pomeriggio lei viene nello studio e io giaccio con lei. La mia pittura e migliorata, ma non ha ancora ritrovato quel momento perduto.
18 novembre 1952, Tangeri
A un ricevimento all'hotel Til Minzah ho conosciuto Mercedes, moglie spagnola di un banchiere americano. Suo marito aveva comprato un mio lavoro alla galleria di C.B. a New York, percio lei mi considera un vecchio amico. Dopo gli anni trascorsi in America, da l'impressione di una donna molto moderna, non e la tipica cittadina della Spagna al di la dello stretto. La invito nel mio studio e lei si presenta il giorno dopo in una Cadillac con autista, che manda subito via. Preparo il te, lei contempla il mare appoggiata alla ringhiera della veranda. Ha una figura da ragazzo, fianchi stretti, seni piccoli e gambe snelle e muscolose. Le mostro alcuni paesaggi astratti di Tangeri ai quali sto lavorando e lei vi scopre elementi cubisti di Braque galleggianti su bande di colore smagliante, come aveva visto nelle opere di Rothko a New York. Sono conquistato dalla sua intelligenza L'attrazione e