governo nigeriano, furioso perche quella malattia aveva ricevuto il nome del villaggio di Lassa, situato lungo il confine con il Camerun, ritardo il rilascio di visti a chiunque fosse collegato al mio caso. Finalmente, quei documenti statali vennero concessi e, al decimo giorno di malattia, mi fecero un’infusione per via venosa del siero della donna convalescente. Nel frattempo avevo ricevuto piu di una dozzina di trasfusioni di sangue ed ero stata in deliquio o in coma per quasi tatto il tempo. Avevo perso, io che ero gia di costituzione esile, quasi quindici chili, ed ero un ammasso di piaghe e lividi. L’urina e le feci erano piene di sangue, come il muco dal petto.
Incredibilmente, due giorni dopo avere ricevuto il siero, cominciai a migliorare. Un miracolo, dissero tutti. Pian piano, le orrende piaghe in bocca cominciarono a guarire e potei nutrirmi. Nelle due settimane successive recuperai gran parte delle forze e della voglia di vivere. Cio che non recuperai piu completamente fu l’udito, cancellato dal virus in ambedue le orecchie e che e tornato leggermente solo nell’orecchio destro. Non augurerei la febbre di Lassa a nessuno e prego che, con il tempo, venga scoperta una cura o un vaccino per questo tremendo virus emorragico.
Ellen chiuse il libro, intitolato
La sorprendente promessa di Lynette Marquand di ritardare l’uscita dell’Omnivax, fino a che quei problemi non fossero stati risolti in modo soddisfacente, se uno solo dei ventitre esperti del comitato di valutazione del vaccino avesse espresso dei dubbi, aveva colpito la sua vita come un proiettile dirompente. Dopo la dichiarazione, Ellen aveva fatto del suo meglio per continuare il lavoro come al solito, senza riuscirci. Nemmeno ventiquattro ore dopo il discorso di Lynette, Steinman aveva chiesto di incontrarla nel suo ufficio a Georgetown. Quando era arrivata, l’illustre medico e scienziato la stava aspettando con George Poulos. In un angolo della scrivania di Steinman vi era una copia del
LA FIRST LADY PROMETTE DI RICONSIDERARE L’OMNTVAX, SE LA VOTAZIONE DELLA COMMISSIONE NON SARA UNANIME
L’articolo, che Ellen aveva letto, non la menzionava per nome, ma diceva che la discussione tra i membri della selezionata commissione sull’Omnivax sarebbe continuata fino alla votazione, che si sarebbe tenuta dopo soli tre giorni. Steinman, dotato di una certa dose di charme e di cordialita, era, tuttavia, estremamente formale, e, anche dopo quasi tre anni, si rivolgeva ai membri della commissione chiamandoli con il titolo.
«Signora Kroft», aveva esordito Steinman, «le sono grato di essere venuta qui. Spero non le dispiaccia che mi sia preso la liberta di invitare anche il dottor Poulos.»
«Nessun problema», aveva ribattuto Ellen, cui ancora bruciava un po’ lo scambio di battute con lui durante la riunione decisiva della commissione.
«Dopo il discorso della signora Marquand, io… ho pensato che fosse importante riesaminare la nostra conversazione con il dottor Steinman», aveva detto Poulos. «Ho ritenuto che, considerando la promessa alla nazione della first lady, lui dovesse sapere che la votazione non sara unanime.»
«Suppongo che, nella sua posizione, avrei fatto la stessa cosa», aveva ammesso lei, piuttosto freddamente.
«Signora Kroft», s’era intromesso Steinman, «confesso di essere stato colto di sorpresa nell’apprendere che, almeno prima del discorso della signora Marquand, lei aveva intenzione di votare contro l’applicazione dell’Omnivax. In questi anni di riunioni, ho avuto l’impressione che lei onorasse il suo mandato di rappresentante dei consumatori in modo ammirevole, facendo domande su ogni problema fino a che non lo capiva e arrivando sempre preparata alle nostre sedute. Mi ero chiesto di tanto in tanto se avrebbe votato contro il benestare, pur avendo lei solo un voto su ventitre. Ma ora che il suo voto potrebbe realmente bloccare l’intero programma Omnivax, ho pensato che, se e d’accordo, avremmo potuto riesaminare insieme quello che e in gioco.»
Tra tutti i membri della commissione, Steinman era quello che Ellen rispettava di piu. Aveva diretto ogni seduta con imparzialita ed era sempre stato paziente e incoraggiante quando lei aveva iniziato una delle sue domande con le solite parole: «Scusate, ma non essendo un medico, mi stavo chiedendo se…»
«Sono disponibile e aperta a qualsiasi punto di vista», aveva replicato. «Malgrado cio che le avra forse detto il dottor Poulos.»
Poulos aveva tentato inutilmente di inserire un po’ di calore nel suo sorriso.
«Ammetto, a torto o a ragione, di ricordare che lei ha detto qualcosa a proposito della sua intenzione di non votare a favore del beneplacito.»
L’uomo aveva ragione, ma, dato che aveva in mano la maggior parte delle carte alte, Ellen non senti la necessita di rispondere.
Steinman le aveva allungato due pagine elaborate dal computer.
«So quello che pensa delle statistiche, signora Kroft. Malleabili come polli, credo abbia detto. Deve comunque riconoscere che spesso, in campo scientifico le statistiche sono tutto cio che abbiamo.»
«Capisco.»
«Questo e un distillato del materiale di cui abbiamo discusso per filo e per segno durante le riunioni. E, in breve, la nostra valutazione sulle vite che saranno salvate dall’Omnivax entro uno, cinque e dieci anni, analizzate malattia per malattia. La prego di credermi quando dico che questo riassunto e stato messo insieme da studiosi di statistica il piu imparziali possibile.»
Ellen aveva dato una scorsa alla lista che era, come aveva detto Steinman, un riassunto di cio che era in gioco. Vi era incluso il morbillo e ogni altro vaccino facente legalmente parte della immunizzazione di ogni bambino. Senza o con quei vaccini, il numero delle vite da salvare era sbalorditivo. I casi annuali di febbre di Lassa erano 240, il che concordava con le statistiche che conosceva lei. Entro cinque anni, tuttavia, vi sarebbero stati piu di ottomila casi mortali e, in dieci anni, quasi cinquantamila. Ellen guardo fuori della finestra, pensando a Lucy e alle centinaia di altre tragedie documentate nei dossier e nelle fotografie del PAVE. Quelle erano vite in carne e ossa, non statistiche. Vi erano poi gli innumerevoli casi di ADHD, disturbi dell’apprendimento, asma, diabete, sclerosi multipla, morti improvvise, sindrome di Asperger e altre forme di autismo il cui possibile legame con le vaccinazioni infantili richiedeva ancora indagini.
«Riflettero su questo», aveva detto, infilando i dati nella sua cartella.
«Ellen, guardi quei numeri», era sbottato Poulos. «Non capisce cosa significano?»
«Si, lo capisco, dottore. Lo capisco perfettamente. Ma lei riesce a capire cosa voglia dire vedere la vita di una bambina perfettamente sana e felice rovinata di colpo o spenta da qualcosa che le e stato fatto dal suo pediatra?»
«George, per favore», s’era intromesso Steinman, abbandonando la formalita. «Signora Kroft, questo lo comprendiamo. Mi creda, e cosi. Il rapporto tra rischio e vantaggio e la base su cui viene costruito tutto il trattamento medico. E nessuno di noi negherebbe l’esistenza di alcune conseguenze sfavorevoli della vaccinazione. Tutto cio che possiamo chiederle e di fare esattamente cio che aveva detto che avrebbe fatto, rifletterci su. Sento pero di dover sottolineare tutto cio che qui e in gioco.»
«E io questo lo apprezzo, dottor Steinman», aveva ammesso Ellen, alzandosi per fare capire di avere sentito abbastanza, specialmente da parte di George Poulos. «Non rilascero alcuna dichiarazione su cio che faro, ma le prometto che terro conto di tutte le questioni. Spero che cio sia sufficiente per il momento.»
«Dovra esserlo», aveva concluso Steinman.
Ellen era uscita piuttosto stupita dal suo ufficio. Perche diavolo Lynette Marquand le aveva fatto questo? Andava tutto bene quando credeva che il suo voto avrebbe espresso un’opinione. Ora che la sua decisione poteva bloccare completamente il progetto, la pressione era immensa.
Se ne era andata da Georgetown e aveva passato il resto di quella giornata a Bethesda nella biblioteca del