NIH. Ora, dopo due giorni di ricerche, era giunto il momento di discutere la faccenda con Cheri e Sally al PAVE prima di prendere la decisione finale su quale direzione dare al suo voto. Quale che fosse la sua decisione, il commovente resoconto della battaglia contro la febbre di Lassa di Suzanne O’Connor sarebbe stato un fattore da prendere in considerazione.
Persa nei suoi pensieri, raccolse le sue cose e si diresse verso l’auto. Dopo il discorso della first lady ci si aspettava di certo che parlasse personalmente con Cheri e Sally, ma lei aveva continuato a rimandare l’incontro. Cheri Sanderson non aveva, tuttavia, atteso troppo a lungo prima di telefonarle. Non era una sciocca e l’incertezza di Ellen, per quanto minima, risonava ancora forte e chiara.
«La faccenda si fa seria, Ellen», aveva esordito al telefono. «Mentirei se dicessi che non e importante per noi trovarci improvvisamente al centro dell’attenzione e che tu sei nella posizione di metterci li.»
Dopo un chilometro e mezzo, Ellen uso il cellulare per chiamare Rudy.
«Peterson.»
«Rudy, sono io», si presento, immaginandolo seduto alla scrivania al primo piano della sua casupola.
«Ehi, auguri. Diventerai famosa?»
«Vuoi dire, se votero contro l’Omnivax?»
«Finiresti di certo all’
«Suppongo di si. Ieri ho visto il capo del comitato e ora sto andando a parlare con le mamme al PAVE.»
«E?»
«Non sono piu tanto sicura, Rudy. Hai qualche informazione sul Lasaject che potrebbe aiutarmi?»
«Sto aspettando una telefonata da un amico che lavora al CDC. Tutto cio che posso dirti al momento e che il progetto della ricerca preliminare sul vaccino e stato un po’ trasandato e assai limitato. Ma come ho gia detto, ci sono altre cose che stanno andando avanti e la telefonata di Arnie Whitman dal CDC riguarda proprio quelle.»
«Quando saprai qualcosa?»
«Forse oggi sul tardi, forse domani. Nel frattempo, tutto quello che posso dirti e che il vaccino sembra a posto, se non immacolato. Quando ci sara la votazione?»
«Dopodomani.»
«Che posso dirti, oltre a garantirti che mi faro sentire?»
«Grazie, Rudy.»
«Hai in programma di venire da queste parti?»
«Subito dopo la votazione. Mi piace lassu, e Dio solo sa quanto mi farebbe bene un po’ di riposo.»
Ellen aggancio. Rudy non sarebbe stato la risposta, almeno non in questa ripresa.
A differenza dell’ultima volta che era stata al PAVE, questa volta Ellen non riusci a trovare un posto per l’auto e dovette fermarsi in un posteggio a pagamento, ben otto dollari per la prima mezz’ora, a tre isolati di distanza. I vaccini presentavano dei problemi che ne il governo ne il mondo scientifico stavano cercando di risolvere. Non aveva alcun dubbio che molte vite venivano perse o rovinate a causa di complicazioni immediate o a lungo termine delle vaccinazioni. Non aveva pero nemmeno alcun dubbio che i vaccini evitavano una gran quantita di morti e sofferenze.
Questa volta, quando Ellen entro negli uffici del PAVE, nessuno si alzo in piedi per applaudirla. Nessuna frivolezza. All’improvviso, la sua coraggiosa e donchisciottesca presa di posizione a favore di questioni in cui tutti loro credevano era diventata qualcosa di serio. Ellen ricordo il delizioso libro e film,
Nessuno, proprio nessuno aveva previsto di potersi trovare nella condizione di sconfiggere l’Omnivax, anche se solo momentaneamente. Tutto cio che il PAVE voleva era una piattaforma su cui fare un altro passettino in avanti, per presentare al mondo le preoccupazioni sulla sicurezza del vaccino. In questo senso Ellen aveva fatto cio che doveva fare.
«Ehi, arriva l’eroe vittorioso.»
Cheri Sanderson balzo fuori dal suo ufficio e abbraccio EUen.
«Se sono tanto vittoriosa», commento Ellen, «come mai mi sento come se avessi un limone conficcato in gola?»
«Se non sbaglio John Kennedy si era ammalato proprio prima di telefonare a Kruscev e di dirgli di spostare i missili, altrimenti… Entra. Caffe? Te?»
«Niente, grazie. Sally non c’e?»
Nell’ufficio ingombro di Cheri vi erano articoli incorniciati che parlavano dell’incredibile influsso del PAVE, e della sempre piu grande consapevolezza generale che le vaccinazioni non erano benefiche e indiscusse come le autorita volevano che tutti credessero.
«Trascorre la giornata con suo marito. Ultimamente si e lasciata prendere un po’ da questa faccenda dell’Omnivax e credo sia stata un po’ fredda con lui.»
«Posso capire. So cosa ha passato dopo quello che e successo a suo figlio.»
«E cosi oggi siamo solo tu e io. Lynette ti ha messo in un bel guaio, eh?»
Ellen si fisso le mani. Questa donna, non piu alta di un metro e cinquantacinque, cinquantasette, era un gigante, scelta forse da Dio perche superasse grossi svantaggi per poter fare una differenza. Negli ultimi dieci anni aveva trascorso migliaia di ore a blandire, scrivere, indagare, discutere, lisciare, condannare, implorare, consolare, piangere per poter aiutare il mondo a raddrizzare qualcosa che secondo lei era totalmente sbagliato. Aveva lottato accanto a madri cui venivano portati via figli, perche loro si rifiutavano di farli vaccinare. Si era trovata davanti a dottori espressamente nominati nel Tribunale dei diritti federali degli Stati Uniti, stringendo le mani di genitori che avevano appena ricevuto una somma irrisoria per prendersi cura del figlio menomato dal vaccino, la somma massima per legge secondo il National Childhood Vaccine Injury Act del 1986, o peggio, nessun risarcimento.
Ellen fisso una delle citazioni incorniciate. Era di una madre del Wisconsin, il cui figlio, il cui sogno, era stato tremendamente e irreparabilmente distrutto:
«Senti», disse infine Ellen, incapace di velare le parole, «scusami se ti sembro tanto riservata, ma non hai idea di cio che ho sentito in questi tre anni e di chi ha detto quelle cose. Quelle persone non sono dei mostri ne dei criminali ne degli assassini. Sono medici e scienziati e intellettuali. Credono veramente in cio che stanno facendo.» Con grande sorpresa di Ellen, Cheri non la confuto automaticamente. La sua espressione, che a volte aveva la durezza del diamante, era dolce e triste.
«Lo so», disse dolcemente.
«Non metto in discussione il fatto», continuo Ellen, «che molti di loro ricevano denaro dalle ditte farmaceutiche. Ma cio li rende necessariamente disonesti? Per ogni grafico presentato da me, loro hanno fornito risposte incredibilmente logiche e suffragate. Per ogni esperto citato da me, loro ne hanno menzionati dieci con titoli altrettanto genuini. Era diverso quando pensavo che il mio voto sarebbe stato un simbolo, una cortese richiesta che la discussione su questo tema continuasse. Non ho mai voluto essere l’epicentro di questa controversia. Non ho mai voluto esserne il fulcro.»
Cheri si porto alle spalle dell’amica e l’abbraccio, la guancia sui capelli di Ellen. Non c’era nulla di falso in quel gesto, di certo non era dettato da senso di condiscendenza.
«Ascolta», disse, rimettendosi a sedere, «non ti diro che questo non e importante per noi. Ma non e tutto. E una battaglia, non tutta la guerra. Erano presenti piu di cinquecento persone al convegno sul vaccino che abbiamo tenuto quest’anno. Cinquecento persone da tutto il mondo, professori, pediatri, scienziati, genitori, filosofi. Al prossimo ce ne saranno di piu. La stampa e il Congresso cominciano a capire che non siamo delle radicali isteriche, trascinate dall’amarezza, dagli ormoni, dalle emozioni, prive di logica, per nulla disposte ad ascoltare la voce della ragione.
«Ellen hai fatto un lavoro fantastico, piu di quanto chiunque di noi aveva il diritto di aspettarsi. Hai reso fieri me e Sally e tutti gli altri la fuori. Hai gia fatto capire a migliaia di genitori che le loro opinioni importano. Se voti contro l’Omnivax, tu e io sappiamo che andrai incontro alla frenesia famelica della stampa e forse finirai addirittura