Bill Grimes.
«Le ha detto cosa e successo?» chiese Grimes.
«Non le ho fatto molte domande. Volevo chiamare prima lei.»
«Non mi dica che e diventato ragionevole nei miei confronti.»
«Molto divertente. Ha detto che c’erano due uomini, uno grasso che indossava un abito da ufficio. L’altro atletico. Le dicono qualcosa?»
«Forse.»
«Ha anche detto che le hanno sparato.»
«E cosi quella sopra l’orecchio era proprio una ferita da pallottola.»
«Direi di si.»
«Mandero li qualcuno entro un’ora, e piu tardi passero per interrogarla.»
«D’accordo, ma con calma», disse Matt che avrebbe preferito dirgli di starsene alla larga da lei. «Ha avuto una grave commozione cerebrale.»
«Quanto a lungo dovra restare in ospedale?»
«Non lo so per certo. Un paio di giorni, forse. Voglio che la veda il neurologo e, se lui ritenesse che una risonanza magnetica nucleare ci direbbe qualcosa di piu della tomografia d’urgenza, dovra fare anche quella.»
«Giusto. Uno dei miei sara li tra poco.»
«Ventiquattr’ore su ventiquattro, d’accordo?»
«Rutledge, lei faccia il suo lavoro e lasci fare a me il mio.»
«Nancy», chiese Matt alla sovrintendente delle infermiere, «e certa di non poter tenere la dottoressa Solari nell’unita di Terapia Intensiva piu a lungo?»
«Matt, sa benissimo che camminerei sui carboni ardenti per lei», rispose Nancy Catlett, «ma abbiamo quattro casi critici nell’unita e tra poco arrivera su un caso di riparazione postoperatoria di aneurisma addominale. Non posso assolutamente giustificare la presenza di un paziente sveglio e vigile, nemmeno uno dei suoi.»
«Allora, una camera privata.»
«Questo dipende dalla sua assicurazione.»
«Lei me ne trovi una. Avremo un agente di guardia fuori dalla sua porta. Voglio che nella sua stanza entri solo chi e essenziale alle cure. Se avesse bisogno di disposizioni specifiche, le scrivero io. Se la sua assicurazione non coprisse la camera privata, lo faro io.»
«Non credo che si debba arrivare a tanto», commento la Catlett. «Me se e cosi che lei cura tutti i suoi pazienti, cambio medico. Al mio ente di medicina preventiva non piace affatto pagare camere private.»
Matt fece un rapido giro dei suoi pazienti, quindi porto l’apparato per inserire il tubo nel torace e per drenare, i palloncini endovenosi, gli antibiotici e altre cose trafugate alla moto. Aveva la mente talmente piena di pensieri su Nikki e di domande concernenti l’aggressione che non riusciva a concentrarsi su molto altro. Quando torno all’unita, le infermiere gli riferirono che Nikki aveva dormito da quando lui se ne era andato, svegliandosi e riaddormentandosi subito dopo ognuno dei due esami neurologici. Eppure, come entro nella camera, lei gemette di contentezza e apri gli occhi.
«Ben tornato», lo saluto, sbadigliando.
«Come facevi a sapere che ero qui?»
«A volte le cose le so, cosi.»
«Come va il mal di testa?»
«Hai mai visto
«Oh, oh. Posso farti dare del Tylenol, ma preferirei tenermi alla larga da qualcosa di piu forte.»
«Il Tylenol andra bene. Sono una dura.»
«Non occorre che cerchi di convincermene. La vigilanza della polizia e sistemata. Avevi ragione su Bill Grimes. Si sente protettivo nei tuoi confronti.»
«Spero che riesca a capire che c’e sotto tutta questa storia.»
«E un bravo poliziotto.»
«Tra un minuto. Ora sono ben sveglia. Puoi sederti per un po’? Mi sento un po’ come Dorothy quando, guardando fuori dalla finestra, scopre di non essere piu nel Kansas.»
«Preferisco parlare con te che scrivere cartelle cliniche.»
«Grazie. Le infermiere mi hanno detto che hai studiato a Harvard.»
«Ho fatto il tirocinio pratico ospedaliero al White Memorial»
«Pero! Io non sono stata accettata al loro programma chirurgico.»
«Chirurgia?»
«Ho fatto un anno di chirurgia al Metropolitan, poi sono passata a patologia. Volevo che i miei pazienti giacessero immobili, veramente immobili mentre li operavo. Dove vivevi quando eri la?»
«Beacon Hill. La zona piu povera. Boston mi piaceva molto, ma il mio cuore e sempre rimasto in queste montagne. Non vedevo l’ora di tornare.»
«Non e difficile capirlo. Questa zona e molto bella.»
«Solo quando non si e inseguiti da un paio di pazzi assassini. Posso chiederti una cosa?»
«Certo.»
«Riguarda il tuo tatuaggio.»
«Che vuoi sapere?» domando, con un tono leggermente difensivo.
«Oh, niente. Volevo solo che tu sapessi che m’imbatto di continuo in piedi di medici con tatuaggi del mostro Gila.»
Nikki strinse gli occhi. Mi stai prendendo in giro? chiese con lo sguardo.
Matt cerco di salvare la situazione.
«Uh uh, scusami», esclamo. «Suonare insolente nel momento sbagliato e uno dei miei talenti meno piacevoli e mi caccia sempre nei guai. Mea culpa.» Tiro su la manica per mostrarle il suo tatuaggio. «Io sono per i biancospini.»
L’espressione di Nikki si addolci.
«Un giorno o l’altro mi devi una storia», disse. «Ecco, vediamo. Mi sono fatta fare il tatuaggio alcuni anni fa. Alcuni dei miei amici musicisti si stavano facendo tatuare e avevo deciso di volerne uno anch’io. Ho scelto il dorso del piede, perche cosi potevo vederlo quando volevo, ma anche nasconderlo quando volevo. Avrei scelto un altro posto se avessi saputo quanto questo avrebbe avuto successo. In verita e solo un mezzo mostro Gila. La parte anteriore e una salamandra.»
«Molti nostri medici hanno scelto quella versione», commento, malgrado stesse cercando di trattenere l’ironia.
Gli occhi di Nikki risero. Nessun problema, questa volta.
«Una volta ho visto le due parti congiunte su un vaso di creta in una riserva Navajo in Arizona», continuo, «e, dopo che l’artista me l’ebbe spiegata, ho adottato quell’immagine come una specie di totem personale. La salamandra e timida, vulnerabile, debole e riservata. Il Gila e intrepido, compatto, combattivo, determinato e tanto ostinato che, quando afferra qualcosa con le sue fauci, bisogna tagliargli la testa per costringerlo a lasciarla andare.»
Matt ricordo l’orribile morte della bestia nel sogno e rabbrividi. Non aveva mai respinto il mistico o il sovrannaturale, cominciando dai sogni, e questo lo stava preoccupando sempre piu. Quello scenario sconcertante riproduceva semplicemente una versione degli eventi appena passati o era una visione di cose future?
«Posso capire ora come quei due uomini sulla strada abbiano ricevuto piu di quanto s’aspettassero.»
Non ricevette risposta. Nikki aveva chiuso gli occhi, il cervello avvolto dalla stanchezza e dall’effetto della commozione cerebrale. Gli effetti prolungati del trauma cranico erano assolutamente imprevedibili e potenzialmente devastanti. Matt aveva visto atleti professionisti costretti per sempre all’inattivita e altri, mentalmente a posto senza visibili cambiamenti sulle loro risonanze magnetiche, peggiorare gravemente nel giro di pochi giorni.
Silenziosamente, prego per Nikki Solari e per la musica che suonava, con o senza il violino. Si alzo, quindi,