«Senta, le ho detto di stare zitto», borbotto la donna, sempre sussurrando con urgenza. «Non e affatto improbabile che la uccidano. Urlare in quel modo e disturbare i bambini potrebbe far svanire anche quella piccola possibilita.»
La donna stava per andarsene, ma esito quando lui parlo.
«Aspetti, la prego, sono un medico», disse rapidamente. «Mi chiamo Matt Rutledge. Sono il dottor Matt Rutledge di Belinda. Non so come sono arrivato qui ne dove sono, ma devo andare via e cercare aiuto. I miei amici sono intrappolati nel crollo di una miniera e moriranno.»
«Lei non e un dottore», ribatte la donna. «Hanno detto che aveva una pistola. Di solito i dottori non ne portano.»
«Questo lo posso spiegare. Senta, il suo ragazzino ha una brutta sinusite, e forse anche una laringite. Scommetto che non mangia e non dorme bene. Dovrebbe farlo visitare da un medico, e alla svelta. Ha bisogno di antibiotici.»
«Noi non andiamo da nessun medico.»
«Posso curarlo io. Posso farle avere le medicine di cui ha bisogno. Come si chiama lei?»
La donna strinse gli occhi.
«Becky», rispose infine. «Questo qui e Samuel. E non lo chiami Sam, e una cosa che fa arrabbiare suo padre.»
«Io sono un dottore molto bravo, Becky, e posso guarire Samuel. Mi lasci andare a cercare aiuto per i miei amici. Poi tornero per prendermi cura di lui.»
L’indecisione guizzo negli occhi di Becky, ma poi svani rapidamente.
«Se lo facessi, non troverebbero piu molti pezzi di me», disse. «Lei ora se ne stia li in silenzio. Se non e un dottore, Bass la uccidera piu velocemente di uno schiocco di dita. E se lo e, e probabile che la uccida lo stesso. Ora chiuda il becco!»
«Ma…»
Questa volta la donna chiuse la porta sbattendola.
«Becky, per favore», grido Matt.
Nessuno rispose. Fisso la finestrella, cercando di capire che ora del giorno fosse. Per quanto tempo era rimasto svenuto? Gli indumenti bagnati e il sangue appena rappreso indicavano che non lo era stato a lungo, ma non poteva esserne certo. Le manette erano da dipartimento di polizia e applicate troppo strette per potersi liberare. Poggio i piedi contro la parete, afferro con entrambe le mani il tubo di rame e cerco di strapparlo dal muro. L’inutile sforzo gli invio una fucilata che gli esplose nella testa. Frustrato, ricadde sugli stracci unti e prese a calci il muro finche rimase senza forze. Doveva esserci un modo per uscire. Aspettare l’arrivo di Bass o di chiunque dovesse ucciderlo non gli pareva una buona idea.
«Becky», grido. «Samuel e malato, molto malato e lei lo sa. Non guarira senza medicine. Quella roba che gli cola dal naso e una cosa seria. Io posso aiutarlo. Potrebbe ammalarsi gravemente. Per favore, mi ascolti. Moriranno delle persone se non riesco a trovare soccorsi. Non mi lasci qui cosi.»
«Bass, no!» senti Becky urlare.
Un attimo dopo la porta del capannone si spalanco. L’uomo rimase sull’uscio, riempiendo lo spazio. Era alto un metro e novantacinque, con spalle che toccavano quasi entrambi gli stipiti; braccia grosse come tronchi piene di tatuaggi e un enorme pancione. I folti capelli biondo rame lunghi fino alle spalle e la barba non avevano visto forbici da mesi, se non da anni, e il suo panciotto, una volta forse il rivestimento di una intera mucca, era ornato di chiodi cromati. Gli occhi stretti e selvaggi non contenevano una sola goccia di cordialita.
«Chi diavolo sei?» domando, facendo un passo in avanti. «E per chi lavori?»
Dietro di lui, Matt vide almeno un altro motociclista e Becky, con Samuel sempre appollaiato sul suo fianco. Si tiro in piedi.
«Sono un medico», rispose, certo che avrebbe fatto meglio a esporre i fatti alla svelta. «I miei amici e io siamo rimasti intrappolati dall’esplosione di una miniera. Io sono uscito nuotando nel fiume sotterraneo per cercare aiuto.»
«Cazzate.»
«No, la prego, e vero. Vivo a Belinda. Ho bisogno di raggiungere la fattoria dei fratelli Slocumb. Li conosce? Possono garantire per me.»
«Non li conosco. Non so niente, a parte il fatto che tu eri dove non dovevi essere con una pistola in tasca. Ora, possiamo intenderci con le buone o con le cattive. Fai parte dell’Antidroga?»
«No, sono un medico di Belinda.»
«Lo scopriro e ti prometto che non sara piacevole. Dimmi per chi lavori e faro in modo di non farti soffrire troppo. Fottimi e ti prometto che supplicherai di morire.»
«Cio che ho detto e la verita», ribatte Matt con voce stridula. «Lo giuro.»
Bass gli si avvicino, afferro la camicia di Matt nel suo possente pugno e lo sollevo. Matt senti l’odore della marijuana spandersi dai suoi vestiti.
«Hai ancora mezz’ora», ringhio Bass.
Roteo su se stesso e se ne ando, sbattendo la porta con tanta forza da far vacillare tutto il capannone.
«Te lo ripeto, lui e veramente un dottore. Chiedigli di dare un’occhiata a Rake.»
Matt pote udire Becky parlare con Bass.
«No!»
«Cristo, Bass, e tuo fratello.»
«Chiudi il becco! Quell’uomo e un federale e tra poco sara un federale morto. Quello che stiamo facendo qui non e un fottuto gioco. Voglio sapere come diavolo ha fatto a trovarci.»
Per un po’ rimase in silenzio, accertandosi di nuovo che le manette non avrebbero ceduto e cercando di escogitare un modo per servirsi di Becky, chiaramente l’anello debole della catena. Per due volte senti una motocicletta allontanarsi, senza capire se si trattava di una di quelle che aveva sentito prima. Immagino la sua Harley e l’indescrivibile senso di liberta e di completezza che provava quando correva sulle colline. Poi, silenziosamente, Becky apri la porta, sguscio dentro e la richiuse. Samuel non era con lei. Portava invece una federa sporca, piena per meta di qualcosa.
«Lei e un dottore, vero?»
«Proprio cosi. Becky, io…»
«Mi dica quali di queste potra aiutare Samuel.»
La donna rovescio il contenuto della federa sul pavimento: decine di flaconi e fiale di svariate pillole e medicine liquide, quasi tutte con l’etichetta di varie farmacie.
«I ragazzi svuotano quasi sempre gli armadietti delle medicine nelle case che… ehm… visitano», sussurro. «Tutti adorano il Percocet e l’Oxicodone, ma alcuni di loro preferiscono la codeina. Una di queste puo servire a Samuel?»
Matt fece scorrere le dita tra le fiale e scelse due differenti marche di amoxicillina, 250 milligrammi, trenta capsule in tutto.
«Questo funzionera», disse, aprendone una. «Prenda meta del contenuto di una di queste capsule e lo mescoli nel suo cibo tre volte al giorno. Come prima dose, usi una capsula intera. Samuel soffre di allergie?»
«Di che?»
«Non si preoccupi. Ecco, mezzo cucchiaino da te di questo sciroppo gli alleviera la tosse.»
«Grazie, dottore. Mi dispiace che Bass non le creda.»
«Becky, lei mi deve aiutare a uscire di qui.»
«Non posso.»
«Coltivano la droga, qui, non e vero? E questo che Bass non vuole che io scopra?»
«Adesso devo andare.»
«Becky, giuro che non lo diro a nessuno. Voglio solo aiutare i miei amici a uscire da quella miniera. Per favore, lui mi uccidera.»
«Lo so. Vorrei tanto non lo facesse.»