questo?»

«Ci e stato trasmesso via e-mail,» disse Monroe. «E arrivato nelle prime ore di questa mattina.»

«Ma che strana coincidenza,» disse lei. «E arrivato giusto dopo il ritrovamento del cadavere a Portland.»

I due uomini la stavano osservando attentamente. Vaffanculo, penso Nina. Se e questo che volete, cavatevela. «Quindi, qual e il punto?»

«Il nostro punto,» disse il tizio nell’angolo, «e che questo video mostra il suo amico mentre fa visita alla casa di un uomo che e stato interrogato in relazione ai rapimenti del Ragazzo delle Consegne — un’indagine nella quale lei era direttamente coinvolta. Stephen DeLong fu interrogato, forni un alibi di ferro e venne cancellato dall’inchiesta.»

«Elementi circostanziali provenienti dalla scena permettono di far risalire il filmato al periodo del caso,» disse Monroe.

«Ci avrei scommesso,» disse Nina. «Cosi come quel bel campo lungo alla fine significa che qualsiasi idiota potrebbe capire dove e stato girato.»

Monroe batte le palpebre. L’uomo nell’angolo la ignoro. «Circa una settimana dopo, i vicini denunciarono un odore insopportabile che proveniva dalla casa che abbiamo appena visto. DeLong fu ritrovato nella sua camera da letto, morto per un’unica ferita di arma da fuoco. C’erano tracce di una ripetuta violenza fisica esercitata sulla sua persona. La casa esibiva un completo repertorio di oggetti per uno spaccio di stupefacenti in piccola scala, il che porto gli agenti a ritenere la morte come il risultato di un affare andato storto. DeLong venne schedato e dimenticato. Nessuno se ne interesso e tantomeno mise in relazione la sua morte con l’indagine in corso.»

«Perche avrebbero dovuto?»

«In quel momento non c’era nessuna ragione. Ma come lei ha visto, c’e una motivazione inequivocabile per farlo ora. Ci serve semplicemente il suo contributo su un dettaglio, Ms. Baynam,» disse l’uomo. «Vorremmo parlare con John Zandt.»

L’uomo si protese in avanti. «Dov’e?»

Un quarto d’ora dopo Nina usci dall’edificio. Camminava in modo rigido, con il busto eretto e con un passo regolare. Non si volto per guardare in alto verso la finestra della stanza 623, sebbene sospettasse fortemente che Monroe sarebbe stato li a osservarla. Se lo avesse visto c’era il rischio che tornasse sui suoi passi, entrasse nell’edificio, corresse su per le scale e tentasse di fargli del male. Lei era forte. Avrebbe anche potuto farcela. Si sarebbe sentita meglio, ma al tempo stesso avrebbe distrutto la propria carriera. In effetti, questo poteva gia essere accaduto, ma non sarebbe stata lei a scrivere la parola decisiva.

Invece sali in macchina e usci dal parcheggio. Si prese tutto il tempo per svoltare a destra e procedette lentamente per un po’ senza una meta definita. Nel giro di una decina di minuti si rese conto, con un misto di rabbia e paura, di essere seguita.

Accosto alla prima cabina telefonica che incontro. Si diresse verso di essa sentendosi come un’attrice, e fece due telefonate. Quando risposero alla prima chiese un favore, rimase in ascolto mentre qualcuno le spiegava perche non la poteva accontentare, e poi forni una breve ma convincente ragione per dimostrare il contrario.

Mentre attendeva di prendere la linea per la seconda chiamata, Nina guardo la strada e vide la berlina che la pedinava accostare venti metri piu avanti. I casi erano due: o quel tizio era un principiante, oppure gli era stato detto di non nascondersi. Entrambe le opzioni la facevano incazzare.

Dopo circa dieci squilli, risposero.

«Le cose stanno prendendo una brutta piega,» disse a una segreteria telefonica. «Tieniti alla larga e guardati le spalle.»

Riaggancio e si diresse alla macchina. Quando passo accanto alla berlina grigia, si sporse e mostro il dito medio al guidatore. Lui la guardo impassibile e non la segui. Mentre si dirigeva verso casa, Nina constato con sorpresa che gli occhi continuavano a riempirsi di lacrime, ma poi capi che a generarle erano la rabbia e l’offesa subita. La collera era positiva, porta a qualcosa.

«Rimpiangerai di avermi conosciuto, Charles,» mormoro, e si senti leggermente meglio, anche se non per molto. In quanto agente sospeso dal servizio, con un ex fidanzato indagato per due omicidi e un capo che non credeva piu a quello che lei diceva, non era chiaro in che modo Nina potesse far rimpiangere qualcosa a chicchessia.

«Dobbiamo andarcene da qui,» disse Ward.

Stava infilando un computer nella borsa con la quale era arrivato. Era rimasto immobile a guardare mentre Nina urlava per la seconda, e poi la terza volta nella segreteria telefonica di Zandt, prima di toglierle dalle mani il telefono.

«Non importa chi sia il tizio con l’abito scuro,» disse. «E evidente qual e il suo compito. Fa parte della trappola per John, e quell’uomo e abbastanza potente da poter entrare in un ufficio dell’FBI e far si che il responsabile della sezione faccia quello che lui vuole. Sei sicura che non fosse un pezzo grosso dei federali?»

«Non ne aveva l’aria.»

«Comunque sia, non ha alcuna importanza. Potrebbe far parte degli Uomini di Paglia oppure eseguire i loro ordini. Il che significa che non siamo al sicuro in questa casa o in citta.»

«Ma dove possiamo andare?»

«Da qualche altra parte. Parli russo?»

«Ward, dobbiamo trovare John. E molto piu in pericolo di noi. Stanno cercando di incastrarlo per qualcosa che non ha fatto.»

«Forse. O forse no.»

«Che vuoi dire?»

«Voglio dire che noi possiamo affermare dove e stato solo in base a quello che ci ha detto lui. Ti dice che e in Florida e lo dice anche a me. Nessuno di noi due ha intenzione di fare una ricerca per rintracciarlo, contattare la compagnia telefonica del suo cellulare e chiedere l’esatta localizzazione della chiamata.»

«Ma perche avrebbe ucciso quel Ferillo?»

«Dici che e impossibile? Eppure ha ucciso l’uomo che pensava avesse rapito sua figlia. E a quei tempi era ancora un poliziotto.»

«Sto solo dicendo che doveva aver avuto un ottimo motivo.»

«Forse. Non lo sapremo fino a quando John non rispondera a una delle nostre chiamate. Nel frattempo, c’e un modo attraverso il quale tu possa entrare in possesso dei tabulati delle sue chiamate dal cellulare? Se riusciamo a localizzare geograficamente i posti da cui ha telefonato saremo in grado di farci un’idea sulla veridicita o meno del suo alibi.»

«Ci sto lavorando su. Mentre venivo qui ho chiamato in ufficio per questo.»

«Bene. Nel frattempo raccogli la tua roba.»

«Ward, non intendo lasciare il mio…»

Lui smise di fare le valigie, si avvicino a Nina e poso le mani sulle spalle di lei. La guardo negli occhi e la donna si accorse che questa era la distanza minima alla quale si fossero mai trovati. Si rese anche conto che quello era un uomo che aveva passato tre mesi senza una dimora stabile e non per divertimento, ma perche aveva capito che sarebbe arrivato un momento come quello in cui si trovavano.

«Si invece, Nina,» disse. «Sapevamo che avremmo avuto pochissimo tempo a disposizione prima che arrivassero a noi. Ed eccoci qui. E cominciata.»

Due ore dopo si trovavano sulla 99 e stavano oltrepassando Bakersfield, diretti a nord. Ward andava veloce e non diceva una parola. Il cellulare di Nina squillo e lei si ruppe un’unghia nell’estrarlo dalla borsa. Quando vide il numero sul display impreco.

Ward la guardo. «E John?»

«No, non riconosco il numero. Potrebbe essere la telefonata che sto aspettando, oppure…»

Premette il pulsante verde e ascolto la voce di Doug Olbrich, che aveva fatto quanto gli era stato richiesto. Nina gli fece le tre domande che aveva gia formulato nella sua testa. Dopo che ebbe udito le risposte interruppe la comunicazione e rimase seduta con la testa tra le mani.

Ward le concesse venti secondi esatti, poi domando, «Allora?»

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