montatura di metallo. «E per difesa personale o…»

«Difesa personale», taglio corto Pen.

La piccola testa dell’uomo dondolo. «Questo restringe il campo. Ci vuole qualcosa di leggero, ma abbastanza potente da fermare eventuali attacchi.» L’impiegato abbasso la testa e frugo nella vetrina. «Abbiamo una piccola Walther PPK, una semiautomatica a sette colpi. Le mostro anche la 32 e la 380.» L’impiegato si chino e allungo il braccio per aprire il retro della vetrina.

«No», disse Pen. «Veramente io pensavo a un fucile da caccia.»

L’uomo inarco le pallide sopracciglia.

«Un fucile da caccia calibro 12.»

Lui si drizzo di colpo. Nei suoi occhi parve balenare un lampo d’ammirazione. «Vuole proprio un’arma con potere d’arresto.»

«E quanto ho in mente.»

Lui si giro e sollevo un fucile dalla rastrelliera sul muro. «Ecco un Marlin a pompa calibro 12, calcio in legno di noce, tutte le parti in acciaio. Caricatore a cinque colpi con le pallottole standard, o quattro se usa proiettili magnum.»

«Magnum?» ripete Pen.

«Sono piu lunghi di proiettili standard. Alta velocita.»

«Capisco.»

«Ecco, provi questo.» L’impiegato le passo il fucile. Era pesante e sembrava pericoloso. Le piaceva. Ma non sapeva che cosa fare, ora che reggeva il fucile. Dopo un’occhiata al mirino, lo riconsegno all’uomo.

«L’arma perfetta per la difesa in casa», spiego l’impiegato. Poi, parlando sommesso come se le rivelasse un segreto, soggiunse: «Lei e a casa, di notte, qualcuno s’introduce furtivo… Lei possiede uno di questi aggeggi. L’uomo che si e introdotto scopre che lei e armata con questo balocco e sparisce. Dico: sparisce». Un largo sorriso si dipinse sulla faccia del giovane. «C’e il caso che lei non debba sparare neppure un colpo. Chiude la porta della camera da letto, lo sente arrivare. Aspetta finche e fuori dalla porta e poi…» L’impiegato s’interruppe piegando il braccio come se azionasse la pompa del fucile. «Lui sente e capisce che cosa ha in mano. Scappa. Il miglior deterrente del mondo… solo il suono del cane che si alza.»

«Mi piace», convenne Pen. «Quanto costa?»

«Duecentoventicinque, e le aggiungo una scatola di munizioni magnum.»

«Lo prendo.»

«Magnifico.»

«Quante pallottole ci sono in una scatola?»

«Cinque.»

«Mi dia altre quattro scatole di scorta.»

«Le occorre anche l’equipaggiamento per pulirlo.»

Pen annui.

Tornando a casa, si sentiva soddisfatta di se. Ce l’aveva fatta, aveva comperato un fucile.

Avrebbe dovuto farlo venerdi sera. Le cose sarebbero andate diversamente. Niente cordone teso sulla porta, per cominciare. Nessuna testata contro il muro, per poco non si spaccava il cranio.

Non si sarebbe lasciata prendere dal panico.

E non avrebbe accoltellato Bodie.

Costava un sacco di soldi, ma li valeva.

E poi, concluse fra se, traslocare in un altro appartamento sarebbe costato come il fucile.

Ora non devi piu scappare.

Possiedi un fucile a pompa calibro 12 con pallottole magnum.

E mantieni la tua postazione.

15

Passarono davanti alla casa di Harrison. La Mercedes era sempre parcheggiata nel viale, la Lincoln Continental di Joyce era ancora parcheggiata a un isolato di distanza.

«Perche non torniamo a casa di tuo padre?» suggeri Bodie. «Cosi possiamo prendere la roba di Pen e portargliela.»

«Okay», approvo Melanie.

A Bodie non garbava che Pen rimanesse sola nel suo appartamento. Gli sarebbe mancata. Non piu occasioni di andare nella jacuzzi con lei. E nessuna possibilita di sgusciare nella sua camera mentre Melanie dormiva.

Forse potevano convincerla a tornare.

Forse io potrei convincerla. Non mi aspetto nessun aiuto in proposito da parte di Melanie. Ricordare a Pen le telefonate, il biglietto sotto la porta, spaventarla fino a costringerla a tornare. Se insisto troppo, pero, Melanie non approvera, potrebbe sospettare che io abbia in mente qualcosa di piu della sicurezza di Pen.

Se non altro avro occasione di vederla quando le riporteremo la sua valigia.

Forse lei ha gia cambiato idea. Ha avuto il tempo di calmarsi. Con un po’ di fortuna, puo darsi che l’uomo delle telefonate riehiami.

Bodie svolto in San Vicente e penso di chiamarla lui stesso. Dal telefono di Joyce. Avrebbe dovuto allontanarsi da Melanie abbastanza a lungo…

E se Pen riconosceva la sua voce?

Voglio venirti in bocca.

Voglio allargarti le gambe e infilarti il mio…

Non posso parlarle a quel modo. Neanche pensarci.

Potrei chiamarla e non dire una parola. Lei si spaventerebbe.

Uno sporco trucco, ma potrebbe convincerla a non restare sola nel suo appartamento. Il tipo potrebbe farle visita.

Bodie si chiese se Pen avesse ricollegato i telefoni.

«Hai deciso che cosa fare per la scuola?» chiese Melanie.

Lui scosse la testa.

«Non sei obbligato a restare, sai. Tutto questo… non e un problema tuo.»

«Stai cercando di liberarti di me?» fece lui con un largo sorriso.

«Voglio solo che non ti senta obbligato a restare. Hai ottenuto quei corsi e… Non si sa che cosa succedera con papa.»

«Puo darsi che ti faccia una sorpresa e guarisca.»

«Si, certo.»

«Mi fermero qualche giorno. E poi voglio aiutarti ad andare sino in fondo in questa storia di Joyce e Harrison.»

«Per questo non ci vorra molto.»

«Hai in mente un piano?»

Lei si strinse nelle spalle.

«Potresti sempre picchiare Joyce con un tubo di gomma per farle spiattellare ogni cosa», suggeri Bodie.

«Buona idea.»

Bodie svolto e sali lentamente la stretta strada fino alla casa.

«Credi che potremmo mangiare qualcosa, prima che svenga?» chiese Bodie quando furono entrati.

«Certo.»

Melanie trovo degli hotdog e dei panini nel frigorifero. Mise il tutto nel microonde. Intanto che si scaldavano, riempi due bicchieri di Pepsi e trovo un sacchetto di patatine aperto. Bodie mangio qualche patatina mentre aspettava. Erano un po’ stantie e avevano uno strano sapore che gli ricordava l’acqua di una canna per innaffiare.

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