Avanti.
Compi l’operazione.
Il macchinario prese a ronzare e la limpida superficie si agito leggermente. Abbasso un braccio nell’acqua e senti una corrente calda lambirgli il polso.
Torno alla casa. Di sopra trovo il costume da bagno della sera prima e lo indosso. Con un asciugamano sulle spalle nude, scese in cucina. Prese una birra dal frigorifero, l’apri e ritorno verso la vasca. Si immerse.
L’acqua lo fece rabbrividire, ma sedette davanti al tubo di alimentazione. Da li l’acqua veniva calda contro la schiena.
Era seduto dov’era stata Pen quella sera.
Chiuse gli occhi e la rivide come gli era apparsa, il viso che rifletteva la luce rossa, i capelli biondi colore del plenilunio, le ciocche che le ricadevano sulla fronte, la lucentezza di seta delle sue spalle bagnate, il modo in cui l’acqua le lambiva i seni.
L’acqua era piu calda, ora.
«Ciao.»
Bodie apri gli occhi. Per un momento non riusci a credere che Pen fosse la, in piedi. E invece era proprio lei. «Ciao», la saluto Bodie.
«Non pensavo che ci fosse qualcuno.»
«Soltanto io.»
«Dove sono gli altri?»
«Joyce e ancora… fuori.»
Pen annui, per un momento le baleno uno sguardo furente negli occhi.
«Melanie mi ha abbandonato qui.»
Lei sali gli scalini, lascio i sandali sulla piattaforma e sedette sul bordo, con i piedi penzoloni nell’acqua. «Potrebbe essere piu calda», osservo.
Bodie si strinse nelle spalle. Il suo cuore batteva forte.
«Non sapevo che cosa fare, tutta sola.»
«Ti avevo chiamato, prima.»
Lei sollevo le sopracciglia con aria interrogativa.
«Probabilmente non eri in casa», aggiunse Bodie.
«Non ho ancora riallacciato il telefono. Non ancora. Chi lo sa, forse non lo riallaccero mai.»
«Va cosi male?»
«Capisco che e ridicolo.»
«Non credo.»
«Grazie. Per che cosa hai telefonato?»
«Perche non indossi il costume e vieni in acqua?»
«E per questo che hai chiamato?»
«Ti ho telefonato per via di Melanie.»
Pen lo invito a proseguire con un cenno del capo.
«Siamo tornati a casa di Harrison. Prima siamo andati alla stazione di polizia, ma non abbiamo scoperto granche. Poi siamo andati da Harrison. Lui e Joyce erano ancora la, percio siamo rientrati e Melanie gli ha telefonato… per annunciargli che tuo padre era uscito dal coma e che voleva parlargli.»
«Dici sul serio?»
«Ha funzionato. Siamo tornati la di corsa e lui non c’era, cosi ci siamo introdotti nel garage per dare un’occhiata alla Porsche.»
«Vorresti dire, che vi siete introdotti illegalmente?»
«Melanie ha rotto un vetro.»
«Gesu Cristo! E tu l’hai lasciata fare?» Pen non sembrava arrabbiata con lui, solo perplessa.
«Be’, non esattamente. Non sapevo che cosa avesse in testa. Quando ha telefonato a Harrison con quella storiella, non avevo idea di che cosa avrebbe detto finche ha parlato. E anche allora non riuscivo a credere alle mie orecchie. La stessa cosa e capitata quando ha rotto la finestra del garage. L’ha fatto e basta. Ero pronto a filare, e lei ha fracassato il vetro con il gomito.»
«Dovevi impedirle di fare una pazzia del genere. Era quella la sua idea, oltre indagare su Harrison?»
«Be’, in parte era quella di cercare le prove.»
«Ne avete trovate?»
«La Porsche non aveva neppure un graffio. Se e stato lui a investire tuo padre, deve aver usato un’altra auto.»
Pen annui. «Quadra. Lui e troppo furbo per usare la sua macchina per un’impresa simile.» Si appoggio all’indietro, si abbraccio con le braccia irrigidite. Giro la testa come se volesse sciogliere i muscoli. La camicia a scacchi si sollevo mostrando un triangolo di pelle tra l’ultimo bottone e la cintura dei calzoncini. Un altro po’ di pelle apparve quando lei sollevo una mano per massaggiarsi il collo.
«Mal di testa?» s’informo Bodie.
«Non ancora. Solo il collo rigido. Sono stata piuttosto tesa.»
«L’acqua calda ti farebbe bene.»
«Sei proprio deciso a farmi entrare.» Pen sorrise leggermente mentre lo diceva.
Lui le sorrise a sua volta. «No.»
«Ci manca che Melanie ritorni e mi trovi nella vasca con te.»
«Non peggio di quanto sarebbe successo se mi avesse trovato nella tua camera, l’altra notte.»
«Vero. Ma non credo che sia il caso di sfidare la fortuna. Dov’e Melanie, a ogni modo?»
«Non lo so, con certezza.»
«Dove pensi che sia?»
«In casa di Harrison, a spiare i sospetti.»
«Che cosa?»
«Non ne sono sicuro.»
Pen si alzo. Corrugo la fronte e si sporse leggermente in avanti, come se volesse sentire meglio cio che diceva Bodie. Teneva le mani sulle cosce. «E in casa di Harrison?»
«Cosi immagino. Quando ci siamo stati la porta di servizio non era chiusa a chiave.»
«Percio lei e entrata, naturalmente.»
«Siamo entrati tutti e due.»
«Santo cielo.»
Bodie scrollo le spalle. «Ho pensato: tanto siamo gia entrati nel garage.»
«Avete trovato qualcosa, nella casa?»
Lui ripasso nella mente qualche eufemismo per trovare le parole adatte. Sperma con un altro nome… «C’era qualche indicazione che fossero stati nel letto insieme…»
Pen arrossi. «Come sei letterario», commento.
«Come Robert B. Parker.»
«Niente altro di… piu incriminante?»
«Non ci siamo fermati. Ho trascinato via Melanie piu presto che ho potuto.»
«Ma tu credi che ora sia laggiu?» incalzo Pen.
«Lei era riluttante a venire via. Appena siamo tornati qui, e ripartita con la mia macchina. Questo e successo verso l’una. Da allora e sparita.»
«Ma sono passate quasi tre ore!»
«Lo so, lo so. E io me ne sto seduto qui.» Bodie allungo il braccio dietro, prese la bottiglia di birra e bevve un sorso. «Ne vuoi?»
«Bodie!»
«Hai qualche idea?»
Lei tese una mano. Bodie si alzo. Pen sbircio il suo corpo e si affretto a distogliere lo sguardo mentre lui avanzava verso uno scalino e le porgeva la bottiglia. Lei bevve, la testa inclinata indietro, gli occhi chiusi per un momento. Gli restitui la bottiglia. «Grazie.» Si sfrego la mano sulla coscia nuda. Lascio una macchia umida…
Bodie sedette, l’acqua calda gli raggiungeva le spalle. Si porto la bottiglia alle labbra. Pochi secondi prima