«Che diavolo sta cercando di…»

«MELANIE, VIENI FUORI!»

Joyce si strinse l’accappatoio attorno al corpo e rimase irrigidita, con un’espressione di paura sulla faccia.

«E qui?» tuono Harrison. «Maledizione, quella dannata puttana e in casa mia…»

Bodie gli passo davanti.

Harrison lo agguanto alla spalla. Con un gesto fulmineo, Bodie gli scosto la mano. «Saremo fuori di qui in…»

Joyce strillo. L’espressione furente di Harrison si tramuto in sorpresa. Bodie si volto in tempo per vedere Joyce atterrare sul pavimento con Melanie sulla schiena. A cavalcioni sulle natiche della malcapitata, Melanie le strappo i capelli, le piego indietro la testa e le sferro un pugno alla guancia.

Bodie, spintonato da Harrison, cadde contro una sedia. Si rialzo. Mentre si lanciava attraverso la stanza, vide Harrison afferrare Melanie per il colletto della felpa nel tentativo di allontanarla da Joyce. La felpa senza maniche volo sopra il corpo della ragazza, le copri la faccia, le inchiodo le braccia per un istante, poi si sfilo completamente. Harrison perse l’equilibrio, agitando l’indumento in direzione del soffitto, e cadde a terra.

Melanie, nuda fino alla vita, prese a tempestare di pugni la nuca di Joyce.

Harrison si stava rialzando.

Bodie lo ignoro, afferro il braccio di Melanie e la trascino via da Joyce.

«Lasciami andare!» grido Melanie.

«Vieni.»

Lei cadde in ginocchio, trascinata da Bodie.

«Calmatevi tutti quanti!» grido Bodie. «Ce ne andiamo. Subito.»

«Pazza puttana!» grido Joyce.

Harrison si mosse.

«Lasciala stare!» lo avverti Bodie.

L’altro carico. Con la punta della scarpa colpi Melanie alle costole, appena sotto l’ascella. Lei si libero della stretta di Bodie e cadde sbattendo il viso sullo spigolo di un tavolo. Harrison si lancio verso Bodie che lo blocco torcendogli il braccio dietro la schiena e lo sollevo da terra. Mentre Harrison cadeva, Bodie gli sferro una ginocchiata nel ventre. «Ti avevo detto di lasciarla stare!»

Melanie era in ginocchio, una mano sul tavolo, l’altra premuta sulla guancia. Il sangue le colava fra le dita. Sul fianco un livido rosso per il calcio ricevuto.

Bodie si accovaccio e le porse la felpa. «Andiamo», disse con voce gentile. «Andiamo fuori di qui.» Mettendole le mani sotto le ascelle sollevo la ragazza. Lei sembrava molto pesante. Poi si appoggio sulle gambe. Bodie la guido verso la porta.

«Io… chiamo la polizia!» grido Harrison.

Bodie si guardo attorno. L’uomo stava rannicchiato su un fianco, tenendosi lo stomaco. «Fai pure, sbruffone. Ma ti conviene avere un buon alibi per venerdi sera.»

«Pazzi fottuti! Tutti e due.»

Joyce, in ginocchio, si strinse addosso l’accappatoio con le mani; fissava la scena attraverso le ciocche di capelli. La donna non parlo.

Melanie apri la porta.

Bodie, tenendole un braccio sulla schiena, l’aiuto a scendere gli scalini del portico. Era ancora giorno e lei si premeva la felpa sul viso, ma nascondeva i seni sotto le braccia.

Pen, con un’espressione sbalordita, giro attorno all’auto e apri la portiera posteriore. «Mio Dio, che cosa e successo?»

«Andiamo via.»

Melanie si rannicchio sul sedile posteriore, Bodie sedette accanto a lei. Pen si mise al volante. Porto l’auto fuori dal viale e accelero. «Dove vado?»

«Alla mia macchina.»

«Non sarebbe meglio portarla al Pronto Soccorso? Che cosa le e capitato?» s’informo Pen.

«Ha un piccolo taglio sotto l’occhio. E caduta contro un tavolo», spiego Bodie.

«Sto bene», mormoro Melanie.

«Meglio portarla al Pronto Soccorso», insiste Pen.

«Sto bene», ripete sua sorella.

«Ho in macchina una borsa per il pronto soccorso.» Bodie la costrinse ad abbassare la testa sulle sue ginocchia. «Fammi vedere.» Le sollevo la felpa dalla guancia. Il taglio era un centimetro sotto l’occhio sinistro. Il sangue usciva dalla ferita. Lui lo asciugo.

«Che cosa e successo la dentro?» volle sapere Pen. «C’e stata una lotta?»

«Un po’ di trambusto.»

«Hai inchiodato Harrison», ricordo Melanie, e gli sorrise.

«Perche non ti rimetti questa?»

Lei si drizzo, infilo la felpa. Tiro giu l’indumento dalla testa e con il fondo si copri la guancia. Le spuntava fuori il seno sinistro. Aveva una macchia di sangue vicino al capezzolo.

«Hai scoperto qualcosa?» domando Pen.

«Sanno che sospettiamo di loro», rispose Bodie.

«E tu, Mel? Dove sei stata tutto il pomeriggio?»

«In camera da letto. Sotto il letto.»

«Che cosa hai sentito?»

«Sono stati loro.»

«A investire papa?»

«Si.»

«Che cosa hanno detto?»

«Non adesso. Non… non mi sento troppo bene.»

«Si e presa un calcio nelle costole», intervenne Bodie.

Pen si fermo dietro il furgone. Melanie diede le chiavi a Bodie e lui apri lo sportello. Fu contento di vedere che Melanie aveva abbassato la felpa prima di scendere dall’auto di Pen.

Salirono tutti e tre sul furgone. Mentre Bodie chiudeva gli sportelli, Melanie si adagio sul sacco a pelo, e si porto nuovamente la felpa macchiata di sangue alla guancia.

Bodie prese la borsa del pronto soccorso. Spalmo una crema disinfettante sul taglio e vi applico una garza.

Pen, accosciata al suo fianco chiese: «E adesso che cosa facciamo? Andiamo alla polizia?»

«Non credo sia il caso», replico Bodie. «Melanie e entrata in casa illegalmente. Ed e stata lei a iniziare la rissa. Potremmo finire incriminati entrambi.»

«Magnifico», mormoro Pen.

«Harrison ha minacciato di denunciarci alla polizia. Pero, non credo che avra il coraggio di farlo.»

Pen guardo la sorella. «Davvero l’hai sentito ammettere di aver investito papa con l’auto?»

«Si.»

«E Joyce?»

«Lei era complice. L’hanno fatto insieme, proprio come pensavo.»

19

Pen fini di metter via la sua roba e aspetto in soggiorno. Bodie scese dopo qualche minuto, reggendo i bagagli. Melanie lo seguiva. Si era lavata il sangue dalla faccia e indossava una camicia bianca pulita.

«Possiamo restare da te?» domando Melanie.

«Certamente», rispose Pen, guardando Bodie. «Sei sicuro di non voler ripartire stasera?»

«Be’…»

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