Neanche le nove.

Le nove. Avevano saltato le ore di visita all’ospedale.

Quel giorno non aveva pensato neppure per un momento a suo padre.

Vado a trovarlo domani, promise a se stessa.

In bagno, si lavo i denti e la faccia. Poi torno nella camera. Si spoglio, ultime le mutandine.

Nessuno le aveva prese. Tutto nella mia testa.

Non dobbiamo temere nessuno tranne noi stessi.

Lascio cadere l’indumento sul pavimento, spense la lampada e s’infilo tra le lenzuola. Dapprima erano fredde sul corpo nudo, poi calde.

Penso a Bodie che guidava nella notte, con Melanie silenziosa sul sedile dei passeggeri. Lui cercava di scusarsi? Melanie lo ascoltava? Oppure era distante, persa nel suo mondo interiore?

Non essere troppo dispiaciuta per lei, concluse Pen. Anche Bodie e io abbiamo il nostro mondo di dolore, tutto perche non volevamo farle male.

Ma l’abbiamo offesa e ferita.

E anche noi.

Maledizione.

Perche non ha preso le pillole?

Forse e meglio cosi. Se avesse dormito, Bodie e io… avremmo finito con il fare l’amore.

Probabilmente.

Senza probabilmente.

Non pensarci. Non pensarci proprio.

Tiro giu il secondo cuscino e se lo strinse sui seni.

Ricordava la sensazione di baciare Bodie.

La lancetta della benzina del furgone di Bodie indicava che c’era solo un quarto di carburante. Lui procedeva verso sud in Robertson Boulevard. Se ricordava correttamente, mancavano solo un paio di chilometri alla rampa d’ingresso della Santa Monica Freeway. Una volta in autostrada, fermarsi a far benzina sarebbe diventato un problema.

Mentre aspettava a un semaforo, vide una stazione di servizio sull’altro lato dell’incrocio.

Scatto il verde. Bodie passo l’incrocio e svolto nella stazione di servizio. Si fermo accanto alle pompe. Levo la chiavetta dell’accensione. Girandosi sul sedile sbircio nel buio del fondo del veicolo e disse: «Torno fra un minuto».

Melanie non rispose.

E se non era la dietro?

Doveva esserci. Bodie sapeva che avrebbe sentito aprirsi le portiere, se lei avesse cercato di sgattaiolare via.

Ma lui si pose la domanda.

Accese la luce e vide Melanie distesa sul sacco a pelo, le mani allacciate sul ventre. «Stai bene?» le chiese.

Lei non parlo e non si mosse.

«Non prendertela», aggiunse lui. «D’accordo? Non e successo niente fra me e Pen. Inutile rimuginarci sopra.»

Lei non rispose.

Bodie scese dal furgone. Mise la chiave nella tasca dei pantaloni e tiro fuori il portafoglio mentre si avvicinava all’ufficio della stazione. Camminando, guardo dietro un paio di volte.

In realta non si aspettava che Melanie scattasse all’improvviso, ma ultimamente la ragazza aveva compiuto un sacco di gesti imprevedibili.

Inseri la carta di credito nella fessura sotto il divisorio di vetro. L’uomo dall’altra parte la raccolse. Bodie gli disse il numero della pompa che voleva usare, poi si diresse verso il veicolo.

Anche se non aveva mai perso d’occhio il furgone, decise di assicurarsi ancora una volta che Melanie fosse nell’interno, prima di ripartire.

Non va da nessuna parte, penso. E sotto choc.

Infilo il becco della pompa nel serbatoio e tenne abbassata la leva.

Domani probabilmente le sara passata. Forse mi piantera, cosi mi risparmia il disturbo.

Quando il serbatoio fu riempito, Bodie riattacco la pompa al suo posto, avvito il tappo e ritorno verso l’ufficio.

Manca meno di un mese alla fine del semestre. In un modo o nell’altro per allora avremo troncato e io tornero da Pen.

Bodie riprese la sua carta di credito, firmo il modulo. Stacco la ricevuta del cliente e lascio cadere il resto nell’apposita fessura. L’uomo del distributore lo ringrazio.

Torno indietro verso il furgone.

Sali al volante, accese la luce e controllo dietro. Melanie giaceva la come prima. Sembrava che non avesse mosso un muscolo per tutto il tempo che lui aveva impiegato a riempire il serbatoio.

Spense la luce, tiro fuori le chiavi e avvio il motore.

Con un po’ di fortuna, penso, lei se ne stara buona e tranquilla la dietro per tutto il viaggio.

Bodie prosegui su una via laterale, si fermo all’angolo, poi svolto a destra su Robertson Boulevard. Di nuovo nel viale, si chiese se doveva svoltare a destra o a sinistra quando avesse raggiunto l’autostrada.

Bastava aspettare i cartelli.

Qualsiasi strada vada a est… non devi finire davanti all’oceano.

Forse per l’estate ci sara un appartamento libero nello stabile di Pen.

Si fermo ad aspettare il verde.

La questione reale e: ce la faro ad aspettare che finisca il semestre?

Senti un leggero movimento alle sue spalle.

Perlomeno Melanie non era paralizzata.

Potrei andare a trovarla durante il week-end. Appena chiarita la situazione con Melan…

Un dolore atroce esplose nella testa di Bodie.

Pen si sveglio di soprassalto tremando e respirando a fatica, con il cuore che martellava.

Un campanello.

Qualcuno alla porta?

Suono di nuovo.

Il telefono?

Scese dal letto e corse nella stanza, timorosa che il suono cessasse prima che lei raggiungesse l’apparecchio.

Chi poteva essere?

Spero che fosse Bodie. Poteva essere chiunque.

L’uomo delle telefonate oscene. Harrison o Joyce. L’ospedale. Mio Dio, fa’ che non siano cattive notizie.

Forse hanno sbagliato numero.

Il telefono squillo di nuovo.

Il corridoio era illuminato debolmente dalla lampada in soggiorno che lei non s’era curata di spegnere.

Sbatte la mano contro lo stipite della porta della cucina per fermarsi, giro l’angolo e sollevo la cornetta…«Pronto.»

«Sei tu, vero?»

Pen conosceva la voce. La sua pelle parve accartocciarsi. La senti formicolare.

«Niente segreteria, stavolta?»

«No.»

«Sai chi sono?»

«Che cosa vuoi?» domando Pen con voce tremante.

«Voglio parlare. Mi sei mancata. Sei stata via?»

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