pericolo prima che si manifesti.»

Ned getto il fascicolo sulla scrivania e si raddrizzo di scatto sulla sedia. «Ma dai!» ribatte quasi irritato. «Tu stai troppo davanti al televisore. Annie non ha intuito nessun pericolo quando si e vista cadere sulle rotaie. E non la stavamo certo portando su una strada ferrata.»

«Questo e vero, lo ammetto.»

«Certo che e vero. Senti, forse dovresti consultare di nuovo il dottor Goodpaster. Quell’uomo mi piace. Potrebbe darti qualche consiglio.»

Vera rimase muta. «Allora?» la sollecito Ned.

«Non voglio farlo ancora», si decise Vera alla fine. «Non voglio sottoporre Annie ad altri esami e prove. Ne ha gia passate abbastanza.»

«Si, ti capisco», convenne Ned, con tono comprensivo, quasi pietoso. «Dammi retta, per ora scordiamocelo. Credimi, ti stai preoccupando senza motivo. Pero voglio che tu mi telefoni ogni volta che Annie ti da dei problemi. Sono sempre pronto ad aiutare la famiglia di Harry. Capito? Voglio che tu mi telefoni. D’accordo?»

«Lo faro», rispose Vera, con una voce che era un sussurro. Si sentiva rassicurata, convinta che non c’era niente per cui angosciarsi e tanto felice che Ned fosse cosi pronto ad aiutarla.

6

Annie era pronta per rientrare a scuola. Vera le compro un nuovo paio di jeans con una giacchetta in tinta e una cartella di tessuto scozzese con sopra il suo nome in lettere arancione. Annie era sempre piu vivace. Ormai teneva gli occhiali solo per qualche ora al giorno. La vista era buona, tranne, di tanto in tanto, un annebbiamento delle pupille, che di solito spariva in qualche secondo. Dopo l’episodio della «scheggia di vetro» non aveva piu avvertito niente di anormale.

Vera comincio a cercarsi un lavoro. I risparmi e le obbligazioni fiduciarie di Annie assicuravano loro da vivere, ma Vera si sentiva estranea alla comunita. Ogni giorno scorreva le offerte di impiego sul New York Times e sulla stampa locale. Il giorno prima del rientro a scuola di Annie doveva avere un colloquio con una certa Mrs. Cynthia Malone, negli uffici li in citta di una ditta di contabilita. Cercavano un elemento per un lavoro amministrativo, impiego che lei e Ned ritenevano adatto. Vera telefono a Mrs. Curtis, una stagionata e materna baby-sitter, perche si prendesse cura di Annie durante la sua assenza.

La signora arrivo con dieci minuti di ritardo, mentre Vera era gia sulle spine per il suo appuntamento, e bacio Annie su entrambe le guance.

«Di’ in bocca al lupo alla mamma.»

«In bocca al lupo, mammina. Spero che tu ottenga il posto.»

Vera usci di casa e si mise al volante della Buick verde, la stessa auto che Harry guidava il giorno della sua sparizione, ma che ormai aveva tutta l’intera fiancata sinistra nuova. Avvio il motore, regolo lo specchietto retrovisore e imbocco il vialetto che dava sulla strada.

Dentro casa, Mrs. Curtis si sistemo sul divano con una copia di Good Housekeeping, mentre Annie giocava sul tappeto con una bambola meccanica. Quando senti la madre che usciva in retromarcia, corse alla finestra e la saluto. Vera le sorrise e le rispose sventolando la raano e la bambina osservo la Buick girare e immettersi sulla strada.

Questione di attimi e il suo viso assunse un’espressione dubbiosa. Trasali e si chino in avanti, come per vedere se c’era qualcosa. Poi comincio a respirare affannosamente. La fronte le si imperlo di sudore e, di colpo, gli occhi le si riempirono di lacrime.

«No, mammina!» grido.

Mrs. Curtis alzo gli occhi. «Che cosa c’e, cara?»

«Mammina!»

«Non fare i capricci, Annie. La mamma tornera.»

Ma Annie si slancio verso la porta d’ingresso, mentre Mrs. Curtis esclamava: «Oh, no, cara. Non devi».

Non era ancora riuscita ad alzarsi dal divano che gia Annie aveva spalancato la porta.

«Annie, torna indietro!» le ordino Mrs. Curtis, attraversando ondeggiante il soggiorno.

La bambina corse fuori. Comincio a gridare e ad agitare le braccia, mentre Vera si allontanava giu per la via.

«Mamma, fermati! Non andare, mammina! E terribile! E spaventoso!»

Mrs. Curtis le corse dietro, ma la gara era impari. Annie filava con velocita eccezionale, la voce che lacerava la quieta aria pomeridiana.

Vera era gia abbastanza distante per vedere o sentire quello che stava succedendo. Ma, quando Annie sbuco di volata sulla strada, evitando per un pelo un’auto che passava, Vera arrivo a un segnale di stop. Sbircio nel retrovisore e vide il viso sconvolto e terreo della figlia che correva verso di lei. Allora salto giu dall’auto.

«Mammina, non andare!» grido Annie. «La gente tossisce, mammina!»

Vera l’afferro, spingendola sull’orlo della strada. «Ora calmati, tesoro», la imploro. «La mamma e qui.»

Ansimando, esausta, arrivo Mrs. Curtis. «Oh, Mrs. McKay, ho cercato di fermarla, mi creda. Ho cercato, ma…»

Vera, con un cenno, la tranquillizzo. «Adesso ci sediamo qui sull’erba», disse alla figlia sconvolta, «e tu racconti alla mamma che cos’e successo.»

La macchina era rimasta in mezzo alla strada, col motore ancora acceso. «Okay», disse Vera. «Ora parla.»

Annie tremava e singhiozzava. «Mammina», piagnucolo, «l’ho visto. C’e stato un grosso scoppio e la gente tossiva e cadeva per terra!»

«Dove?»

«Non lo so. Non l’avevo mai visto prima.»

«Era una casa?»

«No, era dove la gente lavora.»

«Che cosa stavano facendo quelle persone?»

«Stavano scrivendo con il lapis e avevano le macchine come quella di papa.»

«Addizionatrici?»

«Credo di si. Ma sai una cosa?»

«Che cosa?»

«Ho visto un block-notes che qualcuno aveva in mano. E c’eri su tu. Diceva: ‘Vera McKay’ vicino a un ‘ore quindici’.»

Con un senso di vertigine, Vera capi che si trattava di un’altra visione. Annie stava parlando della ditta dove doveva avere il colloquio.

«Mammina, ho paura!»

Vera la strinse a se. «Non aver paura, tesoro. Non ti succedera niente.»

«Ma a te?»

«Neanche a me accadra nulla. In quel posto non ci vado.» Si alzo di scatto. «Vieni con me.»

«Dove?»

«Dai, vieni!» La prese per mano e ritorno rapidamente verso casa, inciampando piu volte, ma senza mai fermarsi. Spalanco l’uscio d’ingresso e corse al telefono.

Compose il 911, il numero delle emergenze.

«Voglio segnalare un incendio al Mercantile Building», disse con voce tremante. «C’e stata un’esplosione!»

«Bene.» All’altro capo del filo la voce femminile era pacata, abituata a chiamate del genere. «Il suo nome, signora?»

Vera abbasso il ricevitore. Non poteva dare il proprio nome. Se Annie si era sbagliata?

Afferro la bambina per mano e si precipito fuori. Mrs. Curtis aveva riportato la macchina a casa e aspettava davanti alla porta. Vera le passo accanto, con Annie a rimorchio, come una freccia e risali sull’auto. «Dove andiamo?» continuo a chiedere la piccola mentre sua madre metteva in moto.

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