contratto con un editore di New York per scrivere in velocita una versione romanzata del caso per un tascabile economico a grande tiratura, sperando, sia loro sia la casa editrice, che Vera fosse processata e risultasse colpevole.
Il fulcro dell’attenzione era adesso S. Richardson Tremont. Simeon, attraverso il procedimento d’imputazione, era diventato qualcosa di piu di un testimone per l’accusa, colui che sarebbe stato chiamato per esporre le prove raccolte dalla polizia. Stava a Tremont sottoporre il caso al gran giuri. Se quest’ultimo indiziava Vera, e di solito i gran giuri fanno quello che il procuratore distrettuale chiede, allora lei avrebbe subito il processo. Gia Tremont si vedeva al centro di uno dei grandi processi della storia di Westchester. E, secondo la sua particolare mentalita, era convinto di svolgere un compito indispensabile alla societa civile. Vera McKay, gli diceva la sua indole diffidente, era la personificazione del male. Doveva essere estraniata per il bene della societa e perche sua figlia ne fosse protetta.
Tremont usci dalla sua modesta casa il giorno successivo all’imputazione di Vera, diretto verso il suo ufficio e a un’altra conferenza stampa. Apri la portiera della
«Mr. Tremont?»
«Si?»
«Larry Birch.
«Oh, certo», rispose il procuratore con un pronto sorriso. «Ho letto i suoi articoli.» Non era vero.
«Grazie», disse Birch. «Vede, signor Procuratore Distrettuale, mi sto ponendo degli interrogativi sul caso McKay.»
«Eh?»
«Lei non pensa?…»
Tremont sollevo di colpo una mano come per zittirlo. «Tra alcuni minuti terremo una conferenza stampa. Senza dubbio il suo giornale e stato avvisato.»
Birch si gratto la testa. «Perbacco!» esclamo. «Non credo proprio. O magari hanno perso l’appunto. Io di certo non l’ho avuto.»
«Sara nel mio ufficio. Saro lieto di vederla li.»
«Oh, signore», disse Birch con comica timidezza, «ho un appuntamento con il dentista che…»
Tremont non aveva nessuna voglia di inimicarsi la stampa. «Che cosa vuole sapere?»
Birch tiro fuori il suo taccuino e la penna, soddisfatto di essersi assicurato, ancora una volta, un’intervista in esclusiva. «Signore, molta gente nutre dei dubbi sulle prove di questo caso.»
«Veramente?»
«Si, signore, anche se puo sembrare sorprendente. Mrs. McKay ha sempre goduto di un’ottima reputazione. Si, ci sono state voci dopo la scomparsa di Mr. McKay e la bambina e stata presa in giro dai compagni di scuola, ma erano malignita. Non e mai venuto a galla niente di concreto. Poi si scopre il cadavere del marito e subito succede un sacco di cose.»
«All’osservatore attento non sfugge il momento opportuno.»
«Ben detto, signore», ribatte Birch. «Ma l’osservatore attento e molto sorpreso per com’e arrivato velocemente questo momento opportuno. Le donne che si sono fatte vive. Dico, qualcuna di loro poteva pure andare dalla polizia dopo la scomparsa di Harry McKay.»
«Ma non l’hanno fatto.»
«E questo non le da da pensare?»
Tremont assunse di botto un’aria seccata. «Ne abbiamo gia parlato nell’ultima conferenza stampa. Le signore probabilmente pensavano che Harry alla fine si fosse deciso ad abbandonare una situazione penosa.»
«E poi», lo interruppe Birch, «quando occorreva la prova tangibile la polizia trova l’arma del delitto.»
Tremont sorrise con condiscendenza. Sollevo di nuovo la mano destra e agito l’indice, come un maestro che catechizzi un allievo. «Lei dimentica», sentenzio, «che e stato solo pochi giorni fa che abbiamo saputo che c’era un delitto. Prima non potevamo cercare un’arma del delitto.»
«Perche no?»
«Perche ‘no’?»
«Lo chiedo a lei, signore.»
«Perche non ce n’era il motivo.»
«Nessuno aveva mai sospettato il delitto?»
«No.»
«Quindi, nessuno aveva mai sospettato Vera McKay di avere fatto del male al marito.»
«Esatto, Mr. Birch.»
«Il che mi sorprende.»
«A che proposito?»
«A proposito di come Mrs. McKay potesse essere una cosi pessima moglie e non ci fosse stato nessuno a chiedersi a voce alta se non era stata lei a fare fuori il marito in tutti quei mesi dopo che lui era sparito dalla faccia della terra.»
«Be’», osservo Tremont alzando le spalle, «la gente, in quel periodo, puo anche avere fatto commenti in privato.»
«In una citta come questa, signore, i commenti in privato diventano molto presto di dominio pubblico.»
«Si, lo ammetto», disse Tremont consultando l’orologio. «Forse non siamo stati sospettosi come dovevamo. Ma qui da noi non crediamo alla caccia alle streghe.»
«Lo vedo», ribatte Birch.
«Adesso devo proprio scappare.»
«Solo un minuto ancora, signore», insiste Birch. «Sembra che abbiate solo prove indiziarie indirette. In realta non avete provato niente.»
«Molti casi sono basati su prove indiziarie indirette, che spesso sono le piu risolutive, dipende dalle circostanze.»
«Non e che vi lasciate sfuggire troppo facilmente dalle maglie altri sospettati?»
«Non ci sono altri sospettati.»
Birch inarco le sopracciglia cespugliose. «So da fonti vicine a lei che Mrs. McKay ha affermato che l’arma del delitto appartiene al cognato.»
«La McKay puo dire quello che le pare», replico Tremont. «Ned McKay non e e non e mai stato un sospettato, tant’e vero che gli ho appena parlato stamattina. E molto turbato per tutta la faccenda, specialmente per la sorte della bambina. E davvero un gran bravo zio, quell’uomo.»
Tremont sali in macchina e si dileguo.
Da quando aveva guidato Vera alla tomba di Harry, Annie non aveva piu avuto altre visioni. Era diventata, perlomeno temporaneamente, il personaggio dimenticato di un dramma che le sue strane facolta avevano creato. Eppure, nonostante l’eta, era consapevole che qualcosa era andata spaventosamente male. Scontrosa, cercava di isolarsi, tentando persino di non farsi vedere da Vera e dalla Neuberger, che, entrambe, notavano la sua tensione e si preoccupavano.
Mentre Tremont stava illustrando alla stampa in che modo avrebbe sottoposto al gran giuri il caso della McKay, Vera, la Neuberger e Annie stavano facendo, in ritardo, colazione. La psicanalista cercava di passare insieme con la bambina il maggior tempo possibile, studiandola, analizzandola, tentando di aiutarla in quel periodo difficile. E voleva trovare la risposta alle domande che lei e Vera si erano poste, da quando il nuovo incubo era cominciato in quel breve tratto di terreno vicino all’
«Hai fatto qualche sogno ieri notte, Annie?» chiese la Neuberger, mentre la bambina addentava un toast.
«Si», rispose lei, masticando.
«Raccontami com’era, allora.»
