McKay, immagino», disse il nuovo venuto.
Vera lo guardo. «Si», rispose piuttosto stupita.
«Eccomi qui ad assicurarle la liberta.»
Ne Vera ne la Neuberger credevano ai propri occhi. Era quello Elwood Frain?
Frain non superava il metro e cinquantacinque, aveva una rotonda pancetta prominente ed era completamente calvo. La faccia, che dimostrava tutti i suoi cinquantatre anni, era «decorata» da un paio di baffetti. Aveva gli occhi dal taglio leggermente a mandorla, che gli conferivano un tocco orientale, ma il vestito era decisamente in stile Ordine degli Avvocati di New York: gessato nero, con panciotto in tinta e orologio d’oro con catena con la chiave della Phi Beta Kappa, la piu antica associazione universitaria americana, i cui membri eccellono per qualita accademiche. Il convenzionalismo, pero, si arrestava all’altezza delle ginocchia. Frain calzava infatti stivaletti neri da cowboy.
«Mi spiace per quanto le e successo», dichiaro a Vera, precipitandosi a stringerle la mano e poi battendole paternamente sulla spalla. La voce era acuta, penetrante e sgradevole. «Lei e vittima di forze schiaccianti. Noi le sbaraglieremo.»
«Pensa davvero di riuscirci?» gli domando Vera.
«Gesu non ha trasformato l’acqua in vino?» ribatte lui e ando a sedersi alla scrivania.
«C’e gente che sparla di me», preciso Vera.
«E di me!» replico Frain. «E rincarera la dose adesso che il suo avvocato difensore sono io. Ma ci ho fatto il callo e non me ne preoccupo assolutamente. Ecco come mi comporto.»
«Mr. Birch ha detto che lei e il migliore», ricordo Vera.
«Lo sono.»
«Mi piace questa sicurezza», commento la Neuberger. «Lei mi assomiglia.»
«Ne sono lusingato, dottoressa. Mio fratello e medico a Los Angeles, oculista specialista in bambini. Una professione deliziosa. I suoi pazienti non muoiono e non migliorano mai.» Frain rise della propria piccola freddura. «Adesso», prosegui, «ho bisogno di qualche risposta da lei, mia cara.»
«Dica pure.»
«Ma dev’essere sincera con me. Un avvocato puo aiutare soltanto se il cliente da informazioni precise e veritiere.»
«Non dubiti.»
«E io le credo. Allora, mi dica la verita, ha ucciso lei suo marito?»
Vera sussulto. «No, naturalmente», rispose con fermezza.
«Benissimo. Era una domanda inevitabile. Prassi ordinaria. Ha qualche idea su chi avesse potuto desiderare la sua morte?»
Vera esito. «Non proprio», rispose con un sospiro.
Frain la fisso con attenzione, aggrottando poi la fronte. «Non posso assumere la sua difesa», l’ammoni,. «se lei tenta di ingannarmi.»
Ci fu un pesante silenzio, durante il quale Vera si rese conto che Frain era senz’altro capace di leggerle nel pensiero. «D’accordo», disse alla fine, «ma mi e difficile. Non voglio danneggiare qualcuno che potrebbe essere innocente.»
«Questo lo lasci giudicare a me», disse Frain. «Qui non possiamo mettere in galera nessuno. Non possiamo spedire nessuno a Sing Sing. Tutto quanto possiamo fare e parlare.»
Vera tiro un profondo sospiro. «Bene, non so perche, ma a volte mi viene l’idea tremenda che mio cognato, Ned… voglio dire, il martello con cui Harry e stato ucciso era suo. Ne sono certa. So che sembra assurdo…»
«No, non lo e. Caino non uccise Abele? Il piu antico delitto noto all’umanita fu un fratricidio.»
«Ma Ned non aveva nessun motivo.»
«Lei questo non lo sa, quindi non lo dica. E poi non gliene serviva uno necessariamente.»
«Questo non quadra», disse la Neuberger.
«Ci sono molti delitti senza motivazione, delitti passionali. Delitti per contrasti insignificanti. E la maggior parte accade nell’ambito familiare o tra amici.»
Vera scosse la testa, sempre piu smarrita. «Ma e stato sempre cosi buono con noi.»
«Be’, e che cos’altro si aspettava che facesse?» chiese Frain. «Che sventolasse una bandiera con su scritto che aveva ucciso suo fratello?»
Vera abbasso gli occhi, sentendosi tremendamente ingenua. «No», rispose sommessamente, soggiogata da Frain.
«Ora, che cos’altro le fa pensare che Ned McKay abbia eventualmente a che fare con questo atroce crimine?»
Vera gli parlo della visione di Annie, in cui Ned voleva ucciderla, e dei propri sospetti sul martello.
«La visione se la scordi», le ordino Frain agitando una mano, sprezzante. «Potrei portare al banco dei testimoni, tutti in una volta, Mose, Freud e Houdini, e nessuno crederebbe una virgola di quella faccenda. Dobbiamo attaccarci al concreto. Non dobbiamo dare l’impressione che lei sia fuori di testa.»
«Ma le visioni sono vere», intervenne la Neuberger.
«E con questo?» ribatte Frain. «La verita e in un processo quello che l’onesta e nel commercio delle automobili usate: una convenienza, non una necessita.» Ridacchio. «I suoi sospetti su suo cognato si basano su quanto mi ha esposto ora?»
«Piu o meno. Come ho detto, il martello…»
«La parola di Ned McKay contro la sua. Anche se trovassimo qualcuno che l’abbia visto usare il martello a casa, lui direbbe d’averlo preso in prestito da suo marito. E un punto morto.»
«E allora che cosa possiamo fare?» gli domando Vera.
«Quello che fanno quasi tutti in queste situazioni. Ci concentreremo sulla sua difesa, non alla ricerca di altre persone sospettabili… almeno per ora. Lei non ha in mano niente contro Ned.»
«Ha ragione. E un sollievo per me. Era soltanto un’idea balorda.»
«Bene, mi parli di queste donne linguacciute.»
La faccia di Vera avvampo per la collera. «Non so nemmeno chi siano.»
«Si sprema le meningi. E si ricordi di giocare a carte scoperte con me. Non ha proprio nessuna idea di chi volesse calunniarla, per un qualsiasi motivo?»
«No», affermo Vera con sicurezza.
Frain alzo le spalle, accentuando il gesto a significare che la convinzione di Vera risultava piuttosto assurda. «Mi sembra impossibile», osservo con tono ironico e meravigliato. «Capita quasi a tutti di scontrarsi con la gente, o perlomeno di avere qualche idea riguardo a chi non siamo simpatici.»
«Ma io sono sempre andata d’accordo con tutti», rispose Vera.
«Quindi, in proposito, buio assoluto», si rammarico Frain. «Mi dica, Annie ha mai avuto delle discussioni a scuola che potessero riflettersi su di lei?»
«Che mi risulti, no.»
«Ha per caso delle abitudini o dei comportamenti che altri possano disapprovare?»
«Per esempio?»
«Per esempio bere, drogarsi, fare orgette. Sia sincera, la prego.»
Vera sembro stupefatta, poi imbarazzata. «Ho sempre cercato di vivere in modo decente», rispose.
«Senta», rimbecco Frain, «smetta di fare la Vergine Maria. Lei deve fare qualcosa di sbagliato.»
«A volte sono timida e la gente crede che sia fredda», ammise Vera.
«Quindi qualcuno pensa che lei lo disprezzi. Be’, e gia qualcosa. E questo, nessuno glielo ha mai detto in faccia?»
«No, lo intuisco e basta.»
«Naturalmente, quando suo marito scomparve, vi furono pettegolezzi su di lei.»
«Si, ma senza seguito. Non furono amici o persone che mi conoscevano a metterli in giro.»
«Osservazione centrata», commento Frain. «Lei pensa di essere una persona simpatica, mia cara?»
«Mi sforzo di esserlo.»
«Non era questa la domanda. Impari a deporre correttamente.»
«Mi sembra di essere simpatica alla gente», disse Vera. «Io mi sforzo di esserlo.»
«Ha mai sentito Harry giudicarla male, magari in un momento di rabbia?»
