Ned si alzo lentamente, parlando questa volta in tono piu calmo. «Vostro onore», comincio, «i punti da me sollevati sono fondati. Mrs. McKay e sotto accusa. In vita sua, non ha mai manifestato nessuna tendenza alla violenza, ma, se l’accusa e giusta, puo avere ucciso suo marito, mio fratello. Ora ci viene detto che si e sempre dimostrata devota verso Annie. Ma si era sempre mostrata devota anche verso Harry. Che cosa prova tutta questa devozione?»
«La maternita e un’altra cosa!» lo interruppe Frain. «Mogli che uccidono i mariti ce ne sono a bizzeffe. Quante volte ha sentito di una madre che abbia ucciso sua figlia?»
Di nuovo Brendel picchio con il martelletto. «All’ordine, Mr. Frain!»
«Chiedo scusa, vostro onore.»
Mr. Frain era soddisfatto. Maestro nelle interruzioni, sapeva di conseguire comunque un effetto dirompente prima di essere richiamato all’ordine. Di nuovo bisbiglio all’orecchio di Vera: «Questa volta credo di averlo in pugno. Non e ben preparato».
Ned prosegui, lamentando che il giudice non desse sufficiente peso ai trascorsi di Marie Neuberger e alla sua reputazione negativa presso l’ordine dei medici.
L’udienza si trascino, durando in totale tre ore buone, di gran lunga piu di quanto avessero pensato gli interessati. Vera, amareggiata per le allusioni maligne di Ned sulla sua idoneita come madre, si sforzo di mantenersi calma, ascoltando i continui suggerimenti che Frain le bisbigliava all’orecchio. Solo una volta le fu chiesto di parlare, quando Brendel le chiese se sarebbe stata psicologicamente in grado di avere cura di Annie durante il processo. «Si», aveva risposto con sicurezza.
Il giudice Brendel, alla fine, si ritiro per riesaminare il verbale. Chiese alle due parti di ripresentarsi alla corte alle nove del mattino seguente.
All’ora fissata, Ned, Vera e Frain ripresero posto nella saletta. Brendel entro, sedette al banco e apri una cartelletta marrone. Scruto le due parti. Era evidente che ne Ned ne Vera avevano chiuso occhio quella notte.
«Ho preso la mia decisione», annuncio Brendel.
Tutti i presenti si sporsero, ansiosi.
«Vagliate le prove, nell’applicazione delle norme di legge», continuo Brendel, «questa corte decide per Mr. McKay.»
18
Nella sala piombo un silenzio attonito. Ne Vera ne Elwood Frain si erano aspettati quel verdetto.
«Non puo!» grido Vera all’improvviso. Salto in piedi e con la mano spazzo il tavolo, facendo volare via una matita. «Non puo portarmi via Annie!»
Le sue grida superarono le pareti rivestite di legno massiccio dell’aula e si sentirono fin giu nell’atrio. La gente si fermo e guardo l’uscio del Tribunale dei Minori. Accorsero immediatamente gli uscieri.
«Era combinato!» urlo Vera. Al che Frain cerco di trattenerla, ma lei lo respinse con violenza. «Aveva combinato tutto fin dal principio! So come vanno certe faccende. Conosco questi sporchi intrallazzi politici!»
Brendel non fece nessun tentativo per interromperla. Aveva assistito abbastanza spesso a proteste clamorose in casi analoghi per sapere che il sistema migliore era lasciare sfogare la collera. Si limito a fissare Vera malinconicamente, come se simpatizzasse con lei.
«Non ve la lascero portare via!» continuo Vera, mentre gli uscieri entravano silenziosamente dal retro, aspettando un cenno da Brendel per accompagnarla fuori. «La nascondero. Fuggiremo, ma non permettero che quell’uomo si prenda mia figlia!»
Frain ripete il tentativo di dissuaderla, sapendo che se la stampa fosse venuta a sapere di quella scena l’immagine di Vera ne sarebbe risultata danneggiata gia prima dell’inizio del processo. Ma si rese ben presto conto che era ormai troppo tardi e, amareggiato per l’inaspettato verdetto, capi la disperazione della propria cliente.
Ned non si era mosso, limitandosi a scuotere tristemente la testa. A fior di labbra, quando colse l’occhio di Brendel su di lui, sillabo la frase: «Odio questa faccenda». Meglio quelle parole che manifestare che lui desiderava proteggere Annie proprio da quel genere di condotta isterica. Anche ai giudici non piace sentirsi dire frasi del tipo: «Io gliel’avevo detto che era cosi».
Vera, all’improvviso, abbandono il tavolo e si lancio verso il banco, agitando selvaggiamente il pugno contro Brendel. «Voglio farla sottoporre a inchiesta!» grido. «Voglio appellarmi contro questa ingiustizia! Voglio che intervenga il governatore!»
Frain si precipito a tirarla indietro, ma Brendel alzo una mano, facendo segno all’avvocato di non intervenire lasciando che gli uscieri risolvessero da soli la situazione.
Gli uscieri con calma si avvicinarono a Vera. «Non toccatemi!» grido. Quelli esitarono un attimo.
«Voglio sentire da lei», disse Vera con veemenza, «voglio sapere come ha preso la sua decisione. Quanto le hanno dato?»
Allora Brendel picchio un colpo con il suo martelletto. «Signora», rispose con gentilezza, «saro felice di chiarirle i miei criteri.»
«Ma certo. Altre menzogne!»
«Se vuole ascoltarmi…»
«L’ascoltero. Poi andro dai giornali. Voglio che sappiano tutti!»
I due uscieri stavano per intervenire, ma Brendel fece loro cenno di aspettare. «Signora», disse gravemente, «capisco la sua angoscia. Mi creda, avrei voluto evitare questo. Se lei desidera informare la stampa e suo diritto farlo, senz’altro. Ma la prego di riconoscere che un giudice deve agire secondo la legge.»
«Quale legge?» proruppe Vera.
«La legge dello Stato di New York, signora. Prendendo la mia decisione sul presente caso, io ho tenuto conto della tensione cui lei sara sottoposta durante il processo, della gravita dell’accusa contro di lei e dei precedenti medici e psichiatrici alquanto confusi di sua figlia. Peraltro, ho anche vagliato l’idoneita di Mr. McKay a prendersi cura della bambina durante il processo, la sua reputazione nella comunita e il fatto che lui abbia molto radicato il senso della famiglia.»
«Quale senso della famiglia?» domando Vera con amarezza, ma gia un po’ piu calma.
«Ma… lui mostra chiaramente un vivissimo affetto per voi e soprattutto per Annie. Inoltre, questa corte ha esaminato il lavoro di legale che ha svolto per il patrimonio del fratello e lo ha riscontrato estremamente valido.»
«Ma la uccidera!»
A quell’uscita, Brendel con un cenno impose agli uscieri di avvicinarsi a Vera, pronti ad afferrarla per le braccia. «Mrs. McKay», disse parlandole come a un bambino, «l’affermazione che lei ha fatto e gravissima. Credo convenga, e certo il suo avvocato ne converra, che non esiste la minima prova che Mr. McKay voglia fare del male ad Annie.»
L’atteggiamento e l’espressione di Vera indicavano un odio puro. Giro attorno al banco, per raggiungere Brendel e affrontarlo direttamente. Fulminei, gli uscieri intervennero e l’afferrarono. Ancora prima che si rendesse conto di che cosa stava accadendo, Vera fu trasportata fuori dell’aula e trascinata in un’infermeria nel seminterrato, dove le fu prontamente somministrato un sedativo che la rese incosciente.
Frain rimase in aula, accasciato per la scena cui aveva appena assistito. Era quella la sua cliente, una donna che lui doveva tentare di difendere da un’accusa di assassinio; era evidente che la McKay non poteva piu resistere alle enormi pressioni esterne. Come si sarebbe comportata durante il processo era un grosso punto interrogativo; una nube minacciosa che incombeva sui suoi piani. Penso per un attimo di ricorrere in appello contro il verdetto di Brendel. Ma il comportamento isterico di Vera era ormai agli atti e qualunque giudice d’appello che ne avesse preso visione avrebbe emesso una sentenza sfavorevole.
Frain si alzo lentamente e ando da Ned per stringergli la mano. Ned alzo gli occhi, ma non tese la destra. «Preferirei non darle la mano», disse. «Mi sento tutt’altro che orgoglioso.»
«Capisco», rispose Frain. «Le telefonero in studio per concordare la consegna della bambina.»
«Non c’e fretta», ribatte Ned. «Cerchi di rendere l’impatto il meno duro possibile per Vera, se ci riesce.»
