farsi pubblicita e divertente. A quanto sembrava, non avevo dimenticato l’arte, visto che il comandante torno da me mentre mi stavo ancora allacciando la cintura. O forse era solo per via della tuta Superpelle che indossavo. Una novita della stagione, e la mia prima in assoluto; l’avevo comperata al portolibero e mi ero cambiata in negozio. Sono sicura che e solo questione di tempo prima che le sette che considerano il sesso legato, chissa come, al peccato, dicano che portare una Superpelle e peccato mortale.
Lui disse: — La signorina Baldwin, giusto? C’e qualcuno che vi aspetta ad Auckland? Con la guerra e tutto il resto, non e una buona idea per una signora trovarsi sola in un porto internazionale.
(Non gli dissi: «Senti, scemo, l’ultima volta ho ucciso il porco.») Il capitano era alto uno e novantacinque, forse, e doveva pesare sui cento chili o piu, e senza un briciolo di grasso. Poco piu di trent’anni. Il tipico biondo che ci si aspetterebbe nella Sas, piu che nell’Anzac. Se voleva fare il protettivo, ero pronta a dargli corda. Gli risposi: — Non mi aspetta nessuno, devo solo prendere lo shuttle per l’Isola del Sud. Come funzionano queste fibbie? Ehi, quelle strisce significano che siete il capitano?
— Vi faccio vedere. Capitano, si. Capitano Ian Tormey. — Comincio ad allacciarmi la cintura; lo lasciai fare.
— Capitano. Santo
A quel punto, lui poteva aggiornare la questione senza sentirsi ferito, oppure scegliere di investire il suo zelo nella possibilita di un incontro futuro. Opto per la seconda soluzione.
Mentre finiva di allacciare la cintura (abbastanza stretta, ma non troppo, e senza cogliere l’occasione per una palpatina; da vero professionista) disse: — Oggi avrete poco tempo a disposizione per la coincidenza. Se allo sbarco non avrete troppa fretta e scenderete per ultima, saro lieto di mettervi a bordo del vostro Kiwi. Farete prima che ad aprirvi la strada tra la folla da sola.
(Tra un volo e l’altro c’e un intervallo di ventisette minuti, capitano; il che ti lascerebbe venti minuti per convincermi a cambiare idea. Ma continua a essere cosi gentile, e puo darsi che mi arrenda.) — Grazie, capitano! Se non vi do troppo disturbo.
— Servizio Anzac standard, signorina Baldwin. Ma sara un piacere.
Mi piace viaggiare sui semibalistici: il decollo ad alta gravita che da sempre l’impressione che l’intelaiatura di sostegno debba rompersi e spruzzare fluido in tutta la cabina, i minuti ansanti in caduta libera quando sembra che le viscere debbano rovesciarsi fuori, poi il rientro e quel lungo, lungo scivolare in aria che batte le sensazioni di qualunque altro mezzo di trasporto. Dov’e che ci si puo divertire di piu in quaranta minuti, coi vestiti addosso?
Poi viene un interrogativo sempre interessante: la pista d’atterraggio e sgombra? Un semibalistico non fa due passaggi: non puo.
Qui sull’opuscolo pubblicitario sta scritto che un Sb non decolla mai prima di aver ricevuto l’autorizzazione dal porto d’arrivo. Sicuro, sicuro, e io credo nella Buona Fatina dei Denti Caduti come i genitori di Boss. E il cretino sul Vma privato che sceglie la striscia sbagliata per parcheggiare? E quella volta a Singapore quando ero seduta al bar del Ponte Superiore e ho visto atterrare tre Sb in nove minuti? Non sulla stessa striscia, lo ammetto, ma su
Continuero a usare gli Sb. Mi piacciono, e nella mia professione devo servirmene spesso. Pero trattengo sempre il fiato da quando tocchiamo terra a quando ci fermiamo.
Quel viaggio fu divertente come al solito, e un volo su un semibalistico non e mai tanto lungo da diventare noioso. Al momento dello sbarco me la presi con calma, e come no, il mio gentilissimo lupo usci dalla cabina di pilotaggio proprio mentre io scendevo. L’assistente di volo mi passo la mia borsa e il capitano Tormey la prese, nonostante le mie false proteste.
Mi accompagno al cancello dello shuttle, si incarico di confermare la mia prenotazione e scegliermi il sedile, poi supero il cartello con la scritta SOLO PASSEGGERI e sedette al mio fianco. — Peccato che ripartiate cosi presto… Peccato per me, intendo. Devo fare questa rotta per tre giorni di seguito, e mi ritrovo solo come un cane, mia sorella e suo marito abitavano qui, ma si sono trasferiti a Sydney, e non ho piu nessuno da andare a trovare.
(Si, ti vedo proprio passare tutto il tuo tempo libero con tua sorella e tuo cognato.) — Oh, terribile! So benissimo come vi sentite. La mia famiglia sta a Christchurch, e io provo una solitudine tremenda quando devo stare lontano da loro. Una famiglia grande, confusionaria, calorosa. Faccio parte di un gruppo-S. — (Bisogna sempre dirglielo subito.)
— Fantastico! Quanti mariti avete?
— Capitano, questa e sempre la prima cosa che mi chiedono gli uomini. Perche fraintendono la natura di un gruppo-S. Perche credono che S stia per «sesso».
— Non e cosi?
— Santo cielo, no! Sta per «sicurezza» e «serenita» e «socialita» e «spensieratezza» e «sentimenti» e «salvezza» e per un sacco di altre cose tutte calde e dolci e piacevoli. Oh, puo stare anche per «sesso». Ma il sesso si trova senza problemi da ogni altra parte. (S sta per «famiglia Sintetica», in base alla definizione legislativa della prima nazione territoriale, la Confederazione Californiana, che abbia legalizzato questi gruppi. Ma il capitano Tormey, dieci su uno, lo sapeva. Stavamo solo eseguendo una variazione standard del Grande Addio).
— Personalmente non trovo che il sesso sia cosi disponibile…
(Mi rifiutai di abboccare. Capitano, col tuo metro e novantacinque e le tue spalle larghe e quel tuo aspetto roseo, florido, e quasi tutto il tempo libero per la Caccia… a Winnipeg e Auckland, numi del cielo, due posti dove il raccolto non e mai scarso… Per favore, signore, riprovateci!)
— …Pero convengo con voi che non e un motivo sufficiente per sposarsi. In quanto a me, non credo che mi sposero mai, perche ho l’istinto del lupo solitario. Pero un gruppo-S mi pare una prospettiva molto allettante.
— Infatti, lo e.
— Quanto e grande?
— Ancora interessato ai miei mariti? Ho tre mariti, signore, e tre sorelle di gruppo, e penso che vi piacerebbero tutte e tre. Specialmente Lispeth, la piu giovane e carina. Liz e una rossa scozzese un po’ civetta. Bambini? E ovvio. Cerchiamo di contarli tutte le sere, ma corrono come diavoli. E gattini e papere e cagnolini e un gigantesco carrozzone di giardino con rose tutto l’anno, piu o meno. E un posto movimentato e felice, e bisogna sempre stare attenti a dove si mettono i piedi.
— Dev’essere grande. Il gruppo ha per caso bisogno di un nuovo marito che non puo stare a casa molto spesso ma che ha quintali di assicurazioni sulla vita? Quanto costa entrare a farne parte?
— Ne parlero con Anita. Ma non mi sembrate troppo serio.
Le chiacchiere continuarono, gradevoli e insensate, a parte il significato simbolico. Dopo un po’, conclusa la cerimonia, lasciammo aperte le porte per un possibile incontro futuro scambiandoci i codici di comunicazione; io gli diedi quello della mia famiglia a Christchurch in risposta alla sua offerta di usare, se mai ne avessi avuto bisogno, il suo appartamento ad Auckland. Aveva rilevato lui l’affitto, disse, dopo il trasferimento di sua sorella… ma in genere gli serviva solo sei giorni al mese. — Quindi, se ti trovi in citta e ti occorre un posto per un bagno e un sonnellino, o per passare la notte, chiamami.
— Ma se lo stesse usando uno dei tuoi amici, Ian? — Mi aveva chiesto di smettere di chiamarlo capitano. — O tu stesso?
— Improbabile. Comunque, il computer ti informera. Se sono in citta o sto per arrivare, ti dira anche questo… E stai certa che non vorrei perdere l’occasione di rivederti.
Un’avance esplicita, ma nei termini piu corretti. Cosi, dandogli il nostro numero di Christchurch, gli risposi che era liberissimo di provare a togliermi i pantaloni…
All’incirca in quel momento, l’altoparlante che borbotta arrivi e partenze si interruppe con: — Siamo terribilmente spiacenti di dover fare una pausa per annunciarvi la distruzione totale di Acapulco. Questa notizia vi e offerta dalla Interworld Transport, la compagnia delle linee a tre C: celerita, comodita, competenza.
Boccheggiai. Il capitano Ian disse: — Gli idioti!
— Quali idioti?