diventare un killer?

Io restai a bocca aperta e occhi sgranati. La mia risposta fu tutta li.

— Non volevo spaventarti — disse Boss, secco. — Avrai gia dedotto che questa organizzazione comprende degli assassini. Non voglio perderti come corriere. Sei il migliore. Ma assassini in gamba ci servono sempre, dato che il loro tasso d’estinzione e elevato. Comunque, esiste una differenza fondamentale tra un corriere e un assassino. Un corriere uccide solo per autodifesa e spesso per riflesso… e, lo ammetto, sempre con una certa possibilita di errore… e non tutti i corrieri posseggono il tuo supremo talento nell’integrare all’istante tutti i fattori e arrivare a una conclusione necessaria.

— Ehi!

— Hai sentito bene. Friday, una delle tue debolezze e la mancanza del minimo indispensabile di presunzione. Un killer degno del nome non uccide per riflesso; uccide per pianificazione intenzionale. Se il suo piano si dimostra errato al punto di costringerlo a passare all’autodifesa, il killer quasi certamente diventera una statistica. Nei suoi delitti premeditati, sa sempre il perche e ne accetta la necessita… Se no non lo spedirei in missione.

(Delitto premeditato? Omicidio, per definizione. Alzarsi il mattino, mangiare una bella colazione, poi presentarsi all’appuntamento con la vittima e farla fuori a sangue freddo? Cenare e dormire senza problemi?) — Boss, non credo sia il mio tipo di lavoro.

— Non sono certo che tu abbia il temperamento necessario. Comunque, per il momento, mantieniti aperta. Io non ardo dal desiderio di rallentare i tuoi riflessi di autodifesa. Per di piu posso assicurarti che se cercassimo di riorientarti come ci chiedi, non ti userei piu come corriere. No. Rischiare la pelle e affare tuo… nel tempo libero. Ma le tue missioni sono sempre critiche. Non usero un corriere che ha deciso di sua spontanea volonta di smussare i suoi lati piu taglienti.

Boss non mi convinse, pero mi rese insicura di me. Quando gli ripetei che non mi interessava diventare un killer, lui sembro addirittura non sentirmi; borbotto solo che mi avrebbe fatto avere qualcosa da leggere.

Mi aspettavo di veder apparire il materiale, di qualunque cosa si trattasse, sul terminale della stanza. Invece, una ventina di minuti dopo l’uscita di Boss, un ragazzo molto giovane (be’, piu giovane di me) si materializzo con un libro, un libro rilegato con pagine di carta. Sopra c’era stampigliato un numero di serie e CONSULTAZIONE RISERVATA E SOLO IN CASO DI NECESSITA E TOP SECRET AUTORIZZAZIONE BLU SPECIALE.

Guardai il libro. Ero ansiosa di riceverlo come di prendere in mano un serpente. — E per me? Deve esserci un errore.

— Il Vecchio non fa errori. Firmatemi la ricevuta.

Lo feci aspettare mentre leggevo i caratteri minuscoli. — Qui, dove dice «Non lo perdero mai di vista»… Ogni tanto dormo.

— Chiamate l’Archivio, chiedete dell’addetto ai documenti classificati, che poi sarei io, e arrivero in un lampo. Pero cercate di non addormentarvi finche non saro qui. Cercate con tutte le vostre forze.

— Okay. — Firmai la ricevuta, alzai la testa, e lo trovai a scrutarmi con occhi lucidi. — Cosa stai guardando?

— Ehm… Signorina Friday, siete bella.

Non so mai cosa rispondere a frasi del genere, perche non sono bella. Ho un corpo decente, d’accordo, ma ero vestita dalla testa ai piedi. — Com’e che sai il mio nome?

— Ma lo sanno tutti chi siete. Insomma… Due settimane fa. Alla fattoria. C’eravate voi.

— Oh. Si, c’ero. Pero non ricordo.

— Ricordo io! — Gli brillavano gli occhi. — E l’unica volta che ho potuto partecipare a un’operazione sul campo. Sono felice di avervi preso parte!

(Cosa si fa in casi simili?)

Gli presi la mano, lo attirai a me, gli presi il viso fra le mani, lo baciai con molta attenzione, a mezza strada fra il-caldo-abbraccio-della-sorellina e il facciamolo! Forse il protocollo richiedeva qualcosa di piu forte, ma lui era in servizio e io ero ancora nella lista dei degenti. Non e giusto sottintendere promesse che non si possono mantenere, specialmente coi ragazzi giovani che hanno le stelle negli occhi.

— Grazie di avermi salvata — gli dissi in tono sobrio, prima di lasciar andare le sue guance.

Il caro tesoro arrossi. Ma sembrava molto soddisfatto.

Rimasi sveglia cosi tanto a leggere quel libro che l’infermiera di notte mi sgrido. Comunque, le infermiere hanno bisogno di sgridare i pazienti per qualcosa, ogni tanto. Non citero quell’incredibile documento… Ma state a sentire questi argomenti.

Per primo il titolo: L’unica arma mortale. Poi:

L’assassinio come arte

L’assassinio come strumento politico

L’assassinio per profitto

Gli assassini che hanno cambiato la storia

La societa dell’eutanasia creativa

I canoni dell’Associazione Assassini Professionisti

Gli assassini dilettanti: andrebbero sterminati?

Killer degni d’onore: storie di casi esemplari

«Estremi pregiudizi», «Lavoro sporco»: gli eufemismi sono necessari?

Nozioni di base: tecniche & attrezzature

Wow! Non avevo nessun buon motivo per leggerlo tutto. Ma lo lessi. Emanava un fascino demoniaco. Lurido.

Decisi di non accennare mai alla possibilita di cambiare binario e di non riparlare piu del riorientamento. Lo facesse Boss, se aveva intenzione di discuterne. Battei sul terminale, ebbi l’Archivio, dissi che mi serviva l’addetto ai documenti classificati per prendere in custodia il documento classificato numero tal dei tali, e che per favore portasse la mia ricevuta. — Subito, signorina Friday — mi rispose una donna.

La celebrita…

Aspettai, con considerevole irrequietezza, che il giovanotto apparisse. Mi vergogno di ammettere che quel libro velenoso aveva avuto un effetto scellerato su di me. Era una notte fonda, quasi mattino; attorno regnava una quiete tombale; e se quel tesoro mi avesse toccata con una sola mano, c’era la forte probabilita che io dimenticassi di essere ancora, tecnicamente, invalida. Avrei avuto bisogno di una cintura di castita con un lucchetto grosso cosi.

Ma non era lui; il dolce tesoro era fuori servizio. La persona che si presento con la ricevuta era la donna matura che mi aveva risposto al terminale. Provai insieme, sollievo e delusione; e vergogna di me stessa alla delusione. La convalescenza rende tutti irresponsabilmente lascivi? Gli ospedali hanno problemi di disciplina interna? Non sono stata malata tanto spesso da saperlo.

L’impiegata del turno di notte mi diede la ricevuta in cambio del libro, poi mi sorprese con: — E a me non dai un bacio?

— Oh, c’eri anche tu?

— C’erano tutti i vivi disponibili, mia cara. Quella notte eravamo mostruosamente a corto di personale. Non saro il campione del mondo, ma ho avuto un addestramento di base come chiunque altro. Si, c’ero. Non me lo sarei mai perso.

Dissi: — Grazie di avermi salvata — e la baciai. Cercai di limitarmi a un gesto puramente simbolico, ma lei prese il comando e controllo gli sviluppi della situazione. Che fu calda e affannosa. In modo perfettamente chiaro, meglio che a parole, quella donna mi stava dicendo che se solo avessi deciso di cambiare sponda, lei sarebbe stata li ad aspettarmi.

Cosa si fa in casi simili? Esistono situazioni umane per le quali non e previsto alcun protocollo. Aveva appena ammesso di aver rischiato la vita per salvare la mia; ed era esattamente cosi, perche la spedizione di soccorso non era stata la cosuccia innocua che poteva sembrare dal racconto di Boss. Boss tende tanto ad attenuare la

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