realta che potrebbe descrivere la distruzione totale di Seattle come «una perturbazione sismica». Se l’avevo ringraziata per avermi salvato la pelle, potevo rifiutarla?

Non potevo. Lasciai che la mia meta del bacio rispondesse al suo messaggio senza parole; e incrociai le dita, augurandomi di non dover mai tener fede alla promessa implicita.

Dopo un certo tempo lei interruppe il bacio, ma continuo a tenermi stretta. — Tesoro — disse — vuoi sapere una cosa? Ricordi come hai tenuto testa a quel verme che chiamavano Maggiore?

— Ricordo.

— In giro c’e un nastro pirata di quella scena. Quello che gli hai detto, e il modo in cui lo hai detto, e enormemente ammirato da tutti quanti. Soprattutto da me.

— Interessante. Sei tu lo spiritello che ha fatto la copia del nastro?

— Come puoi pensare una cosa del genere? — Sorrise. — Ti spiace?

Ci riflettei su per tre interi millisecondi. — No. Se le persone che mi hanno salvata si divertono a sentire quello che ho detto a quel bastardo, non mi da fastidio. Pero di solito non parlo a quel modo.

— Nessuno lo pensa. — Un bacetto veloce. — Ma lo hai fatto quando era necessario, e hai reso orgogliosa ogni donna dell’agenzia. Anche gli uomini, a dire il vero.

Non pareva disposta a lasciarmi andare, ma l’infermiera di notte apparve proprio allora e mi disse seccamente che dovevo coricarmi e che mi avrebbe fatto un’iniezione per dormire. Io opposi le consuete proteste formali. L’impiegata disse: — Ciao, Blondie. ‘Notte. ‘Notte anche a te tesoro. — Se ne ando.

Blondie (non e il suo nome; e per via del cachet) disse: — La vuoi nel braccio? O nella gamba? Non fare caso ad Anna. E innocua.

— E a posto. — Mi venne in mente che probabilmente Blondie poteva seguire, sui suoi monitor, sia il video che l’audio. Probabilmente? Senza dubbio! — C’eri anche tu? Alla fattoria? Quando la casa e stata incendiata?

— Non mentre la casa bruciava. Ero su un Vma, a portarti qui alla massima velocita possibile. Eri ridotta piuttosto male, Friday.

— Ci credo. Grazie. Blondie? Vuoi darmi il bacio della buonanotte?

Il suo bacio fu caldo e privo di complicazioni.

Piu tardi scoprii che lei era stata uno dei quattro che erano corsi su per le scale a liberarmi: un uomo col suo grosso tagliabulloni, gli altri due armati che sparavano… e Blondie che trascinava da sola la barella. Ma non ne fece mai cenno, ne allora ne in seguito.

Ricordo quella convalescenza come il primo periodo in vita mia (a parte le vacanze a Christchurch) di tranquilla, dolce felicita; ogni giorno, ogni notte. Perche? Perche ero a casa mia!

Ovviamente, come tutti avranno indovinato da questo resoconto, avevo un passato alle spalle. Sulla mia carta d’identita non era piu stampigliato un grosso Csv, e nemmeno un Pa. Potevo entrare in una toilette senza sentirmi ordinare di usare l’ultimo cubicolo in fondo. Ma una carta di identita falsa e un albero genealogico fasullo non ti danno calore; ti salvano semplicemente da prepotenze e discriminazioni. Sai sempre che non esiste nazione che ti consideri degna della cittadinanza, e che un’infinita di posti sarebbero pronti a deportarti o persino ucciderti, o venderti, se nella tua copertura si aprisse una falla.

Una persona artificiale sente la mancanza dell’albero genealogico molto piu di quanto possiate credere. Tu dove sei nato? Io non sono esattamente nato; sono stato progettato nel laboratorio di ingegneria genetica della Tri-University, a Detroit. Oh, davvero? lo sono stata concepita dalla Mendelian Associates, a Zurigo. Meravigliose chiacchiere! Non le sentirete mai. Non reggono davanti ad antenati sul Mayflower o nel Grande libro del Catasto d’Inghilterra. I miei documenti (o un gruppo di documenti) dicono che sono «nata» a Seattle; una citta distrutta e un ottimo posto per documenti scomparsi. Ed e anche un posto grandioso per perdere tutti i parenti.

Dato che non sono mai stata a Seattle, ho studiato con estrema cura tutta la documentazione e le immagini che ho potuto trovare. Un indigeno di Seattle genuino al cento per cento non puo fregarmi. Credo. O per lo meno non e ancora successo.

Ma quello che mi regalarono mentre mi riprendevo da uno stupido stupro e da un interrogatorio non troppo divertente non era fasullo, e non dovevo preoccuparmi di stare attenta alle mie bugie. Non solo Blondie e Anna e il ragazzo giovane (Terence), ma piu di un’altra ventina di persone prima che il dottor Krasny mi dimettesse. E non solo le persone con cui ebbi contatti diretti. Anche altra gente aveva partecipato al raid; non so quanti. La dottrina di Boss impedisce ai membri della sua organizzazione di incontrarsi, salvo i casi creati dalle esigenze di un incarico. Nello stesso modo, lui schiva con estrema testardaggine le domande. E impossibile svelare segreti che non si conoscono, ed e impossibile tradire una persona di cui si ignora addirittura l’esistenza.

Ma Boss non coltiva regole per amore delle regole. Conosciuto un collega sul lavoro, si puo continuare a vedersi. Boss non incoraggia queste amicizie, pero non e un idiota e non cerca nemmeno di proibirle. Di conseguenza, Anna venne a trovarmi spesso, la sera tardi, prima di montare di turno.

Non tento mai di reclamare la sua libbra di carne. Non ci furono molte occasioni, ma avremmo potuto trovarne una, se avessimo provato. Io non cercai di scoraggiarla; anzi no, al diavolo: se avesse mai deciso di presentarmi il conto, non solo avrei pagato volentieri, ma avrei tentato di convincerla che l’idea era partita da me.

Pero non lo fece. Penso fosse come quei maschi sensibili (e piuttosto rari) che non assediano mai la donna che non vuole essere assediata: se ne rendono conto e non cominciano nemmeno.

Una sera, poco prima di essere dimessa, ero particolarmente felice. Quel giorno mi ero fatta due nuovi amici, «amici di bacio», persone che avevano combattuto nel raid che mi aveva salvata; e cercai di spiegare ad Anna perche tutto quello significasse cosi tanto per me, e mi accorsi che stavo cominciando a raccontarle che non ero esattamente come sembravo.

Lei mi fermo. — Friday, tesoro, dai retta a tua sorella maggiore.

— Eh? Ho fatto qualcosa che non va?

— Forse stavi per farlo. Ricordi la notte che ci siamo conosciute, quando mi hai chiamata per restituire un documento classificato? Anni fa, mister Due Bastoni mi ha concesso il massimo livello di autorizzazione top secret. Il libro che hai reso e a mia disposizione in qualunque momento. Pero io non l’ho mai aperto, e non lo apriro mai. Sulla copertina c’e scritto solo in caso di necessita, e nessuno mi ha mai detto che io avevo la necessita di consultarlo. Tu lo hai letto, ma io non so nemmeno di cosa parla o come si intitoli. Ne conosco solo il numero.

«Per le faccende personali e lo stesso. Un tempo esisteva un’organizzazione militare elitaria, la legione straniera. Si vantava del fatto che un legionario non avesse storia prima del giorno dell’arruolamento. Mister Due Bastoni vuole che anche noi siamo cosi. Per esempio, se reclutassimo una creatura sintetica vivente, una persona artificiale, l’addetto al personale lo saprebbe. Lo so perche io sono stata addetta al personale. Documenti da falsificare, magari qualche operazione chirurgica, in alcuni casi marchi di laboratorio da cancellare, e poi un’area da rigenerare…

«Terminato il nostro lavoro, quella persona non dovrebbe piu temere che qualcuno le batta su una spalla, o che la caccino a gomitate da una coda. Potrebbe persino sposarsi e avere figli senza preoccupazioni per il futuro dei suoi bambini. E non dovrebbe preoccuparsi nemmeno per me, perche io sono stata addestrata a dimenticare. Ora, tesoro, non so cosa tu avessi in mente. Ma se si tratta di qualcosa che di solito non racconti agli altri, non raccontarla nemmeno a me. Se no domattina ti odierai.»

— No, non e vero!

— Va bene. Se fra una settimana avrai ancora voglia di raccontarmelo, io ti staro a sentire, d’accordo?

Anna aveva ragione. Una settimana dopo, non sentivo piu il bisogno di dirglielo. Sono sicura al novantanove per cento che sapesse. Comunque sia, e bello essere amata per te stessa, da qualcuno che non pensa che le Pa siano mostri, esseri subumani.

Non ho idea se qualcuno degli altri amici tanto teneri sapesse o avesse indovinato. (Non alludo a Boss; lui sapeva, e ovvio. Ma lui non e un amico; lui e Boss.) Non aveva importanza che i miei nuovi amici scoprissero che non ero umana; perche mi ero resa conto che a loro non importava, o non volevano importasse. A loro interessava solo sapere se facevi parte o meno dell’organizzazione di Boss.

Una sera arrivo Boss con i suoi bastoni, sbuffante, seguito a ruota da Blondie. Si butto pesantemente sulla poltrona per i visitatori, disse a Blondie: — Non ho bisogno di voi, infermiera. Grazie — poi a me: — Spogliati.

Sulla bocca di qualunque altro uomo, quell’ordine sarebbe stato un’offesa o un piacere, secondo i casi. Sulla

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