Sorpreso, Walton diede un'occhiata al testo. Non ricordava di avere incontrato una frase come quella che stava dicendo sullo schermo, durante la prima lettura, e non riusci a trovarla neppure adesso.
— Questa mattina — stava dicendo il falso Walton sullo schermo — abbiamo stabilito un 'contatto con lo spazio esterno'! Contatto con un'astronave piu veloce della luce, lanciata piu di un anno fa a esplorare le stelle vicine.
'La notizia di questo viaggio e stata mantenuta nel piu completo riserbo fino a questo momento, per motivi di sicurezza. Ma e con immenso piacere che questa sera io vi annuncio che finalmente le stelle sono state raggiunte dall'uomo… Un nuovo mondo ci aspetta lassu, fertile, verde, pronto a essere colonizzato dai coraggiosi pionieri di domani!'
Walton fisso lo schermo, spaventato e attonito. La sua immagine era ritornata adesso al testo approvato, ma ormai Walton non ascoltava piu.
Stava pensando che Percy aveva fatto un colpo mancino, questo era sicuro. La notizia non era autorizzata. Cupamente, Walton segui il programma fino alla fine, e si chiese quali ripercussioni ci sarebbero state, quando il pubblico avesse capito tutte le implicazioni della notizia.
Fu svegliato alle sei in punto dal trillo del visifono. Si alzo dal letto, intorpidito, e sollevo il ricevitore. L'immagine sullo schermo fu filtrata, perche i suoi lineamenti non fossero rivelati, rivelando anche il suo aspetto stanco e disfatto. Walton disse: — Sono Walton. Che c'e?
Una immagine si formo sullo schermo; l'immagine di un uomo abbronzato sulla cinquantina, con i capelli cortissimi.
— Spiacente di svegliarla cosi bruscamente, vecchio mio. Sono McLeod.
Walton si sveglio completamente nel giro di un secondo.
— McLeod? Dove si trova?
— A Long lsland. Sono arrivato all'aeroporto un momento fa. Ho viaggiato per tutta la notte, dopo l'atterraggio dell'astronave a Nairobi.
— L'atterraggio e stato buono, immagino…
— Perfetto. L'astronave e un vero gioiello. — McLeod corrugo la fronte, con aria preoccupata. — Mi hanno portato i giornali del mattino, durante la colazione. Non ho potuto fare a meno di leggere il suo discorso.
— Oh. Io…
— Un discorso sensazionale — disse McLeod, in tono tranquillo. — Ma non crede che sia stato un po' prematuro, da parte sua, diffondere la notizia del mio volo? Cioe, voglio dire…
— E stato davvero prematuro — disse Walton. — Un membro del mio personale ha inserito quella dichiarazione nel discorso senza che io ne fossi al corrente. Sara sottoposto a gravi provvedimenti, per aver fatto questo.
Un'espressione perplessa apparve sul viso deciso e aperto di McLeod.
— Ma e stato 'lei' a fare quel discorso, con le sue labbra! Come puo incolparne un membro del suo personale, mi dica?
— La scienza che puo inviare un'astronave a Procione e farla tornare indietro nel giro di un anno — disse Walton — puo anche arrangiare un discorso. Ma immagino che potremo coprire lo scalpore della diffusione prematura della notizia, senza troppi inconvenienti.
— Io non ne sono cosi sicuro — disse McLeod. Si strinse nelle spalle, con aria di scusa. — Vede, il pianeta c'e, naturalmente. Ma succede che sia proprieta di creature straniere che vivono nel mondo vicino. E queste creature non sono cosi felici di avere una banda di terrestri nel loro sistema, una banda di terrestri pronti a colonizzare il pianeta!
Walton riusci a conservare l'autocontrollo, anche se non capi in qual modo ci fosse riuscito. La notizia era piu rovinosa di un terremoto.
— Lei e stato in contatto con queste creature straniere? — domando.
McLeod annui.
— Hanno un sistema di traduzione meccanica. Si, le abbiamo incontrate.
Walton s'inumidi le labbra.
— Io credo proprio che ci saranno dei guai — disse.
— Credo anche di aver perso il posto.
— Come ha detto?
— Stavo solo pensando ad alta voce — disse Walton.
— Finisca la colazione e venga nel mio ufficio alle nove. Potremo discutere dell'intera faccenda.
Walton aveva riacquistato il pieno controllo di se, quando raggiunse il Cullen Building.
Aveva letto i giornali del mattino, e aveva assistito ai notiziari televisivi; erano tutti pieni della notizia diffusa nel discorso di Walton, e alcuni dei giornalisti piu coraggiosi avevano stampato un riassunto dell'intero discorso, ridotto negli elementi fondamentali del linguaggio, naturalmente, a beneficio del pubblico dei lettori, o di quella grande parte del pubblico dei lavoratori che si trovava maggiormente a suo agio quando leggeva muovendo le labbra. Il giornale piu apertamente ostile a Poppy, il
Walton lesse per due volte l'editoriale del
— Un certo signor McLeod desidera vederla — disse la segretaria nell'intercom. — Afferma di avere un appuntamento con lei.
— Lo faccia entrare — disse Walton. — E avverta il signor Percy di salire.
Aspettando l'arrivo di McLeod, Walton sfoglio gli altri giornali. Alcuni lodavano Poppy per avere nascosto la notizia del motore interstellare per cosi lungo tempo. Walton accumulo ordinatamente i giornali in un angolo della sua scrivania.
Nelle ore scure e vuote del mattino si era aspettato di venire costretto a dimettersi. Ora, se ne rendeva conto, avrebbe potuto rafforzare enormemente la sua posizione, se fosse riuscito a controllare il flusso degli eventi e a incanalarlo nella maniera piu adatta.
La figura massiccia di McLeod apparve sullo schermo. Walton lo fece entrare.
— Signore, io sono McLeod.
— Certo. Vuole accomodarsi?
McLeod era teso, rigidamente formale, molto britannico nel suo riserbo e nel suo aspetto generale. Walton fece un gesto pieno di disagio, cercando di superare l'ondata di imbarazzo e il nervosismo.
— A quanto sembra, abbiamo tra le mani un bel pasticcio — disse. — Ma non c'e nessun pasticcio cosi impasticciato da impedirci di sbrogliarlo, eh?
— Se e necessario, signore. Ma non posso fare a meno di pensare che tutto questo avrebbe potuto venire evitato.
— No. Lei si sbaglia, McLeod. Se avesse 'potuto' venire evitato, l'avremmo evitato. Il fatto che qualche idiota nella mia sezione delle relazioni pubbliche sia riuscito a scoprire che lei stava ritornando e incontrovertibile; e accaduto, malgrado ogni precauzione.
— Il signor Percy — annuncio la segretaria, nell'intercom.
La figura angolosa di Lee Percy apparve sullo schermo. Walton gli disse di entrare.
Percy appariva spaventato… terrificato, penso Walton. Teneva in mano un foglio di carta piegato.
— Buongiorno, signore.
— Buongiorno, Lee. — Walton noto che il 'tu' amichevole e il Roy erano stati sostituiti dal formale 'signore'. — Hai ricevuto il ritaglio che ti ho mandato?
— Si, signore. — Con aria cupa.
— Lee, ti presento Leslie McLeod, capo delle operazioni del nostro fortunato progetto interstellare. Colonnello McLeod, desidero presentarle Lee Percy. E la mente maestra che ha prodotto la nostra piccola fuga di notizie di ieri