lavorato per lui.

— Le mie referenze per il posto che si deve attribuire dovrebbero essere evidenti a tutti. Ho lavorato con il compianto direttore FitzMaugham nei giorni in cui Poppy e nata e si e sviluppata. Dopo la sua morte ho preso il suo posto e negli otto giorni intercorsi tra il delitto e oggi ho fatto proseguire con successo le operazioni del Piano.

'Ci sono inoltre delle circostanze speciali che impongono tassativamente la mia presenza nella posizione da me occupata fino a oggi. Forse siete al corrente dell'insuccesso del nostro esperimento di 'terraforming'… la distruzione del nostro avamposto su Venere, e il danno permanente arrecato al pianeta. Il fallimento di questo progetto rende imperativo il raggiungimento delle stelle lontane, per risolvere l'attuale crisi di sovrappopolazione'. Tiro un profondo sospiro.

— Tra quattro ore esatte — disse — Il rappresentante di una razza straniera giungera sulla Terra per conferire con il direttore di Poppy. Non e il caso che sottolinei con troppa insistenza l'opportunita di mantenere una continuita di pensiero e di azioni nel nostro Piano. Francamente, e essenziale che sia 'io' l'uomo che trattera con lo straniero. Chiedo il vostro appoggio e la vostra approvazione. Grazie.

Si rimise a sedere. Ludwig lo fissava a occhi aperti, spaventato.

— Roy! Ma che razza di discorso e stato il suo? Non puo semplicemente 'chiedere' il posto! Doveva dare qualche motivo! Doveva…

— Zitto — disse Walton. — Non si preoccupi. Ha visto i caleidovortici, ieri sera?

— Io? Naturalmente no!

Walton sorrise.

— Loro si — disse, indicando gli altri delegati. — Io non sono affatto preoccupato.

18

Walton lascio la riunione dell'Assemblea Generale alle dodici e quindici, scusandosi con gli illustri delegati e giustificandosi dietro una cortina di non meglio precisati affari urgenti di Poppy. La votazione ebbe inizio alle tredici precise, e mezz'ora dopo il risultato venne comunicato ufficialmente a tutti.

Il Citizen delle quattordici fu il primo a diffondere la notizia.

WALTON ELETTO CAPO DI POPPY

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dato a Roy Walton un caloroso voto di fiducia, oggi. Con una votazione di 95 favorevoli, nessun contrario e tre astenuti, e stato scelto per succedere al defunto D.F. FitzMaugham come zar di Poppy. Ha tenuto il posto su basi temporanee negli ultimi otto giorni.

Walton chiamo immediatamente Percy.

— Chi ha scritto il pezzo del Citizen su di me? — domando.

— Io, capo. Perche?

— Ben fatto, ma non e abbastanza leggibile. Togli tutte quelle parole di tre sillabe e piu, tutti quei paroloni come 'succedere', 'defunto', 'basi temporanee' eccetera eccetera dalla prossima edizione. Torna al vecchio stile semianalfabetico del vecchio Citizen.

— Pensavamo di poter migliorare un po' lo stile, adesso che hai vinto — disse Percy.

— No. E pericoloso. Mantieni il vecchio stile, ma punta sul contenuto. Adesso siamo sulla cresta dell'onda. Come vanno i sondaggi di opinione?

— Un altro spostamento del cinquanta per cento in favore di Poppy. Tu sei l'uomo piu popolare del paese, in questo momento. Nelle chiese si offrono preghiere per te. E stato fondato un movimento per farti Presidente degli Stati Uniti al posto del vecchio Lanson.

— Lasciamo che Lanson si tenga il posto — ridacchio Walton. — Non sto cercando dei lavori rappresentativi. Sono troppo giovane. Quando deve uscire il prossimo Citizen, Lee?

— Alle quindici. Faremo uscire un'edizione all'ora, fino al termine della crisi.

Walton riflette un momento.

— Credo che le quindici siano troppo presto. Il dirnano arrivera a Nairobi quando qui saranno le quindici e trenta. Voglio un'edizione super alle sedici… ma non una parola prima di quell'ora!

— Ai tuoi ordini — disse Percy, e tolse il collegamento.

Un attimo dopo l'intercom annuncio: — C'e una chiamata a circuito chiuso per lei da Batavia, signore.

— Da dove?

— Da Batavia, Giava.

— Me la passi — disse Walton

Un viso grassoccio apparve sullo schermo, il viso di un uomo che aveva vissuto una vita dolce in un clima tropicale. Una voce profonda e gorgogliante disse: — Lei e Walton.

— Io sono Walton.

— Io sono Gaetano Di Cassio. Lieto di fare la sua conoscenza, signor direttore Walton. Io possiedo delle piantagioni di gomma in questa zona.

La mente di Walton balzo subito al primo nome della lista dei proprietari terrieri che Lassen aveva preparato per lui:

Di Cassio, Gaetano, 57. Beni valutati nell'ordine di un miliardo e mezzo di dollari. Nato a Genova nel 2175, trapiantato ad Amsterdam nel 2199. Acquistata grande proprieta a Giava nel 2211.

— Cosa posso fare per lei, signor Di Cassio?

Il magnate della gomma aveva un'aria malata; il suo viso grasso era imperlato di sudore.

— Suo fratello — grugni pesantemente. — Suo fratello lavorava per me. L'ho mandato da lei ieri. Non e ritornato.

— Davvero? — Walton si strinse nelle spalle. — C'e una frase famosa che potrei usare a questo punto. Non la usero, pero.

— Non divaghiamo — disse Di Cassio. — Dove si trova?

Walton rispose: — In prigione. Per tentata coercizione di pubblico ufficiale. — Si rese conto che Di Cassio era teso e nervoso il doppio di lui.

— Lo ha messo in prigione — ripete stancamente Di Cassio. — Ah, capisco. In prigione. — L'audio porto il rumore di un respiro affannoso. — Non lo liberera? — chiese Di Cassio.

— No.

— Non le ha detto cosa sarebbe accaduto, se non avesse accettato le sue richieste?

— Me l'ha detto — disse Walton. — Ebbene?

Il grassone pareva sul punto si svenire. Walton capi che il bluff non avrebbe avuto successo; che i cospiratori non avrebbero osato mettere in libera produzione il siero di Lamarre. Era stata un'arma senza peso, e Walton non si era lasciato spaventare.

— Ebbene? — ripete rigidamente Walton.

— Lei mi tormenta il cuore — disse Di Cassio. — Lei mi addolora e mi esacerba l'animo, signor Walton. Dovranno essere fatti dei passi opportuni.

— Il siero dell'immortalita di Lamarre…

Il viso sullo schermo divento grigiastro.

— Il siero — disse Di Cassio — non entra in questo nostro discorso.

— Oh, no? Da alcune osservazioni di mio fratello Fred, avrei…

— Il siero 'non esiste'!

Walton sorrise, con calma.

— Un siero inesistente — disse — ha, sfortunatamente, un peso inesistente sulle mie azioni. Lei non mi fa paura, Di Cassio. Ho scoperto il suo bluff. Vada a fare un giro nella sua piantagione. Finche ce l'ha, voglio dire.

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