La sua invisibile scrollata di spalle fu inequivocabile. Un rapido cenno col capo, di malavoglia.

La casa era piccola, ma arredata in maniera elegante e costosa. Lo sguardo di Hamlin passo rapidamente in rassegna le pareti, notando un paio di maschere da incubo della Nuova Guinea, una statuina africana, un dipinto sconcertante a forma di tesseract, e tre magnifici piccoli cristallini. A Macy sarebbe piaciuto soffermarsi a studiare il tesseract, ma era prigioniero degli occhi di Hamlin, e Hamlin continuo a guardarsi intorno finche non trovo uno dei suoi lavori, uno squisito ritratto di Noreen rifinito a porcellana, a meta della grandezza naturale, nuda. Piccoli seni alti, vita sottile, e, proveniente dalla nuvola di altoparlanti sospesi fra i capelli scuri, un rombo a cento cicli, minacciosamente sensuale, che reagiva all’osservatore. Hamlin si volto da Noreen a Noreen. — Mi chiedevo se l’avessi conservata — disse.

— Perche non avrei dovuto? E stupenda. — Delle nubi attraversarono la sua faccia. — La ricordi?

— Ricordo un sacco di cose.

— Ma la Riab…

— Lasciamo perdere. Chi e il tuo nuovo marito?

— Sy Krafft. Non credo che lo conoscessi. — Pausa. Come se stesse riandando indietro con il nastro della conversazione, per correggerlo. — Non credo che Hamlin lo conoscesse. Fa spettacoli sospesi. Una persona affascinante e colta. — Un’altra pausa. — Come ha fatto a trovarmi?

— Sono andato alla vecchia casa. La nuova proprietaria mi ha dato il tuo nome e indirizzo.

— Il Centro Riab mi aveva assicurato che non sarei mai stata disturbata da lei.

— Ti sto disturbando?

— Lei e qui — disse lei. — Tanto basta. Che cosa desidera da me, signor Macy?

— Non chiamarmi Macy. Lo sai chi sono.

Lei si ritrasse, con molta abilita, in maniera che sembro solo muoversi per la stanza, senza indietreggiare. Sembrava un uccello che stesse preparandosi a prendere il volo. — Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere. Mi avevano assicurato che te n’eri andato per sempre.

— Hanno fatto un errore.

— Il Riab non fa errori. Ho visto il tuo corpo dopo che ti hanno bruciato la mente. No. Tu non sei Nat. Lei e Macy, quello nuovo, e sta cercando di prendermi in giro, e le assicuro che non e per niente divertente.

— Io sono Nat Hamlin. Il suo fantasma cammina sulla terra.

— Lei e Paul Macy.

— Hamlin.

— Non puo essere.

— Sei cosi fottutamente bella, Noreen. Sono passati cinque anni, e non sei cambiata per niente. Mi diventa duro solo a stare nella stessa stanza con te. Fai ancora film?

— Credo sia ora che lei se ne vada.

— Mi ami ancora, vero? Lo so, lo so, ti senti a disagio ad avermi qui, sei tesa e nervosa perche pensi che il signor Sy Krafft possa capitare da un momento all’altro, ma mi desideri come sempre. Potrei provartelo. Potrei metterti la mano fra le gambe e me la ritroverei umida. E sempre stato facile per me sentire l’odore di una donna in calore, Noreen.

— Lei e pazzo, chiunque sia. Voglio che se ne vada.

— E anch’io ti amo, ancora piu di prima. Ascolta, non recitare con me, non raccontarmi stronzate del tipo voglio-che-se-ne-vada. Io sono tornato, Noreen. Non chiedermi come ci sono riuscito. Sono tornato. Continuero sotto il nome di Macy, ma sono io, il vero io qui dentro, e presto ricomincero a lavorare. Ho gia visto Gargantua. Mi ha fatto un contratto, mi dara i soldi per aprire uno studio. Con molta discrezione, mi rimettero nel giro. Basta stupri. Niente del genere. Saro tranquillo e borghese. Il signor Paul Macy, il signor Nessuno, solo che sotto saro Nat Hamlin. E tu mi verrai a trovare, vero?

— Ti verro a trovare in prigione, si.

— Mi verrai a trovare nel mio studio. Ci siederemo e parleremo di come siamo stati bene ai vecchi tempi, prima che io mandassi tutto a monte. Ricordi il ’02 e il ’03, quando avevamo appena cominciato? Sdraiati sulla spiaggia di Antigua, e non potevamo staccarci l’uno dall’altra, l’abbiamo fatto proprio li. Ti si era infilata la sabbia nella topina, ricordi Noreen? Quello non ti era piaciuto molto, ma ci andavi matta lo stesso. Poi. Le altre volte. Le ho tutte qui in testa. Mi hanno conciato per le feste, al Riab, ma non mi hanno distrutto. Ci hanno provato davvero, ma non mi hanno distrutto. — Fece un passo verso di lei. La gola secca, le punte delle dita fredde. Gli stava diventando sempre piu duro. — Non avere paura di me. Ti amo. Ti amo. Non ti farei mai del male. Smettila di indietreggiare. Ascolta, rimarra il nostro segreto, tu e io; tutti quanti penseranno che io sia Macy, e tu potrai continuare a essere la signora Krafft, a tenerti questa bella casetta, i bambini… hai bambini?… tutto quello che vuoi, soltanto in privato saremo ancora tu e io, Nat e Noreen, al mio studio.

'Ti faro un altro nudo. A grandezza naturale. Sara migliore dell’Antigone. Ti ricordi quanto ti sei arrabbiata perche avevo usato Lissa per l’Antigone invece di te? Ma allora cominciavamo a essere in rotta. Non sapevo cosa era bene per me. Ho dovuto andare all’inferno per scoprirlo. Ma adesso poserai tu. Cazzo, posso gia immaginarlo. Tu laggiu. Con quelle tue piccole tettine deliziose. Dieci elettrodi su di te. E io ai comandi, che sudo come un maiale. Che rendo immortale il tuo corpo e la tua anima. Un’ora per lavorare, un’ora per scopare, un’ora per lavorare, un’ora per scopare. Oh, Gesu, Noreen, smettila di guardarmi in quel modo!'

— Chiamero la polizia. Quando ti prenderanno, Nat, la faranno finita con te una volta per tutte. Non ti manderanno neppure alla Riab. Ti faranno a pezzettini e basta Nat Hamlin.

— No. Una pallottola d’argento in testa. Un paletto nel cuore.

— Adesso li chiamo.

— Aspetta. Ti prego, no. Senti, non voglio spaventarti. Sono venuto qui per dirti quanto ti amo. Sono stato all’inferno, Noreen, letteralmente all’inferno, e adesso ne sono uscito, vivro ancora. E dovevo venire da te. Perche hai paura? Dimmi che mi ami.

— Non ti amo, Nat. Mi disgusti.

Hamlin comincio a tremare.

— Brava! — grido. — Brava! Bravissima! — Applaudi. — Che attrice! Che fuoco nella tua lettura! Che acciaio nella voce! — Imitandola: — 'Non ti amo, Nat. Mi disgusti.' — Applausi frenetici. — Sipario. Fine del secondo atto. Adesso dimmi quello che senti davvero, Noreen. Quanto mi desideri. Hai paura, si, ti ricordi di me quando ero pazzo, quando facevo tutte quelle cazzate obbrobriose, ma devi ricordarti anche di come ero prima, quello che hai amato, quello che hai sposato, tutte le cose che abbiamo fatto insieme, i posti che abbiamo visto, la gente, e quello che facevamo a letto, ricordi, anche le cose piu strane, tu io e Donna nello stesso letto, e poi tu io e Alex, eh Noreen? Amore. Passione. — Allungo una mano verso di lei. — Vieni. Adesso. Dov’e la camera da letto? Oppure qui sul pavimento. Lascia che te ne dia la prova, che ancora mi fai impazzire. Okay? Perche diavolo no? Mi hai aperto la porta cinquecento volte. Ottocento. Una volta in piu non ti costerebbe niente.

Stava gridando adesso. La posa di freddo distacco della donna stava cedendo. Sembrava terrorizzata, mentre si ritraeva da lui, inciampando sulle cose. Lui cerco di afferrarla. Riusci a prenderle il polso, la tiro verso di se. La dolce fragranza del suo corpo, mescolata con il sudore della paura. Gli occhi velati di terrore. — Noreen — mormoro. — Noreen. Noreen. Noreen. — Le sillabe che perdevano significato e diventavano suoni vuoti. Il cranio in fiamme. Le mascelle indolenzite. Le mani che afferravano i suoi vestiti. Strappavano. I piccoli seni rotondi che spuntavano. Oh Cristo, come sono teneri! Le sue mani sopra. Che stringevano. Lei lo colpi con i pugni, sulla bocca, sul naso, sulle orecchie. Lui aveva un braccio intorno alla sua vita; con l’altro, avendole denudato il petto, punto verso l’inguine. Per vedere se era bagnata. Per dimostrarle quanto si sbagliava a negarglisi. Ansimava. Come ai vecchi tempi, i brutti vecchi tempi. Hamlin l’animale. Hamlin il minotauro in calore. Una donna fragile che lottava fra le sue braccia. Una nebbia rossa davanti agli occhi. Il sudore lungo i fianchi. Noreen che gridava, scalciava, graffiava.

Ora, penso Macy, e spinse con tutte le sue forze. Hamlin precipito dal suo posto di comando. Cadde lamentosamente nell’abisso. Un momento di disorientamento totale, infinitamente lungo. Chi sono? Cosa sono? Dove sono? Lascio andare la donna che stringeva. Lei si accascio a terra; lui si tiro indietro e ando a sbattere contro la parete, rimase li, ansimante, esausto. Il sangue che gli colava dal cranio.

Ma era tutto a posto. Era tornato ai comandi. Era Paul Macy, ed era tornato ai comandi.

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