rilevato dall’emissione di microonde. Non posso ancora dirlo con sicurezza. Solo che…
— Si, Golan?
— Ecco, se la Terra
— Ma questo discorso non vale in senso contrario, vero? Se e piu calda del previsto non e detto che sia per forza radioattiva, eh?
— No, no. — Trevize abbozzo un sorriso forzato. — Ma e inutile rimuginare, Janov. Tra un paio di giorni disporremo di piu dati e avremo una risposta sicura.
22
Fallom sedeva sul lettino immersa nei propri pensieri quando Bliss entro nella stanza. Fallom alzo un istante lo sguardo, poi riabbasso la testa.
Bliss le chiese sottovoce: — Che c’e, Fallom?
— Perche Trevize mi detesta tanto, Bliss?
— Cosa ti fa pensare che ti detesti?
— Mi guarda sempre con insofferenza… E la parola giusta?
— Puo darsi.
— Mi guarda sempre con insofferenza quando sono vicino a lui. La sua faccia e sempre un po’… contratta.
— Trevize sta affrontando una situazione difficile, Fallom.
— Perche sta cercando la Terra ?
— Si.
Fallom riflette alcuni attimi, poi disse: — E insofferente soprattutto quando muovo le cose col pensiero.
Bliss serro le labbra. — Fallom, mi sembra di averti detto che non devi farlo, soprattutto in presenza di Trevize.
— Be’, e successo ieri, proprio in questa stanza… Lui era sulla porta e io non l’ho notato. Non sapevo che stesse guardando… Comunque, era solo uno dei videolibri di Pel, ed io stavo cercando di farlo stare dritto su una punta. Non stavo facendo nulla di male.
— Facendo cosi lo rendi nervoso, Fallom. Non devi farlo, nemmeno quando lui non c’e.
— Si innervosisce perche non e capace di farlo?
— Forse.
— Tu sei capace?
Bliss scosse lentamente la testa. — No.
— Tu non ti innervosisci quando lo faccio, pero… E nemmeno Pel si innervosisce.
— Le persone sono diverse.
— Lo so — disse Fallom, con una veemenza che fece corrugare la fronte a Bliss.
— Cosa sai, Fallom?
— Che io sono diversa.
— Certo, l’ho appena detto. Le persone sono diverse.
— La mia forma e diversa: io posso muovere le cose.
— E vero.
Con una nota di ribellione nella voce, Fallom sbotto: — Io
— Ma perche devi muovere le cose?
— E pratica, esercizio. Jemby diceva sempre che dovessi esercitare i… i miei…
— Lobi trasduttori?
— Si. Dovevo esercitarli e rafforzarli. Cosi, una volta grande, avrei potuto alimentare tutti i robot. Persino Jemby.
— Fallom, chi alimentava tutti i robot se non eri tu a farlo?
— Bander.
— Conoscevi Bander?
— Certo. L’ho visto molte volte. Sarei dovuta diventare il prossimo capo-tenuta. La tenuta Bander sarebbe diventata la tenuta Fallom. Me l’ha detto Jemby.
— Intendi dire che Bander veniva nella tua…
La bocca di Fallom si spalanco allibita. Con voce strozzata. Fallom disse: — Bander non sarebbe mai venuto nella… — S’interruppe un attimo, ansando, quindi continuo: — Osservavo la sua immagine.
— Come ti trattava Bander? — domando esitante Bliss.
Fallom la fisso leggermente perplessa. — Mi chiedeva se avessi bisogno di qualcosa, se stessi bene. Ma Jemby era sempre accanto a me, cosi non avevo mai bisogno di nulla e stavo sempre bene.
Fallom piego la testa verso il pavimento, poi coprendosi gli occhi con le mani gemette: — Ma Jemby si e fermato… Si e fermato perche anche Bander si e fermato… credo.
Bliss chiese: — Perche dici una cosa del genere?
— Ci ho pensato… Bander alimentava tutti i robot, e se Jemby si e fermato, se tutti gli altri robot si sono fermati, vuol dire che deve essersi fermato anche Bander. Non e vero?
Bliss rimase in silenzio.
Fallom disse: — Ma quando mi riporterete su Solaria alimentero Jemby e tutti gli altri robot, e saro di nuovo felice.
Stava singhiozzando.
— Non sei felice con noi, Fallom? Nemmeno un po’? Almeno qualche volta?
Fallom alzo il viso rigato di lacrime e scosse la testa rispondendo con voce tremula: — Io voglio Jemby.
Commossa, Bliss la abbraccio. — Oh, Fallom come vorrei poter riunire te e Jemby! — E si rese conto che anche lei stava piangendo.
23
Pelorat entro e vedendole si blocco. — Che succede?
Bliss si stacco da Fallom e cerco un fazzolettino per asciugarsi gli occhi. Scosse la testa; e Pelorat ancora piu preoccupato ripete: — Insomma, che succede?
— Fallom — disse Bliss — riposati un po’. Vedro di pensare qualcosa per migliorare un po’ la tua situazione. Ricorda… io ti amo come ti amava il tuo Jemby.
Prese Pelorat per il braccio e lo sospinse nel saloncino, spiegando: — Non e nulla, Pel… Nulla.
— Si tratta di Fallom, pero, vero? Sente ancora la mancanza di Jemby.
— Moltissimo. E noi non possiamo farci nulla. Posso dirle che le voglio bene… ed e la verita: non si puo non voler bene a una creatura cosi dolce e intelligente… Tremendamente intelligente.
— Fallom si rende conto che Bander fosse suo padre?
— Sua
— Come vuoi, Bliss… Fallom si rende conto del rapporto di parentela che ci fosse tra loro?