Golan, stai bene? Non ti ha fatto male, vero?

Trevize scosse la testa con veemenza, quasi intendesse scrollarsi di dosso la paralisi momentanea che lo aveva bloccato. — Tutto a posto. Il problema se mai e un altro… Chissa se e a posto il computer! — Si sedette, posando le mani dove pochi istanti prima le aveva posate Fallom.

— Be’? — chiese ansioso Pelorat.

Trevize si strinse nelle spalle. — Pare che risponda normalmente. Puo darsi che trovi qualcosa che non vada in un secondo tempo, ma per il momento niente di sospetto. — Ed aggiunse rabbioso: — Il computer dovrebbe entrare in contatto solo con le mie mani… ma nel caso di questo ermafrodita non si e trattato soltanto delle mani… Sono sicuro che anche i lobi trasduttori…

— Ma cos’e che ha scosso la nave? Non dovrebbe farlo, no?

— No. E una nave gravitazionale, e non dovrebbero sentirsi questi effetti inerziali. Ma quel piccolo mostro…

— Si?

— Secondo me, ha dato al computer due istruzioni contraddittorie, e cosi forti che il computer sia stato costretto a tentare di fare entrambe le cose contemporaneamente: nel tentativo di fare l’impossibile, il computer deve avere annullato momentaneamente l’effetto anti-inerziale… Almeno, credo che sia successo questo…

Poi d’un tratto l’espressione di Trevize si rilasso leggermente. — E forse e stato un bene che sia andata cosi, perche ripensandoci tutte le mie chiacchiere a proposito di Alpha Centauri A ed Alpha B erano solo sciocchezze: adesso so dove deve avere trasferito il suo segreto la Terra.

28

Pelorat lo fisso, poi ignoro l’ultima affermazione e torno ad un interrogativo precedente. — In che modo Fallom puo aver chiesto due cose contraddittorie?

— Be’, ha detto che voleva far tornare la nave su Solaria.

— Si, certo.

— Ma cosa intendeva per Solaria? Fallom non puo riconoscere Solaria dallo spazio: non l’ha mai vista dallo spazio. Dormiva quando siamo fuggiti da quel mondo, e per quanto abbia letto i tuoi libri, per quanto Bliss le abbia insegnato delle cose secondo me Fallom non e in grado di afferrare realmente il concetto di una Galassia che comprenda centinaia di miliardi di stelle e milioni di pianeti abitati. E cresciuta sottoterra, in solitudine, ed e gia tanto se riesce ad afferrare a fatica il concetto dell’esistenza di mondi diversi… Ma quanti? Due? Tre? Quattro? Vedendo un mondo, e logico che a lei sembri uguale a Solaria… anzi che lei pensi che quel mondo sia Solaria, dal momento che ha un desiderio disperato di tornare la… Ecco, probabilmente Bliss ha cercato di calmarla dicendole che se non avessimo trovato la Terra l’avremmo riportata su Solaria, per cui Fallom deve essersi messa in testa che Solaria sia vicina alla Terra.

— Be’… Ma cosa te lo fa pensare, Golan?

— E come se lei stessa ce lo avesse detto, Janov, quando ci siamo precipitati qui… Ha gridato che volesse andare su Solaria ed indicando lo schermo ha aggiunto: «la, la». E cosa c’era sullo schermo? Il satellite della Terra. Non c’era, quando mi ero allontanato dal computer per venire a mangiare… C’era la Terra allora sullo schermo… Ma quando ha chiesto Solaria, Fallom dev’essersi raffigurata mentalmente il satellite, ed il computer logicamente lo ha inquadrato… Credimi, Janov, so come funzioni questo computer.

Pelorat osservo la falce di luce sullo schermo e disse meditabondo: — Si chiamava “Luna” in una lingua della Terra. Ma chissa quanti altri nomi avesse nelle altre lingue… Immagina che confusione, vecchio mio, su un mondo con numerose lingue… pensa agli equivoci, alle complicazioni…

— Luna? — fece Trevize. — Be’, come nome non e affatto complicato… Tra parentesi, ora che ci penso, forse la bambina ha cercato istintivamente di muovere la nave servendosi dei suoi lobi trasduttivi, utilizzando l’energia della nave… e puo darsi sia stato questo a causare quel momentaneo sbandamento inerziale… Comunque, non ha importanza, Janov… L’importante e che, grazie a questo incidente, sullo schermo sia apparsa la Luna… si, mi piace il nome… e apparsa ingrandita, ed e ancora li… La sto osservando, e sto notando qualcosa di interessante…

— Cosa, Golan?

— Le sue dimensioni. Di solito si tende ad ignorare i satelliti, Janov. Di solito sono cosi piccoli… Questo e diverso: e un mondo. Ha un diametro di circa tremilacinquecento chilometri.

— Un mondo? Non direi… Non puo essere abitabile. Anche se ha un diametro del genere, e troppo piccolo: non ha atmosfera. Basta guardare per capirlo, non ci sono dubbi. La sua curvatura e molto accentuata, come lo e la linea interna di demarcazione tra l’emisfero diurno e quello notturno.

Trevize annui. — Stai diventando un vero lupo dello spazio, Janov. Hai ragione: non c’e aria, non c’e acqua… Ma questo significa solamente che la Luna sia inabitabile in superficie… E sotto la superficie?

— Sottoterra? — fece Pelorat dubbioso.

— Si, perche no? Le citta della Terra erano sotterranee, mi hai detto… Trantor, pure… Buona parte della capitale di Comporellen e sotterranea, come lo sono le residenze solariane: e un fatto abbastanza comune, no?

— Ma, Golan, nei casi che hai elencato, si trattava di pianeti abitabili, abitabili in superficie, con tanto di atmosfera e di oceani… E possibile vivere sottoterra quando la superficie sia inabitabile?

— Via, Janov, rifletti! Dove stiamo vivendo noi adesso? La “Far Star” e un mondo microscopico dalla superficie inabitabile. All’esterno non ci sono ne aria ne acqua, eppure noi viviamo all’interno senza problemi. La Galassia e piena di stazioni spaziali e di insediamenti spaziali di ogni tipo che, come le navi spaziali, sono abitabili solo all’interno: la Luna puo essere vista come una specie di gigantesca astronave.

— Con un equipaggio all’interno?

— Si. Milioni di persone, per quel che ne sappiamo… e piante ed animali… ed una tecnologia avanzata… Ascolta, Janov, e dimmi se il mio discorso non e logico… Nei suoi ultimi giorni la Terra e riuscita a mandare un gruppo di coloni su un pianeta del sistema di Alpha Centauri, e con l’aiuto dell’Impero ha cercato di terraformarlo, seminando la vita negli oceani, costruendo letteralmente la terraferma dove non esisteva… Se ha fatto questo, allo stesso modo avrebbe potuto anche inviare un gruppo di coloni sulla Luna e terraformare l’interno del satellite, giusto?

Sebbene riluttante, Pelorat annui: — E possibile.

— Certo. Se la Terra aveva qualcosa da nascondere, perche mandarla a piu di un parsec di distanza dal momento che poteva nasconderla su un mondo vicinissimo? E da un punto di vista psicologico la Luna sarebbe stata certamente un nascondiglio piu efficace. Quando si pensi ad un satellite, si pensa automaticamente all’assenza di vita. L’ho fatto anch’io. Con la Luna sotto gli occhi, figurati, i miei pensieri sono corsi verso Alpha Centauri! Se non fosse stato per Fallom… — Trevize serro le labbra, scuotendo il capo. — Credo che dovro riconoscerle questo merito. Od in caso contrario ci pensera sicuramente Bliss.

— Ma, vecchio mio, se sotto la superficie della Luna si nasconde qualcosa, come faremo a trovarla? Saranno milioni di chilometri quadrati.

— Circa quaranta milioni.

— E dovremmo setacciarli tutti? Cercando cosa? Un’apertura? Un portello stagno?

— Presentata in questi termini, sembrerebbe un’impresa colossale… ma ricorda che non stiamo cercando solo degli oggetti: stiamo cercando la vita, forme di vita intelligenti… Ed abbiamo Bliss. Individuare l’intelligenza e la sua specialita, no?

29

Bliss squadro Trevize con aria accusatoria. — Finalmente sono riuscita a farla dormire. E stata dura, Fallom era fuori di senno: non credo di averle causato nessun danno, per fortuna.

Trevize replico gelido: — Potresti provare a levarle dalla testa la sua fissazione per Jemby, perche non

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