direttamente a noi. In parole povere, Consigliere, mi avete mentito.
Con una certa difficolta, Trevize disse: — Vorrei vedere una copia della richiesta che avete ricevuto dal governo della Fondazione: ne ho diritto, penso.
— Certamente, se arriveremo a un’azione legale. Noi prendiamo molto seriamente la nostra prassi legale, Consigliere, ed i vostri diritti saranno tutelati pienamente, ve l’assicuro. Comunque, sarebbe piu conveniente e piu semplice raggiungere subito un accordo, qui, senza la pubblicita e lo spreco di tempo di un procedimento giudiziario. Noi lo preferiremmo, e sono sicura che lo preferirebbe anche la Fondazione… piuttosto che in tutta la Galassia si venisse a sapere di un Legislatore fuggitivo. La Fondazione cadrebbe nel ridicolo e, secondo il vostro punto di vista ed il mio, il ridicolo e peggio dell’impossibile.
Trevize tacque ancora.
Il Ministro attese un istante, poi prosegui imperturbabile: — Via, Consigliere, in un modo o nell’altro, o per un accordo informale o per azione legale, intendiamo requisire la nave. La pena per l’introduzione di un passeggero apolide dipendera dalla via che sceglieremo. Se volete un procedimento giudiziario, la donna rappresentera un’aggravante a vostro carico, e dovrete scontare interamente le conseguenze penali del vostro reato, che non saranno leggere, ve l’assicuro. Giungendo ad un accordo, la passeggera potra raggiungere qualunque destinazione desideri con un volo commerciale, e volendo, voi due sarete liberi di accompagnarla. O, se la Fondazione sara d’accordo, potremo fornirvi una delle nostre navi, una nave perfettamente adeguata… ammesso, naturalmente, che la Fondazione la sostituisca con una sua nave equivalente. O se per qualche motivo non desideriate tornare nel territorio controllato dalla Fondazione, saremo disposti a offrirvi asilo politico qui, e forse in seguito anche la cittadinanza comporelliana. Come vedete, un accordo amichevole presenta molte possibilita vantaggiose, mentre insistendo sui vostri diritti legali potrete solo rimetterci.
Trevize disse: — Ministro, siete troppo impaziente di concludere. Fate promesse che non siete in grado di mantenere: non potete offrirmi asilo politico ignorando la richiesta di consegna della Fondazione.
— Consigliere, non faccio mai promesse a vuoto. La richiesta della Fondazione riguarda solo la nave, non parla ne di voi ne di qualsiasi altra persona a bordo.
Trevize lancio un’occhiata a Bliss e disse: — Ministro, posso avere il permesso di consultare brevemente il dottor Pelorat e la signorina Bliss?
— Certo, Consigliere. Vi concedo un quarto d’ora.
— In privato, Ministro.
— Vi accompagneranno in una stanza, e tra un quarto d’ora verrete condotti di nuovo qui, Consigliere. Non sarete disturbati, e non tenteremo di spiare la vostra conversazione. Avete la mia parola, ed io mantengo la parola data. Comunque, sarete sorvegliati, quindi non siate tanto sciocchi da cercare di fuggire.
— Capiamo, Ministro.
— E quando tornerete, ci aspettiamo che abbiate optato per un accordo amichevole e consegnate la nave. Altrimenti, la legge seguira il suo corso, e le conseguenze saranno molto spiacevoli per tutti voi, Consigliere. Capito?
— Certo, Ministro — rispose Trevize controllando la collera che aveva in corpo, dato che sarebbe stato controproducente lasciarla sfogare.
10
Era una stanza piccola, ma bene illuminata. Conteneva un divano e due sedie, e si sentiva il rumore lieve di una ventola d’aerazione. Complessivamente, era molto piu accogliente dell’ampio ufficio asettico del Ministro.
Li aveva scortati una guardia, un tipo alto e serissimo, con la mano accostata all’impugnatura del disintegratore. Rimase all’esterno mentre loro entravano e con voce grave disse: — Avete un quarto d’ora.
Dopo di che la porta si chiuse di scatto.
— Spero solo che non ci spiino — esordi Trevize.
— Ci ha dato la sua parola, Golan — fece Pelorat.
— Giudichi gli altri in base a te stesso, Janov. La sua cosiddetta
— Non importa — intervenne Bliss. — Posso schermare la stanza.
— Hai un congegno schermante? — chiese Pelorat.
Bliss sorrise, con un balenio improvviso di denti bianchi. — La mente di Gaia e un congegno schermante, Pel: e una mente enorme.
— E noi siamo qui grazie ai limiti di quella mente enorme — osservo Trevize rabbioso.
— Cosa vorresti dire? — fece Bliss.
— Al termine del confronto a tre, mi hai cancellato dalla mente del Sindaco e di Gendibal, il membro della Seconda Fondazione. Non dovevano piu pensare a me, se non in modo molto vago e con indifferenza, cosi da lasciarmi in pace.
— Abbiamo dovuto farlo — disse Bliss. — Tu sei la nostra risorsa piu importante.
— Gia. Golan Trevize, colui che non sbaglia mai. Pero non hai cancellato la mia nave dalla loro mente, vero? Il Sindaco Branno non ha chiesto di catturare me… io non le interesso minimamente… pero ha chiesto la consegna della nave. Non ha dimenticato la nave!
Bliss corrugo la fronte.
Trevize incalzo: — Rifletti. Gaia ha presunto distrattamente che io comprendessi la mia nave, che fossimo un unico insieme. Non pensando a me, la Branno non avrebbe pensato nemmeno alla mia nave. Il guaio e che Gaia non capisce l’individualita: ha creduto che la nave ed io formassimo un singolo organismo, ed ha sbagliato.
Bliss disse sottovoce: — E possibile.
— Be’, allora sta a te rimediare a quell’errore — disse Trevize sbrigativo. — Mi servono assolutamente la mia nave e il mio computer, non dei rimpiazzi qualsiasi. Quindi, Bliss, fai in modo che la “Far Star” resti in mano mia: tu puoi controllare le menti.
— Si, Trevize, pero non esercitiamo il controllo mentale alla leggera. Lo abbiamo fatto in occasione del vertice a tre, ma hai idea del tempo occorso per preparare quell’incontro, per calcolare tutto, soppesare? Sono occorsi anni ed anni, davvero. Non posso avvicinarmi ad una donna e, come se nulla fosse, modificare la sua mente in base alle esigenze di un altra persona.
— E una circostanza…
Bliss continuo imperterrita: — Se cominciassi ad adottare questa linea d’intervento, quale sarebbe il limite? Avrei potuto influenzare la mente dell’agente alla stazione d’ingresso e saremmo passati subito. Avrei potuto influenzare la mente dell’agente sul taxi e ci avrebbe lasciati andare…
— Gia, a proposito, perche non l’hai fatto?
— Perche non sappiamo quali sarebbero le conseguenze. Non conosciamo gli effetti collaterali, ed in questo modo c’e il rischio di peggiorare la situazione. Influenzando la mente del Ministro, influenzerei i suoi rapporti con le altre persone, e dato che si tratta di un importante funzionario governativo potrebbero addirittura esserci delle ripercussioni sulle relazioni interstellari. Bisognerebbe esaminare tutto approfonditamente prima di azzardarci a toccare la sua mente.
— Allora perche sei con noi?
— Perche un giorno la tua vita potrebbe essere in pericolo. Devo proteggerti ad ogni costo, anche a costo di sacrificare il mio Pel o me stessa. Alla stazione d’ingresso la tua vita non era in pericolo, e nemmeno adesso e in pericolo. Dovrai risolvere il problema da solo, almeno finche Gaia non avra valutato bene le conseguenze di un’eventuale azione.
Trevize medito qualche secondo, poi disse: — In tal caso, devo fare un tentativo. E non e detto che funzioni.
La porta si apri, scorrendo rumorosamente come quando si era chiusa.
La guardia disse: — Uscite.
Mentre uscivano, Pelorat mormoro: — Cosa intendi fare, Golan?