fissi su Bander con la massima intensita.

Gli occhi di Pelorat erano sbarrati, increduli.

Trevize, ignorando cosa avrebbe fatto (o cosa potesse fare) Bliss, si sforzo di soffocare un senso atroce di smarrimento (non tanto di fronte alla prospettiva di morire, quanto al pensiero di morire senza sapere dove fosse la Terra, senza sapere perche avesse scelto Gaia come futuro dell’umanita). Doveva guadagnare tempo.

Disse, cercando di mantenere la voce ferma e chiara: — Ti sei dimostrato un Solariano gentile e cortese, Bander. Non ti sei arrabbiato per questa nostra intrusione nel tuo mondo. Sei stato tanto premuroso da mostrarci la tua residenza, e hai risposto alle nostre domande: lasciandoci andare, compiresti un’azione piu consona al tuo carattere. Nessuno sapra che abbiamo fatto tappa su questo mondo, e non c’e motivo perche noi torniamo. Siano arrivati innocentemente, solo in cerca di informazioni.

— Quel che dici e vero — ammise Bander — e finora io vi ho concesso la vita. Le vostre vite sono state segnate nell’istante stesso in cui siete penetrati nella nostra atmosfera. Entrando in contatto diretto con voi, avrei potuto, anzi avrei dovuto, uccidervi subito, ed ordinare ai robot di sezionare i vostri corpi ottenendo magari qualche informazione interessante su voi Esterni.

«Non l’ho fatto. Ho ceduto alla mia curiosita ed al mio carattere bonario… ma ora basta. Non posso indugiare oltre. Ho gia compromesso la sicurezza di Solaria, in effetti, perche se per qualche debolezza mi lasciassi convincere a lasciarvi andare, altri della vostra specie verrebbero sicuramente qui, malgrado tutte le vostre promesse.

«Comunque, sappiate per lo meno una cosa… La vostra morte sara indolore: mi limitero a scaldare leggermente i vostri cervelli, disattivandoli. Non soffrirete, cesserete solamente di esistere. Ed alla fine, dopo che sarete stati sezionati e studiati, vi trasformero in cenere in un lampo intenso di calore, e tutto si concludera.

Trevize disse: — Se dobbiamo morire, ben venga una morte rapida ed indolore… ma… perche dobbiamo morire, dal momento che non abbiamo commesso alcun reato?

— Il vostro arrivo e stato un reato.

— Teoricamente no, dal momento che non potevamo sapere di commettere un reato.

— E la societa a definire cosa rappresenti un reato. A voi potra sembrare irrazionale ed arbitrario, ma per noi non lo e. Questo e il nostro mondo, e sul nostro mondo e nostro pieno diritto stabilire cosa sia reato o meno, stabilire che abbiate sbagliato e meritiate la morte.

Bander sorrise, quasi fosse impegnato in una conversazione amena, e prosegui: — Ne avete il diritto di lagnarvi appellandovi alla vostra virtu superiore. Hai con te un disintegratore… un’arma che usa un raggio a microonde per produrre un calore letale. Fa quello che anch’io intendo fare, ma sono sicuro che lo fa in modo piu brutale e doloroso. Tu non esiteresti a servirtene contro di me adesso, se non l’avessi scaricata, e se fossi cosi sciocco da consentirti liberta di movimento permettendoti di estrarla.

Trevize disse disperato, evitando di guardare Bliss, per timore che l’attenzione di Bander si spostasse su di lei: — Ti chiedo di non farlo, come atto di misericordia.

Assumendo un’aria improvvisamente truce, il Solariano replico: — Prima devo essere misericordioso con me stesso e col mio mondo… e perche lo sia, voi dovete morire.

Sollevo la mano, ed immediatamente su Trevize calo l’oscurita.

12

Le tenebre lo inghiottirono, e per un attimo assurdo Trevize penso: «E questa la morte?»

E quasi i suoi pensieri avessero generato un eco, senti mormorare: — E questa la morte? — Era la voce di Pelorat.

Trevize provo a parlare e si accorse di riuscirci. — Perche questa domanda? — disse, provando un enorme sollievo. — Il fatto stesso di poterla formulare dimostra che non sei morto.

— Ci sono delle vecchie leggende secondo le quali esisterebbe la vita dopo la morte.

— Sciocchezze — borbotto Trevize. — Bliss? Sei qui, Bliss?

Non ci fu alcuna risposta.

Di nuovo, Pelorat fece eco: — Bliss? Bliss?… Che e successo, Golan?

— Bander dev’essere morto ed e per questo che e venuta a mancare l’energia nella tenuta, che le luci si sono spente.

— Ma come e…? Intendi dire che e stata Bliss?

— Credo di si. Spero che l’abbia fatto rimanendo incolume. — Trevize era in ginocchio, e brancolava nell’oscurita assoluta della residenza sotterranea (se si escludevano i bagliori occasionali ed invisibili ad occhio nudo degli atomi radioattivi che si spaccavano nelle pareti).

Poi la sua mano si poso su qualcosa di caldo e di morbido. Tasto, e riconobbe una gamba. La strinse. Era troppo piccola per appartenere a Bander. — Bliss?

La gamba scalcio, costringendo Trevize ad abbandonare la presa.

— Bliss? Di’ qualcosa!

— Sono viva — rispose la voce di Bliss, stranamente distorta.

— Ma stai bene?

— No. — Al che la luce torno ad illuminare l’ambiente circostante… debolmente. Le pareti emanavano un lieve scintillio incostante.

Bander era accartocciato in un ammasso indistinto. Accanto a lui, Bliss, che gli reggeva la testa.

La ragazza alzo lo sguardo verso Trevize e Pelorat. — Il Solariano e morto — annuncio, le guance bagnate di lacrime.

— Perche piangi? — domando Trevize stupito.

— Non dovrei piangere, dopo aver ucciso un essere vivente dotato di intelligenza e raziocinio? Non era mia intenzione ucciderlo.

Trevize si piego per aiutarla ad alzarsi, ma lei lo respinse.

Allora Pelorat le si inginocchio accanto e disse con dolcezza: — Su, Bliss… nemmeno tu puoi riportarlo in vita. Raccontaci l’accaduto.

La ragazza si lascio drizzare e rispose spenta: — Gaia e in grado di fare quello che Bander era in grado di fare. Gaia puo usare l’energia sparsa dell’Universo e trasformarla in qualsiasi azione fisica mediante il semplice impiego dell’energia mentale.

— Lo sapevo — disse Trevize, sforzandosi di assumere un atteggiamento che la calmasse, anche se non sapeva di preciso come riuscirci. — Ricordo benissimo il nostro incontro nello spazio, quando tu… o meglio, Gaia, ha bloccato la nostra nave. Ho pensato a quell’episodio quando Bander mi ha bloccato dopo avermi sottratto le armi. Ha bloccato anche te, pero ero certo che avresti potuto liberarti, volendo.

— No: se avessi provato, non ci sarei riuscita. Quando la vostra nave era bloccata da me/noi/Gaia — disse mesta Bliss — io e Gaia eravamo fusi in un’unica vera entita. Adesso ci separa una distanza iperspaziale che limita l’efficienza mia e di Gaia. E poi, Gaia ha certi poteri grazie alla forza complessiva di tutte le sue menti. Ma malgrado questo, tutti i nostri cervelli uniti non possiedono i lobi di trasduzione che invece questo Solariano ha. Non siamo in grado di utilizzare l’energia con la precisione e l’efficacia dimostrate da lui… Come vedi, non posso far si che l’illuminazione sia piu intensa, e non so per quanto tempo ancora riusciro a tenere le luci accese senza stancarmi troppo. Bander era capace di fornire energia a tutta la tenuta, persino quando dormiva.

— Pero tu l’hai neutralizzato — disse Trevize.

— Perche non immaginava che avessi certi poteri, e perche io non ho fatto nulla che potesse rivelarli. Cosi, non sospettava di me; la sua attenzione era concentrata interamente su di te, Trevize, perche eri tu che portavi le armi… anche questa volta e stato provvidenziale che ti sia armato… Ed io ho dovuto attendere l’occasione giusta per fermarlo con un unico colpo, rapido ed inaspettato. Quando stava per ucciderci, quando la sua mente era rivolta alla nostra uccisione, e su di te, io ho potuto sferrare il colpo.

— Ed ha funzionato a meraviglia.

— Come puoi dire una cosa tanto crudele, Trevize? Io intendevo solo bloccarlo, impedirgli di usare il suo trasduttore. Sarebbe rimasto sorpreso provando ad eliminarci ed accorgendosi di non poterlo fare, accorgendosi invece che l’illuminazione attorno a noi stesse spegnendosi, al che io avrei aumentato la stretta e lo avrei fatto

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