distrutte in questa serie di turni. Durante la fase il Controllo fara una supervisione di tutte le operazioni. Prevenite gli incidenti e siate felici. Ricordiamo che…

Scomparso il vapore, THX senti la pelle fresca e tonificata. Si vesti in fretta, ma stando molto attento ai dettagli. Prima la manica destra, prima la pantofola destra.

Era seduto sulla panca e si aggiustava il sottogola del copricapo, quando entro SEN. — Che cosa fate qui? — sbotto THX, scosso. — Non avete il diritto di accesso a quest’area.

SEN sorrise con aria di cospirazione. — Sapete che ho i miei sistemi coi computer, io. Posso avere accesso a qualsiasi area, o quasi…

— Faro rapporto. E…

— Ascoltatemi — disse SEN, per niente scosso. Non c’e motivo che non abbiate fiducia in me. Staremo…

— Uscite di qui. Lasciatemi in pace. State interrompendo un rituale codificato!

— Staro qui solo un attimo — disse tranquillo SEN. — Volevo solo dirvi che mi son preso cura di LUH.

A THX scivolo via di mano il copricapo. — Che… Che cosa?

— Le ho programmato il livello cinque quattro cinque zero. Il suo trasferimento sara per la prossima serie. Voi avrete bisogno di un altro compagno di stanza.

Un ronzio segnalo l’inizio del turno. Automaticamente, come un robot, THX si alzo in piedi. Si diresse in silenzio alla sezione montaggio, lasciando SEN da solo nella sala-preparazione.

— Controllo uniformi — disse l’altoparlante. — Uno uno tre otto, vi. manca il copricapo. Non si puo entrare nella sezione montaggio senza copricapo.

THX si fermo e torno alla sala-preparazione. «Se e ancora la» si scopri a pensare, «lo uccido. Gli metto le mani intorno alla gola e le stringo finche non muore.» Mentre apriva la porta della sala-preparazione, senti il cuore battergli forte.

Ma SEN se n’era andato. Il copricapo era ancora in terra, nel punto dov’era caduto. Era contaminato, adesso. THX ne prese uno nuovo dall’apposito cassetto, se lo mise e torno verso la sezione montaggio.

— Affrettatevi, uno uno tre otto — brontolo una voce diversa dall’altoparlante. — Il turno comincia.

THX passo davanti a una delle macchine dove s’infilavano i rapporti. Si fermo. Con mano tremante tiro fuori una scheda rossa contrassegnata «Rapporto per violazione». Con la punzonatrice segno SEN 5241, poi esamino le varie categorie elencate finche giunse a «Programmazione illegale». Con le mani che gli tremavano per la collera punzono sotto quella voce, por infilo la scheda nella fessura di accettazione.

Sorrise, mentre si dirigeva verso la sezione montaggio. Il sorriso sinistro e tirato dell’odio.

Fu terribilmente difficile. THX, di fronte alla finestra piombata, manovro le valdo piu attentamente che pote, mentre nella sua cuffia migliaia di voci chiacchieravano incessantemente. Cerco di concentrarsi sul robot mezzo montato che giaceva dentro la cella di montaggio, ma era distratto dalle luci rosse del computer, dalle immagini guizzanti dello schermo del monitor, da tutti gli indicatori e i quadranti.

Udi tra il rumore di fondo la voce del supervisore: — Ritirate, uno uno tre otto. SB quattro contatto talmod… Ritirate a duecentoventi.

Sudato e con gli occhi che gli facevano male, THX cerco di seguire le direttive del supervisore. «Se solo mi lasciassero in pace, se mi lasciassero concentrare. Ci riuscirei, se mi lasciassero lavorare da solo.»

Il Controllore sedeva nella sua poltrona e punzonava schede con la sua punzonatrice personale. Il comunicatore ronzo, e lui premette il bottone che attivava l’enorme schermo. Vi apparve l’immagine di un osservatore seduto alla sua console.

— Stiamo ricevendo un indice di respirazione in eccesso da un Manipolatore Magnum, nella cella di montaggio nove quattro uno zero sette. Anche il comportamento degli organi visivi e strano.

Il Controllore strinse gli occhi, concentrandosi sull’immagine. — Schedario dati — mormoro.

Subito gli altri schermi attorno mostrarono lo schedario di THX: foto MID, dati statistici fondamentali, attuale stato psicofisico.

Osservando quest’ultimo il Controllore ebbe l’impressione di qualcosa di familiare. Poi, quando vide che LUH 3417, nata-naturalmente, era stata la sua compagna di stanza, inquadro bene le cose. Adesso sapeva chi era l’uomo.

L’osservatore disse: — THX uno uno tre otto ha presentato un rapporto per violazione a carico di SEN cinque due quattro uno immediatamente prima dell’inizio del turno.

— Tipo di violazione? — chiese il Controllore.

— Programmazione illegale.

— Controllate. Non perdetelo di vista. Saro da voi fra un attimo.

— Sissignore.

Il Controllore tocco con le sue lunghe dita la tastiera. L’immagine dell’osservatore fu sostituita da quella di THX e LUH nel loro appartamento. Il Controllore si appoggio allo schienale della poltrona e li guardo giocare e far l’amore.

— Ecco — disse. — L’hanno fatto.

Tocco ancora la tastiera e l’osservatore torno sullo schermo.

— Informate il supervisore del Manipolatore Magnum nove quattro uno zero sette che deve scattare la procedura per blocco mentale e arresto. Ordinate blocco mentale per cella nove quattro uno zero sette: il soggetto e uno uno tre otto, prefisso THX.

L’osservatore annui obbediente.

THX, chinato in avanti, con i piedi piantati saldamente in terra e le mani serrate dentro i manipolatori, sentiva ogni poro del corpo stillare sudore. Teneva gli occhi socchiusi, la fronte aggrottata, e ignorando il caos di suoni nella cuffia cercava di concentrare la mente per vedere soltanto il robot e i minuscoli cilindri radioattivi che andavano caricati con estrema attenzione nella pila energetica del robot.

«Niente errori adesso» comando a se stesso. «Il momento e critico. Ma ce la puoi fare. Ce la stai facendo.»

Ricordo le parole di LUH: — Si puo vivere senza sedativi. Puoi. Lo so che puoi.

Poi si rese conto che le voci nella cuffia parlavano di «lui».

— Confermate onde cerebrali correnti in uno uno tre otto. Surrenale fuori fase di sei punti. Confermata mancanza di sedativi. Analizzate scrupolosamente.

— Il Controllore richiede blocco mentale per cella operativa nove quattro uno zero sette: soggetto uno uno tre otto, prefisso THX.

— Supervisore del Magnum nove quattro uno zero sette chiede diritto di priorita. Ripeto, diritto di priorita. Situazione nella suddetta cella non consente procedura blocco mentale. Soggetto uno uno tre otto coinvolto in manovra critica.

THX senti le mani congelarsi nei manipolatori. Le valdo si bloccarono nel mezzo della manovra, e il cilindro lucente rimase sospeso sul corpo inerte del robot.

Una voce urlo furiosamente all’improvviso:

— Manipolatore Magnum uno uno tre otto, prefisso THX, cella operativa nove quattro uno zero sette, colpevole di grave evasione. Azione legale pendente. Il soggetto all’arresto immediato. Blocco mentale imminente. Blocco mentale imminente.

Dietro questa voce, si udiva la voce frenetica del supervisore: — Diritto di priorita. Ripeto, diritto di priorita! La situazione qui e pericolosa! Uno uno tre otto e coinvolto in una manovra critica. Rimandare blocco mentale, rimandare blocco mentale. Situazione rossa: ripeto, situazione rossa. Pronto pronto, PRONTO…

THX senti nella cuffia un rumore acutissimo, paralizzante. Si contrasse spasmodicamente, e in quell’eterno folle istante vide che anche gli altri operatori della sezione montaggio erano stati colpiti dal blocco mentale.

— Chi ha concesso diritto di priorita a un blocco mentale nella cella nove quattro uno zero sette? Trasferimento immediato della responsabilita del disastro al Controllore.

— Richiesta di controllo per blocco mentale in cella nove quattro uno zero sette. Quanto tempo deve durare?

— Fermate! Fermate! Liberate tutti i sistemi! Annullate il blocco!

THX lottava contro il blocco mentale. Con l’istinto primitivo di un animale terrorizzato, lottava contro l’orribile rumore acutissimo che spezzava il cervello e paralizzava ogni nervo. Raccolse ogni goccia di forza che gli rimaneva

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