ritornarono tutti nella sala della stazione. Il capitano del peschereccio, divenuto cordialissimo, disse che avrebbe aspettato il mattino seguente per calare le sue reti perche non voleva correre rischi inutili con quei maledetti banchi di corallo, e dopo qualche bicchiere comincio a spiegare i suoi metodi di pesca, senza piu tirare in ballo ne le mogli ne i bambini.

Alla sua presenza gli uomini della stazione si guardarono bene dall’accennare al polipo.

Intanto, nel laboratorio vicino, l’apparecchio di Terry cominciava a prendere forma. Oltre a operare come potentissimo trasmettitore, lo strumento avrebbe avuto anche le caratteristiche di un’arma e sarebbe stato in grado di individuare il bersaglio a grande distanza.

Da solo Terry avrebbe impiegato un sacco di tempo a costruirlo, ma con l’aiuto dei suoi esperti assistenti e grazie ai fornitissimi magazzini di Thrawn, all’alba l’apparecchio era gia pronto e installato a bordo dell’“Esperance”. Era stato sospeso a prua, montato in modo da poter ruotare in ogni direzione. Il tutto fu saldamente fissato alla tolda del panfilo.

Anche su “La Rubia” ferveva una grande attivita. Il peschereccio si preparava a fare man bassa sul pesce della laguna. Infine le reti vennero calate in mare, e naturalmente si impigliarono nelle formazioni corallifere del fondo. Il capitano Saavedra riusci a districarle, imprecando come un musulmano. Tento ancora, col medesimo risultato e parecchi strappi nelle reti.

Poi da sud comparve un elicottero che ronzo sull’isola e si abbasso sulla stazione-osservatorio ripartendo poi per compiere un ampio giro sulla laguna e soffermarsi nel punto in cui il corpo del polipo affiorava quasi completamente dall’acqua, trattenuto con grosse corde fissate a paletti infissi sulla riva. Probabilmente dall’elicottero furono scattate delle fotografie. Uno dell’equipaggio si calo appeso a una corda, per vedere piu da vicino l’incredibile polipo. Pochi minuti dopo l’elicottero tornava sulla stazione e atterrava.

La Rubia” proseguiva nei suoi tentativi. I pesci erano numerosi, ma purtroppo lo erano anche i banchi di corallo, e le reti finivano in pezzi. Il capitano Saavedra dirigeva le operazioni di lancio e di recupero agitandosi e imprecando.

L’“Esperance” si stacco dagli ormeggi e punto in direzione dell’ingresso al mare aperto passando accanto a “La Rubia”. Superati i due piccoli promontori lo yacht prese a rollare sotto l’impeto delle onde oceaniche. Li non si poteva piu scorgere il fondo. Terry mise in funzione il suo ricevitore sottomarino e ascolto. In quel punto il giorno prima c’era il ronzio. Anche durante la notte, quando era arrivata “La Rubia”, quel suono misterioso era chiaramente udibile, tant’e vero che quelli del peschereccio l’avevano sentito. Ma adesso non c’era piu. Ora, dal ricevitore venivano soltanto le voci dei pesci, e lo schianto della risacca.

Deirdre, accanto a Terry, scrutava attentamente ogni espressione del giovane. Lui chiuse il ricevitore e si volto a guardare il nuovo apparecchio che torreggiava a prua.

— Prima di usarlo — disse a Davis, — vorrei fare un giro in mare aperto. Puo darsi che piu al largo si risenta il ronzio.

— Credo di aver capito cosa vuoi fare — esclamo Deirdre prima che il padre potesse aprire bocca. — La tua intenzione e di sorvegliare una zona d’oceano mentre “qualcosa” salira in superficie. Poi la spingerai verso l’ingresso della laguna con il tuo nuovo apparecchio, e la cosa cerchera rifugio nelle acque basse. Avete gia eliminato il polipo, e…

— Esatto — disse Terry. — Ho l’impressione che si ripetera cio che e successo quando abbiamo catturato tutti i pesci abissali: il polipo li ha sostituiti. E noi abbiamo ucciso il polipo. Ora…

A quattro miglia dalla riva ricomincio il ronzio. Lo yacht individuo il cerchio delle onde sonore: se qualcosa stava risalendo dal fondo, non avrebbe potuto superare la barriera di quelle onde.

— La vostra teoria trova conferma — commento Davis. — Come ci regoliamo?

Inconsapevolmente il proprietario dell’“Esperance” aveva ceduto la direzione dell’impresa a Terry, che altrettanto inconsapevolmente l’aveva accettata.

— Torniamo all’isola — rispose il giovane. — Mi e venuta un’idea pazzesca, ma che puo funzionare. Vorrei provare il nuovo proiettore in acque basse nelle quali ci si possa immergere.

L’“Esperance” viro di bordo e punto su Thrawn. Mare e terra avevano un aspetto piacevolmente normale sotto il sole splendente. Con un cielo cosi azzurro pareva impossibile occuparsi di cose preoccupanti quali il fondo marino e cio che vi stava succedendo.

Terry aspetto che il panfilo fosse vicino alla barriera corallina per provare il nuovo strumento. Se funzionava, avrebbe avuto i dati precisi sulla conformazione del fondale.

Lo speciale sonar entro in funzione e i dati trasmessi rivelarono la scarpata della montagna sottomarina di cui Thrawn era la cima. Le onde sonore scesero lungo i fianchi del monte seguendone i pendii fino alla Fossa di Luzon e proseguirono tracciando il profilo del fondo nel punto di profondita massima. L’indice dell’apparecchio segnalava cifre impressionanti. Ottomila metri. Poi, di colpo, ne indico quattromila e cinquecento. La c’era un enorme ostacolo che l’apparecchio rivelava con esattezza. E ce n’erano altri. Cose enormi nuotavano, o galleggiavano nelle tenebre. Non si trattava di balene. Le balene respirano ossigeno e non possono restare immerse a lungo, immobili tra il fondo e tremila metri di profondita.

Il sonar individuo parecchie di quelle misteriose masse in diversi punti e a differenti livelli. Tutte piu grosse di una grossa balena. Salivano lentamente, poi pareva che si fermassero a riposare, quindi riprendevano a emergere per fermarsi di nuovo poco dopo.

Gli uomini dell’“Esperance” si volsero a guardare Terry, pallidi e impressionati. Lui si inumidi le labbra aride e guardo Deirdre.

— Rientriamo in laguna — disse, calmo. — Se decideremo di uscire ancora Deirdre restera a terra finche non sapremo esattamente di che cosa si tratta. Non voglio correre rischi.

Il panfilo si rimise in moto.

Cio che si muoveva nell’oceano poteva essere qualsiasi cosa: i bolidi precipitati dallo spazio, delle creature intelligenti, altri polipi immensi come quello gia ucciso, qualcuno o qualcosa che saliva in superficie per assicurarsi che gli abitanti della Terra non interferissero piu con quanto succedeva nelle profondita del mare diventato dominio di creature di un altro pianeta.

9

Il sole brillava alto quando lo yacht attracco al molo dell’isola. Davis sbarco e si mise in contatto radio con Manila servendosi della stazione ricetrasmittente dell’osservatorio. I biologi tentavano di esaminare il polipo. “La Rubia” insisteva sempre nei suoi tentativi di pescare in quelle acque dal fondo proibitivo.

Anche Terry sbarco, e ando a vedere da vicino la sua vittima del giorno prima. Trovo i biologi sbalorditi e interdetti davanti alla massa enorme del polipo. Decine di tonnellate di carne che avrebbe dovuto essere smantellata per arrivare all’osso interno, il quale presentava il massimo interesse per gli studiosi. Inoltre gli specialisti intendevano esaminare le branchie, la loro posizione, e il sistema nervoso dell’essere gigantesco. Ma le dimensioni della bestia presentavano un ostacolo quasi insormontabile. Il solo trasporto di quella montagna di carne costituiva un grosso problema.

Terry penso di rivolgersi al capitano de “La Rubia”. Saavedra era sul punto di mettersi a piangere di rabbia impotente davanti al massacro delle sue reti che non riuscivano a tirar su tutto quel pesce che gli saltava sotto il naso. Se i pescatori davano una mano ai biologi per estrarre dal polipo le parti scientificamente interessanti, avrebbero poi potuto tenersi il resto della bestia, e non sarebbero forse nemmeno riusciti a caricarla tutta sul loro peschereccio. I polipi sono ricercati sul mercato, e il viaggio de “La Rubia” avrebbe avuto il suo compenso. Senza contare che il capitano Saavedra sarebbe certamente riuscito a costruire su quel mostro, raccontando in giro, qualche affascinante avventura sulla cattura dell’eccezionale polipo. E forse qualcuno gli avrebbe persino creduto vedendo coi suoi occhi la prova dell’esistenza del polipo.

Poco dopo i marinai de “La Rubia” affondavano i loro affilati coltelli nella carne del mostro, diretti dagli esperti di Manila. Segui una accanita discussione con il cuoco dell’osservatorio che non voleva cedere il suo congelatore per ospitare il materiale biologico in attesa che l’elicottero lo trasportasse a Manila.

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