permesso nella timbratrice del colonnello, quando ce n’e bisogno? L’aereo parte fra quaranta minuti, Tenny. Vuoi venire?

Shanghai! Perla dell’Oriente! Alle dieci di sera eravamo in un bar galleggiante sul Bund. Stavo bevendo la decima, o forse era la dodicesima Mokie corretta, e adocchiavo le ragazze del bar, con i capelli a caschetto, chiedendomi se dovevo abbordarne una finche ero ancora in grado di reggermi in piedi. Gert beveva DNC liscio, e ad ogni sorso si raddrizzava sempre piu, stava piu attenta a parlare e gli occhi le diventavano piu vitrei. Succedeva qualcosa di strano con Gert Martels. Non era una brutta donna, a parte le cicatrici che le attraversavano la guancia sinistra dall’orecchio alla mascella. Ma non le avevo mai fatto delle avances, ne lei a me. In gran parte questo era dovuto al codice militare e ai guai che potevano capitare a fraternizzare fra ufficiali e graduati di truppa, ma tanti altri avevano rischiato e se l’erano cavata. Ed era passato tanto tempo da quella volta con Mitzi. — Come e successo? — chiesi, chiamando la cameriera.

Lei fece un singhiozzo molto femminile, e volto gli occhi per guardarmi. Le ci volle un secondo o due per mettermi a fuoco. — Come e successo cosa, Tennison? — chiese quasi sillabando.

Avrei risposto alla domanda, ma in quel momento arrivo la cameriera e dovetti ordinare un’altra Mokie- and-Djinn, e distillato neutro di cereali per Gerty. Poi mi ci volle un momento per ricordare. — Ah, gia — dissi, — volevo dire come e successo che tu e io non l’abbiamo mai fatto.

Lei mi rivolse un sorriso solenne. — Se vuoi, Tennison.

Io scossi la testa. — No, non voglio dire se voglio, voglio dire come mai non ci siamo mai, come dire, ispirati a vicenda. — Lei non rispose subito. Arrivarono i bicchieri, e quando ebbi finito di pagare la cameriera, e porsi il DNC a Gert, vidi che piangeva.

— Eh, senti — dissi, — non volevo far valere il mio grado, o qualcosa del genere. E vero? — chiesi guardandomi intorno per avere conferma. Non ricordavo esattamente come fosse successo, ma pareva che altre quattro o cinque persone si fossero sedute con noi. Tutti sorrisero e scossero la testa… volendo forse dire che non l’avevo fatto, o forse che non capivano l’inglese. Ma uno di loro almeno lo capiva. Il civile grassoccio. Si chino verso di me e grido per farsi sentire nel frastuono:

— Tu lasci pagale me plossimo gilo, bene?

— Perche no? — gli rivolsi un sorriso di ringraziamento, e tornai a Gert. — Scusami, cosa hai detto? — chiesi.

Lei ci penso un momento, e il civile torno a chinarsi verso di me. — Voi venite da Ulumuci, si? — Mi ci volle un momento per capire che voleva dire Urumqi, poi gli dissi che era cosi. — Io capire semple! Voi blavissimi! Pago due li! — I marinai della Guardia Fluviale dello Wang Pu sorrisero e applaudirono. Fin li arrivava anche il loro inglese.

— Credo — disse Gert con aria riflessiva, — che stavo per raccontarti la storia della mia vita. — Accetto il bicchiere in arrivo, fece un cenno di ringraziamento con la testa e lo trangugio fra una frase e l’altra senza interrompersi. — Quando era piccola — disse, — eravamo una famiglia felice. Le cose che non riusciva a fare la mamma con la Soya-tem e il Fiordigrano e un paio di pizzichi di MSG! E a Natale c’era il Tacchino del Fattore… vera carne ricostituita, Dessert Jelatina al sapore di mirtillo e tutto il resto.

— Natale! — grido il civile estasiato. — Oh, voi blavissimi con vostlo Natale!

Gert rivolse all’uomo un sorriso gentile ma distaccato, e allungo la mano per un altro bicchiere. — Quando ebbi quindici anni mio padre mori. Dissero che era bronco-qualcosa. Tossi fino a crepare. — Si interruppe per inghiottire, e questo forni al civile grassottello un’occasione.

— Sapete che andavo scuola missionalia? — chiese. — Anche la c’era Natale. Oh, noi abbiamo glande debito con missionali!

Non mi era tanto facile sentire la storia di una vita, per non parlare di due. Il frastuono nel bar era aumentato di parecchio, c’era un sacco di gente, e anche se il vecchio battello era saldamente ancorato ai piloni del Bund, avrei giurato che dondolava sulle onde. — Vai avanti — dissi in generale.

Gert fu la piu veloce. — Lo sapevi Tenny — disse — che una volta le fabbriche avevano dei depuratori nelle ciminiere? Trattenevano lo zolfo e il pulviscolo. L’aria era pulita, e la durata media della vita era otto anni di piu rispetto ad oggi.

— Anche qui! — grido il civile. — Quand’elo nella scuola missionalia…

Ma Gert non lo lascio continuare. — Lo sai perche hanno smesso? Morte. Volevano piu morti. Ci si fanno un sacco di soldi con i morti. In parte ci sono le compagnie di assicurazione: avevano calcolato che costa meno pagare le polizze sulla vita che le annualita. Poi c’e il Viro di affari delle assicurazioni sulla malattia: uno che e arrivato a cinquant’anni e ha passato tutta la sua vita nello smog sa che passera un sacco di tempo ammalato, e cosi si premunisce… Se invece muore prima, e quasi tutto profitto netto. Poi naturalmente ci sono le pompe funebri. Non hai idea dei soldi che si fanno a seppellire i morti. Ma soprattutto… — si guardo intorno con un sorriso triste, — :…soprattutto, quando un consumatore supera l’eta lavorativa, quanti soldi gli restano per comprare? Pochi davvero. E allora chi ha bisogno di lui?

Dissi nervosamente: — Gert, tesoro, cosa ne dici di andare a prendere una boccata di aria fresca? — Il vecchio civile sorrideva ondeggiando la testa; aveva bevuto tanto da non importargli piu quello che diceva la gente intorno a lui. Ma uno dei marinai dello Wang Pu aveva la fronte aggrottata, come se capisse un po’ di inglese, dopo tutto. Gert tiro avanti come se niente fosse.

— Se l’aria fosse pulita — disse, — probabilmente il papa non sarebbe morto cosi, vero? — Tese il bicchiere vuoto con un dolce sorriso da bambina. — Potrei averne ancora un po’, per favore?

Dio benedica il vecchio civile. Fece arrivare la cameriera con un altro giro entro un minuto, e la faccia del marinaio si distese, quando ebbe il suo.

Ero ben lontano dall’essere sobrio, ma non tanto da non rendermi conto che Gert era conciata peggio di me. Feci uno sforzo per cambiare argomento. — Ti piacciono i missionari, allora? — dissi allegramente al nostro benefattore.

— Oh, blava blava gente, si! Devo lolo tanto!

— Per aver portato il cristianesimo in Cina?

Lui mi guardo perplesso. — Quale Clistianesimo? Pel Natale. Tu sai cosa e Natale? Dico io! Mio mestiele… abbigliamento all’inglosso, tutti i tipi… Vendite natalizie sono qualantaquattlo pel cento delle vendite al dettaglio annuali, quasi cinquantotto pel cento del plofitto netto. Questo e Natale. Buddha, Mao, non dato mai niente di simile!

Sfortunatamente, aveva rimesso in moto Gert. — Il Natale — disse con aria sognante, — non e stato piu lo stesso dopo che e morto il papa. Per fortuna lui aveva un vecchio fucile. Cosi andavo alla discarica dei rifiuti, vicino al porto… noi stavamo a Baltimora allora, e sparavo ai gabbiani e li portavo a casa. Naturalmente non erano come il Tacchino del Fattore, ma la mamma…

Quasi rovesciai il bicchiere. — Gert — gridai, — e meglio che ce ne andiamo! — Ma oramai era troppo tardi.

— …la mamma li cucinava in maniera tale che sembravano Manzovero, e ne mangiavamo fino a star male, e…

Non riusci a finire. Il marinaio balzo in piedi, con la faccia contorta dalla rabbia e dal disgusto. Non capii le parole che disse, ma il significato era abbastanza chiaro. Mangianimali. E fu allora che esplose l’inferno.

Non ricordo molto bene la lotta, solo la PM che arrivava la seconda volta che mi tiravo su da sotto il tavolo. L’adrenalina e il panico avevano fatto evaporare un bel po’ dell’alcool che avevo in corpo, ma credetti di essere ancora ubriaco, allo stadio delle allucinazioni e del delirium tremens, quando vidi chi guidava la polizia. — Colonnello Heckscher! — mormorai. — Che buffo vedervi qui.

E fu allora che svenni.

Be’, fu un modo per tornare a casa. Quasi a casa. Arizona, comunque. Era li che stava andando il colonnello Heckscher, e dal momento che eravamo ancora nominalmente membri del suo comando, non ebbe difficolta a farci trasferire con lei fino alla corte marziale.

Cosi passai da un deserto a un altro. Pareva che meta delle truppe d’assalto di Urumqi ci fossero arrivate prima di me. Dalla mia stanza nel Quartiere Ufficiali (Gert era in prigione, ma io, essendo un ufficiale, ero agli arresti domiciliari), potevo vedere le tende che si stendevano fino all’orizzonte, in file ordinate, e proprio ai bordi

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