non possono esserci dubbi circa l’obiettivo del tuo lavoro.
'Non si puo tenere completamente segreta una cosa come Iper City. Le enormi somme di denaro investite lasciano per forza qualche traccia evidente. Quindi le Colonie stanno cercando a tentoni un po’ di tutto… ritagli di informazioni, scarti, da trasformare possibilmente in frammenti di conoscenza. E ogni frammento fornisce alle Colonie delle indicazioni utili, che permetteranno alle Colonie di progredire molto piu rapidamente di quanto non abbia potuto fare tu. Dillo a quelli del governo, Tessa, se dovessero parlare di interrompere il progetto. Gli altri possono superarci nella corsa al volo ultraluce, e
Tessa Wendel rimase a lungo in silenzio mentre Fisher la studiava.
«Hai ragione, mio caro cacciatore di segreti» disse infine. «Sono stata avventata. Ho sbagliato a considerarti un amante piuttosto che un consigliere…»
«Perche le due cose dovrebbero necessariamente escludersi a vicenda?» chiese Fisher.
«Anche se so benissimo che a te la cosa interessa per motivi particolari, personali» preciso Tessa.
«Anche se e cosi, che importa? Il fatto essenziale e che i miei motivi procedano paralleli ai tuoi, no?»
Infine, arrivo una delegazione di rappresentanti del Congresso, insieme a Igor Koropatsky, il nuovo Direttore del Dipartimento Informazioni Terrestre. Per anni aveva occupato cariche minori nell’Ufficio, quindi non era un perfetto sconosciuto per Tessa Wendel.
Era un uomo tranquillo, dai capelli grigi, lisci, ormai radi, il naso piuttosto bulboso, l’aria ben pasciuta e cordiale. Era senza dubbio astuto, scaltro, ma era evidente che gli mancava la veemenza quasi patologica di Tanayama. Si notava a un chilometro di distanza.
Naturalmente, lo accompagnavano dei membri del Congresso, come se volessero dimostrare che il successore del Vecchio era proprieta loro, era sotto il loro controllo. Sicuramente, si auguravano che la situazione non mutasse, dopo la lunga e amara lezione di Tanayama.
Nessuno accenno a una eventuale interruzione del progetto. Anzi, si parlo di stringere i tempi… se possibile. Quando Tessa Wendel provo a sottolineare con discrezione che le Colonie avrebbero potuto superare la Terra, o starle alle calcagna, le sue parole furono accolte senza obiezioni, furono quasi ignorate come qualcosa di ovvio.
Koropatsky, al quale lasciarono il ruolo di portavoce e la relativa responsabilita, disse: «Dottoressa Wendel, non chiedo una visita minuziosa e formale di Iper City. Sono gia stato qui, ed e piu importante che dedichi un po’ di tempo alla riorganizzazione dell’Ufficio. Non intendo mancare di rispetto al mio illustre predecessore, ma quando la direzione di un importante apparato amministrativo passa da una persona a un’altra e necessaria un’opera di riorganizzazione notevole, soprattutto se il predecessore e rimasto in carica a lungo. Ora, io non sono un uomo formale. Quindi, parliamo liberamente e senza cerimonie. Le faro delle domande, e spero che lei risponda in modo comprensibile, tenendo conto delle mie modeste cognizioni scientifiche».
Tessa annui. «Faro del mio meglio, Direttore.»
«Bene. A suo avviso, quando sara pronta un’astronave ultraluce perfettamente a punto?»
«Direttore, deve rendersi conto che fondamentalmente questa e una domanda alla quale non si puo rispondere. Siamo in balia di difficolta impreviste, di incidenti imprevisti.»
«Supponiamo che ci siano solo normali difficolta e nessun incidente.»
«In questo caso, dato che abbiamo completato la parte scientifica e adesso e solo una questione di tecnologia e ingegneria, se saremo fortunati avremo la nave entro tre anni, forse.»
«In altre parole, sara pronta nel 2236.»
«Non prima di allora, sicuramente.»
«Quante persone trasportera?»
«Da cinque a sette, forse.»
«A che distanza arrivera?»
«Alla distanza che vorremo, Direttore. E questo il bello del volo ultraluce. Dato che si passa nell’iperspazio, dove le normali leggi della fisica non sono piu valide, nemmeno la conservazione dell’energia, percorrere un anno luce o mille anni luce e indifferente, lo sforzo e lo stesso.»
Il Direttore si agito, a disagio. «Non sono un fisico, ma mi riesce difficile accettare un ambiente senza limitazioni. Non ci sono cose che non si possono fare?»
«Ci sono delle limitazioni. Abbiamo bisogno del vuoto e di un’intensita gravitazionale al di sotto di un certo valore, se vogliamo compiere il passaggio nell’iperspazio e fuori dall’iperspazio. Con l’esperienza, troveremo senza dubbio ulteriori limitazioni che potrebbero rendere necessari dei voli di prova per valutare bene il problema. Il che potrebbe causare ulteriori rinvii.»
«Una volta pronta la nave, quale sara la destinazione del primo volo?»
«La prudenza potrebbe suggerire di non spingersi oltre il pianeta Plutone la prima volta, per esempio, pero la cosa potrebbe essere considerata una perdita di tempo insopportabile. Quando disporremo della tecnologia necessaria per visitare le stelle, la tentazione di visitarne una subito sara fortissima.»
«Per esempio, la Stella Vicina?»
«Quella sarebbe la meta logica. L’ex Direttore Tanayama voleva che raggiungessimo quella stella, pero devo farle notare che ci sono altre stelle molto piu interessanti. Sirio e a una distanza appena quattro volte maggiore, e ci offrirebbe la possibilita di osservare da vicino una nana bianca.»
«Dottoressa Wendel, penso che la Stella Vicina debba essere la nostra meta, anche se non necessariamente per le ragioni di Tanayama. Supponiamo che lei raggiunga un’altra stella, una qualsiasi, e che ritorni. Come farebbe a dimostrare di essere stata davvero in prossimita di un’altra stella?»
La Wendel trasali. «Dimostrare? Non capisco…»
«Voglio dire, se mettessero in dubbio l’autenticita del volo, se lo considerassero un imbroglio, lei come respingerebbe le accuse?»
«Un
La voce di Koropatsky di colpo si fece perentoria. «Si sieda, dottoressa Wendel. Nessuno la sta accusando di nulla. Sto cercando di prevedere una situazione e di premunirmi per evitare che si verifichi. L’umanita e andata nello spazio quasi tre secoli fa. E un episodio storico non del tutto dimenticato, e il mio settore di globo lo ricorda particolarmente bene. In quei giorni remoti di confino terrestre, quando i primi satelliti hanno esplorato lo spazio, alcuni erano convinti che il materiale scientifico raccolto dai satelliti fosse tutto falso. Le prime fotografie dell’altra faccia della Luna erano finte, per loro. Ed erano false perfino le prime immagini della Terra vista dallo spazio, secondo certa gente che credeva che la Terra fosse piatta. Ora, se la Terra sostiene di avere il volo ultraluce, potremmo trovarci di fronte a un problema di questo tipo.»
«Perche, Direttore? Perche dovremmo mentire riguardo una cosa del genere? Perche qualcuno dovrebbe pensarlo?»
«Mia cara dottoressa Wendel, lei e ingenua. Da oltre tre secoli, Albert Einstein e il semidio inventore della cosmologia. La gente, generazione dopo generazione, si e abituata al concetto della velocita della luce come limite assoluto. Non rinuncera facilmente a questo concetto. Perfino il principio di causalita sembra violato, e l’idea che la causa debba precedere l’effetto e la cosa piu basilare che si possa concepire. E questo e il primo punto.
'In secondo luogo, dottoressa Wendel, per le Colonie potrebbe essere utile, politicamente, convincere i loro abitanti, e anche i terrestri, che stiamo mentendo. Saremo disorientati, cosi. Ci ritroveremo coinvolti in discussioni e polemiche, perderemo tempo, e le Colonie avranno maggiori probabilita di guadagnare terreno e di raggiuncerci. Quindi le chiedo… Una volta compiuto questo viaggio spaziale, ci sarebbe il modo di dimostrarne l’effettiva autenticita? Esisterebbe una prova chiara e semplice?»
«Direttore, permetteremmo agli scienziati di ispezionare la nave, al nostro ritorno» rispose gelida Tessa. «Ci impegneremo a spiegare le tecniche utilizzate…»
«No, no. Per favore, non continui. Cosi convincerebbe solo gli scienziati esperti e informati come lei.»
«Be’, allora quando torneremo avremo delle foto del cielo, e le stelle piu vicine saranno in posizioni reciproche leggermente diverse. Dal cambiamento di queste posizioni, sara possibile calcolare con esattezza il punto in cui ci trovavamo rispetto al Sole.»
«Anche in questo caso, andrebbe bene solo per gli scienziati, ma non sarebbe affatto convincente per l’uomo