Proseguirono, salendo piu in alto e aumentando la velocita. L’oceano sotto di loro era una distesa increspata ininterrotta, oscurata di tanto in tanto dalle nubi.

A un certo punto, Genarr disse: «Se guardi di fronte a te, un po’ a destra, comincerai a scorgere Megas all’orizzonte. Andremo in quella direzione».

All’inizio sembrava solo una piccola chiazza di luce lungo l’orizzonte, ma crebbe lentamente, espandendosi. Poi, d’un tratto, l’arco sempre piu ampio di un cerchio rosso cupo si innalzo sopra l’orizzonte. Era nettamente piu scuro di Nemesis, ancora visibile sulla destra alle loro spalle, un po’ piu bassa nel cielo.

Mentre Megas ingrandiva, ben presto apparve evidente che non si trattava di un cerchio luminoso intero, ma di un semicerchio, piuttosto.

«Ecco… questo e quello che chiamano «fasi», vero?» fece Marlene, con interesse.

«Esatto. Vediamo solo la parte illuminata da Nemesis. Man mano che Eritro gira attorno a Megas, sembra che Nemesis si avvicini sempre piu a Megas, e noi vediamo una percentuale sempre piu piccola della meta illuminata del pianeta. Poi quando Nemesis si trova appena sopra Megas, o appena sotto, vediamo soltanto una sottile curva luminosa che segna il bordo di Megas, l’unica parte visibile del suo emisfero illuminato. A volte Nemesis si sposta dietro Megas, e abbiamo un eclisse. Allora compaiono tutte le stelle fioche, non solo le piu luminose che si vedono anche quando Nemesis e nel cielo. Durante l’eclisse, si vede un grande cerchio di oscurita che non contiene nemmeno una stella, e quel cerchio indica la posizione di Megas. Quando Nemesis riappare sull’altro lato, a poco a poco si scorge di nuovo una sottile curva luminosa.»

«Meraviglioso!» esclamo Marlene. «E come uno spettacolo in cielo. E guarda Megas… tutte quelle strisce che si muovono…»

Attraversavano la parte illuminata del globo, spesse, rossobruno, venate di arancione, e si contorcevano lentamente.

«Sono fasce di perturbazione, con venti terribili che soffiano in tutte le direzioni» spiego Genarr. «Se guardi attentamente, vedrai delle macchie che si formano, si espandono, si spostano un po’ e poi spariscono.»

«E proprio come uno spettacolo olovisivo» commento Marlene, estasiata. «Perche la gente non lo guarda in continuazione?»

«Gli astronomi lo fanno. Lo osservano tramite degli strumenti computerizzati situati in questo emisfero. Anch’io l’ho visto nel nostro Osservatorio. Sai, avevamo un pianeta come questo nel Sistema Solare. Si chiama Giove, ed e ancor piu grande di Megas.»

Ormai, il pianeta si stagliava completamente sopra l’orizzonte, simile a un pallone parzialmente sgonfio, afflosciato lungo la parte sinistra.

«E bellissimo» disse Marlene. «Se la Cupola fosse in questo emisfero di Eritro, tutti potrebbero guardarlo.»

«Be’, no, Marlene. C’e un problema. Alla maggior parte della gente Megas non piace. Te l’ho detto… certi hanno l’impressione che Megas stia per cadergli addosso, e questo li spaventa.»

Marlene sbotto spazientita: «Solo poche persone avranno in testa un’idea cosi sciocca».

«Solo poche persone, all’inizio… ma le idee sciocche possono essere contagiose. La paura si diffonde, e le persone che di per se non avrebbero paura alla fine si lasciano condizionare dai vicini che invece hanno paura. Non hai mai notato questo fenomeno?»

«Oh, si, certo» rispose Marlene, con una punta di amarezza. «Se un ragazzo pensa che una ragazza sia carina, lo pensano tutti. Cominciano a competere…» S’interruppe, come imbarazzata.

«Bene, questa paura contagiosa e uno dei motivi per cui abbiamo costruito la Cupola nell’altro emisfero. Inoltre, dato che Megas e sempre presente nel cielo, in questo emisfero le osservazioni astronomiche sono piu difficili. Ma… penso sia ora di rientrare. La conosci, tua madre. Sara in preda al panico.»

«Chiamala e dille che stiamo bene.»

«Non e necessario. Questo aereo invia dei segnali in continuazione. Eugenia sa che stiamo bene… fisicamente. Ma non e di questo che si preoccupa» soggiunse Genarr, e si batte sulla tempia in modo eloquente.

Marlene si affloscio sul sedile assumendo un’espressione contrariata. «Che seccatura! Lo so che tutti diranno: 'Fa cosi solo perche ti vuole bene', pero e una bella seccatura. Perche non si fida di me quando le dico che non mi accadra nulla?»

«Perche ti vuole bene, proprio come tu vuoi bene a Eritro» rispose Genarr, dando istruzioni all’aereo per il ritorno.

Il viso di Marlene si illumino subito. «Oh, certo che voglio bene a Eritro.»

«Gia. Si vede benissimo dalle tue reazioni.»

E Genarr si chiese come avrebbe reagito Eugenia Insigna a quella notizia.

LI

Eugenia ebbe una reazione furiosa. «Come sarebbe a dire… Marlene ama Eritro? Come puo amare un mondo morto? Le hai fatto il lavaggio del cervello, per caso? L’hai convinta ad amare Eritro per qualche motivo?»

«Eugenia, ragiona. Credi davvero che sia possibile fare il lavaggio del cervello a Marlene? Sei mai riuscita a condizionarla, tu?»

«Allora, cos’e successo?»

«A dire il vero, io ho cercato di mostrarle gli aspetti sgradevoli o spaventosi. Se mai, ho provato a condizionarla negativamente perche detestasse Eritro. So per esperienza che i rotoriani, cresciuti nello spazio limitato di una Colonia, detestano le dimensioni smisurate di Eritro… detestano la sua luce rossa, l’oceano enorme, le nubi cupe, Nemesis, e soprattutto Megas. Tutte queste cose tendono a deprimerli e a spaventarli. E io ho mostrato tutte queste cose a Marlene. L’ho portata sull’oceano, poi ci siamo spinti abbastanza in la da vedere bene Megas sopra l’orizzonte.»

«E…?»

«E Marlene e rimasta imperterrita. Ha detto che si era abituata alla luce rossa, che a un certo punto non le sembrava piu cosi orribile. L’oceano non l’ha spaventata affatto, e soprattutto ha trovato Megas interessante, divertente.»

«Non posso crederci.»

«Devi crederci. E la verita.»

Eugenia riflette alcuni istanti poi, riluttante, disse: «Forse e un sintomo… forse significa che Marlene e gia stata contagiata dal… dal…».

«Dal Morbo. Non appena siamo rientrati l’ho fatta sottoporre a un’altra analisi cerebrale. Non abbiamo ancora i risultati completi, ma stando all’esame preliminare non c’e nessun cambiamento. La struttura mentale cambia in modo netto anche in presenza di un caso leggero. No, Marlene non ha proprio nulla. Comunque, mi e appena venuta in mente una cosa interessante. Sappiamo che Marlene e perspicace, che riesce a cogliere tutti i piccoli particolari. Capta i sentimenti degli altri. Ma non hai mai notato il contrario, o qualcosa che possa far pensare al fenomeno opposto? Trasmette anche i suoi sentimenti agli altri?»

«Dove vuoi arrivare? Non capisco.»

«Marlene sa quando sono incerto e un po’ apprensivo, per quanto io cerchi di nasconderlo… o sa che sono calmo e tranquillo. Ma se fosse lei a costringermi o a condizionarmi trasmettendomi l’incertezza e l’apprensione… o la calma e la tranquillita? E possibile? Se capta, puo anche imporre?»

Eugenia lo fisso incredula. «Questa e un’assurdita bella e buona!» sbotto con voce strozzata.

«Puo darsi. Ma non hai mai notato un comportamento di questo tipo, un’influenza di questo tipo, da parte di Marlene? Pensaci.»

«Non c’e bisogno che ci pensi. Non ho mai notato niente del genere.»

«No…» borbotto Genarr. «Immagino di no. Sicuramente, le piacerebbe fare in modo che tu ti preoccupassi meno per lei, e mi pare proprio che non ci riesca. Be’… Pero, se ci limitiamo a considerare la sua capacita percettiva, senza dubbio questa capacita si e acuita da quando Marlene e arrivata su Eritro. Sei d’accordo?»

«Si.»

«E non e solo questo. Adesso Marlene e particolarmente intuitiva. Sa di essere immune al Morbo. E sicura che su Eritro non le accadra nulla di spiacevole. Ha fissato l’oceano con la massima tranquillita, sicurissima che l’aereo non sarebbe precipitato e lei non sarebbe annegata.

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