«La natura a volte ci beffa, sconvolge le nostre certezze. Supponiamo che la
«Ah, comincio a capire dove vuoi arrivare» disse Tessa. «Pensi che la nave possa scoprire un pianeta nei pressi della stella. In tal caso, ne prenderemmo atto, stabiliremmo da lontano che e disabitato, per poi proseguire l’esplorazione. Secondo te, invece, dovremmo atterrare e compiere una ricerca molto piu accurata, per tentare almeno di trovare tua figlia. Ma se il rivelatore neuronico non individuera alcuna traccia di intelligenza nell’ipotetico sistema planetario della Stella Vicina? Dobbiamo setacciare ugualmente tutti i pianeti?»
Fisher esito. «Si. Se ci sembreranno potenzialmente abitabili, dobbiamo studiarli, scoprire il piu possibile, credo. Forse dovremo cominciare a evacuare la Terra, presto, e dobbiamo sapere dove portare la nostra gente. E facile per te lasciar perdere, visto che le Colonie possono allontanarsi senza difficolta, senza bisogno di eva…»
«Crile! Non cominciare a trattarmi come se fossi il nemico, a considerarmi di colpo una colona e basta! Sono io,
«Ne ho sentito parlare. Non l’ho mai conosciuto di persona, pero mia mo… la mia ex moglie lavorava con lui. Stando a lei, era un uomo molto abile, intelligentissimo, estremamente energico.»
«Estremamente energico, si. Anche sulle altre Colonie lo conoscevamo di fama. E non ci era simpatico. Se intendeva trovare un posto nascosto per Rotor, lontano dal resto dell’umanita, il suo obiettivo sara stato certamente la Stella Vicina, data la distanza minima e dato che all’epoca solo Rotor sapeva dell’esistenza della stella. E se, per qualche motivo, voleva un sistema tutto per se, trattandosi di Janus Pitt, avra temuto la possibilita di essere seguito e di perdere il suo monopolio. Se per caso ha trovato un pianeta adatto, utilizzabile da Rotor, un’intrusione lo irritera ancor di piu…»
«Dove vuoi arrivare?» chiese Fisher turbato, come se conoscesse gia la risposta.
«Be’, domani decolliamo, e in breve tempo raggiungeremo la Stella Vicina. Se ci sara un pianeta, come pensi tu, e se sara occupato dai rotoriani, non si trattera semplicemente di scendere sulla superficie e di dire: 'Salve! Sorpresa!'. Ho paura che non appena ci avvisteranno, Pitt vorra salutarci a modo suo, disintegrandoci.»
29 Nemica
Ranay D’Aubisson, come tutti gli abitanti della Cupola di Eritro, visitava periodicamente Rotor. Era necessario… per respirare di nuovo l’atmosfera di casa, tornare alle radici, rinnovare le energie. Questa volta, pero, Ranay era 'andata su' (l’espressione consueta che indicava il trasferimento da Eritro a Rotor) un po’ prima della data prestabilita. Era stata convocata dal Commissario Pitt.
Ora sedeva nell’ufficio di Janus Pitt, notando con occhio esperto i piccoli segni d’invecchiamento che si erano accumulati dall’ultima volta che lo aveva visto, parecchi anni prima. Normalmente, Ranay non aveva occasione di vederlo spesso.
La voce di Pitt, comunque, era ancora forte, gli occhi erano gli stessi occhi penetranti, e Ranay non noto alcun cenno di declino nel suo vigore mentale.
Pitt disse: «Ho ricevuto il tuo rapporto sull’incidente all’esterno della Cupola, e mi rendo conto che sei stata cauta nel fare una diagnosi della situazione. Ma adesso, in via ufficiosa… cos’e successo a Genarr? Questa stanza e schermata, e puoi parlare liberamente».
La D’Aubisson rispose asciutta: «Mi spiace, ma si da il caso che il mio rapporto, per quanto cauto, sia anche veritiero e completo. In realta non sappiamo cosa sia successo al Comandante Genarr. L’analisi cerebrale ha mostrato delle alterazioni, ma erano piccolissime e non trovavano riscontro nella nostra esperienza passata. Ed erano reversibili, dal momento che poi sono scomparse in fretta».
«Pero
«Oh, si, ma e questo il punto. Sappiamo che gli e successo
«Una forma di Morbo, forse?»
«Nessuno dei sintomi rilevati in passato era presente in questo caso.»
«Ma in passato, agli inizi del Morbo, l’analisi cerebrale era ancora una tecnica piuttosto primitiva rispetto a oggi. Non avreste individuato i sintomi che avete individuato adesso, in passato… quindi potrebbe trattarsi di una forma lieve di Morbo, no?»
«Potrebbe darsi, pero non potremmo dimostrarlo con delle prove concrete. E in ogni caso, adesso Genarr e normale.»
«
«Non abbiamo motivo di crederlo.»
Un’espressione di impazienza comparve per un attimo sul volto del Commissario. «D’Aubisson, continui a contraddirmi. Sai benissimo che la posizione di Genarr e molto importante. La situazione nella Cupola e sempre precaria, dato che non sappiamo mai se e quando il Morbo tornera a colpire. Genarr era prezioso perche sembrava immune al Morbo, ma adesso non mi pare che possiamo considerarlo ancora immune. Qualcosa e successo, e dobbiamo essere pronti a sostituirlo.»
«E una decisione che spetta a lei, Commissario. Io non ho detto che questa sostituzione sia una cosa necessaria, da un punto di vista medico.»
«Pero terrai Genarr sotto osservazione, e terrai presente che forse sara necessario sostituirlo, spero.»
«Fa parte dei miei doveri professionali.»
«Bene. Soprattutto dal momento che se bisognera sostituire Genarr ho pensato a te.»
«A
«Si. Perche no? Si sa che non mi ha mai entusiasmato l’idea di colonizzare Eritro. Ritengo sia meglio conservare la nostra mobilita, evitare di lasciarci intrappolare di nuovo da un grande pianeta. Tuttavia, sarebbe utile riuscire a colonizzare il pianeta, non per destinarlo alla popolazione, bensi per sfruttarlo come fonte di risorse… come la Luna nel vecchio Sistema Solare. Ma non possiamo farlo con la minaccia incombente del Morbo, no?»
«No, Commissario.»
«Quindi, innanzitutto dobbiamo risolvere questo problema. Non l’abbiamo mai risolto. Il Morbo e cessato, e noi ci siamo accontentati di come stavano le cose. Ma quest’ultimo incidente dimostra che il pericolo non e ancora passato. Forse nel caso di Genarr il Morbo non c’entra, o forse si… comunque, quel che e certo e che Genarr e stato colpito da qualcosa, e adesso io voglio che questa questione abbia la massima priorita. Saresti la persona ideale per dirigere il progetto.»
«E una responsabilita che accetterei volentieri. Continuerei a fare quello che mi sto sforzando di fare anche adesso, ma con un’autorita maggiore. Esito un po’ all’idea di diventare Comandante della Cupola…»
«Come hai detto tu stessa, sta a me decidere. Mi pare di capire che se ti venisse offerta la carica non rifiuteresti, eh?»
«No, Commissario. Sarebbe un grande onore.»
«Gia, non ne dubito» osservo freddo Pitt. «E cos’e successo alla ragazza?»
Per un attimo, Ranay D’Aubisson parve sorpresa quando il Commissario cambio di colpo argomento. «La… la ragazza?» ripete, balbettando quasi.
«Si, la ragazza che era all’esterno della Cupola con Genarr… quella che si e tolta la tuta protettiva.»
«Marlene Fisher?»
«Si, si chiama cosi. Che le e successo?»
La D’Aubisson esito. «Ma… nulla, Commissario.»
«E quel che dice il rapporto. Pero adesso lo sto chiedendo a te.
«Nulla di individuabile, ne con l’analisi cerebrale ne in qualsiasi altro modo.»
«Cioe, mentre Genarr, che indossava una tutaE, e stato colpito, alla ragazza, a questa Marlene Fisher, che