«Qualcuno» disse lentamente Wu, in tono eloquente.

«Ah, ecco cosa ti assilla, Wu. Non sei preoccupato per la Terra, non hai paura che la Terra resti senza un metodo pratico di volo ultraluce. Ti spaventa il contrario, l’idea che il merito della scoperta venga attribuito a un altro. Giusto?»

«Capitano, non c’e nulla di male in questo. Uno scienziato ha il diritto di preoccuparsi della priorita della propria scoperta.»

Lo sguardo di Tessa era acceso di rabbia. «Hai dimenticato che sono il Capitano di questa nave, e che le decisioni le prendo io?»

«Non l’ho dimenticato, ma questo non e un veliero del diciottesimo secolo. Siamo tutti scienziati, fondamentalmente, e dobbiamo decidere in modo democratico. Se la maggioranza vuole tornare…»

«Un attimo» intervenne brusco Fisher. «Prima che la discussione continui, vi spiace se dico qualcosa? Sono l’unico a non avere parlato, e adesso toccherebbe a me… se vogliamo essere democratici. Posso, Capitano?»

«Prego» rispose Tessa, stringendo e aprendo la destra, quasi fosse ansiosa di afferrare qualcuno per la gola.

«Circa sette secoli e mezzo fa» inizio Fisher «Cristoforo Colombo salpo dalla Spagna e navigo verso ovest, scoprendo infine l’America, anche se non l’avrebbe mai saputo. Durante il viaggio, scopri che la deviazione della bussola magnetica dal nord geografico, la cosidetta 'declinazione magnetica', cambiava con la longitudine. Una scoperta importante, la prima scoperta puramente scientifica nel corso di un viaggio marittimo. Ora, quanti sanno che Colombo scopri la variazione della declinazione magnetica? Praticamente nessuno. Quanti sanno che Colombo scopri l’America? Praticamente tutti. Supponiamo che Colombo, una volta scoperta la variazione della declinazione magnetica, avesse deciso a meta strada di tornare a casa e dare l’annuncio a re Ferdinando e alla regina Isabella, assicurandosi la priorita della scoperta del fenomeno. Forse la scoperta sarebbe stata accolta con interesse, e magari in seguito i sovrani avrebbero finanziato un’altra spedizione guidata, diciamo, da Amerigo Vespucci, che poi avrebbe raggiunto l’America. Se fosse andata in questo modo, nessuno adesso ricorderebbe Cristoforo Colombo per la sua scoperta riguardo la bussola, mentre tutti ricorderebbero Amerigo Vespucci come scopritore dell’America.

'Dunque, volete proprio tornare indietro? Vi assicuro che la scoperta della correzione gravitazionale sara ricordata da pochi, come un aspetto secondario del volo ultraluce. Ma l’equipaggio della prossima spedizione, che raggiungera davvero la Stella Vicina, passera alla storia come il primo equipaggio ad avere raggiunto una stella col volo ultraluce. Voi tre, anche tu, Wu, meriterete si e no una nota a pie pagina.

'Forse siete convinti che vi consentiranno di partecipare a una seconda spedizione, come premio per la grande scoperta di Wu… ma vi sbagliate, temo. Vedete, a Igor Koropatsky, il Direttore del Dipartimento Informazioni Terrestre, che ci sta aspettando sulla Terra, interessano moltissimo delle informazioni sulla Stella Vicina e sul suo sistema planetario. Esplodera come il Krakatoa quando sapra che eravamo prossimi alla meta e siamo tornati indietro. E naturalmente, il Capitano Wendel dovra parlare per forza del vostro ammutinamento… un reato gravissimo, anche se non siamo su un veliero del diciottesimo secolo. E voi non parteciperete alla prossima spedizione, tutt’altro… non metterete piu piede in un laboratorio, garantito. Anzi, magari, nonostante la vostra rinomanza scientifica, finirete in prigione. Non sottovalutate la collera di Koropatsky… Quindi, pensateci, voi tre. Avanti verso la Stella Vicina? O a casa?»

Silenzio. Per un po’ nessuno apri bocca.

«Be’» fece brusca Tessa Wendel. «Mi pare che Fisher abbia spiegato la situazione con estrema chiarezza. Non avete niente da dire?»

La Blankowitz rispose sottovoce: «A dire il vero, in fondo non avevo riflettuto bene sul problema. Penso che dovremmo proseguire».

Jarlow sbuffo. «Anch’io.»

«E tu, ChaoLi Wu?» chiese Tessa.

Wu si strinse nelle spalle. «Accetto la decisione della maggioranza.»

«Mi fa piacere sentirlo. L’incidente e chiuso, per quanto riguarda le autorita terrestri. Ma meglio che non si ripeta piu una cosa del genere, un altro gesto che potrebbe essere considerato sedizioso.»

LXXVIII

Nel loro alloggio, Fisher disse: «Spero non ti dispiaccia se mi sono intromesso. Avevo paura che esplodessi senza ottenere nulla».

«No, hai fatto bene. Non avrei pensato all’esempio di Colombo, un’analogia perfetta. Grazie, Crile.» Tessa gli prese la mano e la strinse.

Lui sorrise. «Dovevo giustificare la mia presenza a bordo in qualche modo.»

«L’hai ampiamente giustificata. E non hai idea di quanto sia rimasta disgustata dal comportamento di Wu… e pensare che avevo appena finito di dirti che ero contenta per la sua scoperta, per il successo che avrebbe ottenuto. Mi sentivo nobile perche ero disposta a dividere i meriti con lui, pensavo all’etica della ricerca scientifica che da a ognuno cio che gli spetta… e invece a Wu non interessava la riuscita del progetto, aveva in mente soprattutto il suo interesse privato.»

«E un essere umano, come tutti.»

«Lo so. E anche se dal punto di vista etico non e senza macchia, quell’uomo ha comunque una mente scientifica tremendamente acuta.»

«Purtroppo devo ammettere che anche le mie argomentazioni si basavano su desideri personali piuttosto che sul bene comune. Io voglio raggiungere la Stella Vicina per motivi che non hanno niente a che vedere col progetto.»

«Me ne rendo conto. E ti sono grata ugualmente.» Fisher noto, imbarazzato, che Tessa aveva le lacrime agli occhi.

La bacio.

LXXIX

Era solo una stella, ancora troppo fioca per spiccare in qualche modo. Infatti, Crile Fisher l’avrebbe persa se non avesse attivato il dispositivo d’inquadramento reticolare a cerchi concentrici.

«Che delusione. Ha proprio l’aria di una stella, no?» commento, mentre la sua faccia assumeva l’espressione cupa e imbronciata che sembrava possedere di natura.

Merry Blankowitz, l’unica persona accanto a lui al quadro d’osservazione, disse: «Logico, Crile. E una stella».

«Voglio dire, sembra una stella fioca… eppure siamo cosi vicini.»

«Vicini per modo di dire. Siamo ancora a un decimo di anno luce di distanza, e non e poco. Solo che il Capitano e prudente. Io mi sarei avvicinata molto di piu con l’Ultraluce. Vorrei che fossimo quasi arrivati. Fremo d’impazienza.»

«Prima dell’ultima transizione, eri decisa a tornare a casa, Merry.»

«Non proprio. Mi ero solo lasciata convincere da quei due. Dopo il tuo discorsetto, mi sono sentita una perfetta imbecille. Davo per scontato che se fossimo tornati saremmo ripartiti un’altra volta… ma tu hai messo bene in chiaro la situazione. Oh, ma adesso non vedo l’ora di usare l’RN.»

Fisher sapeva cos’era l’RN. Era il rivelatore neuronico. Anche lui provava una certa eccitazione. Individuando l’intelligenza avrebbero avuto la certezza di essersi imbattuti in qualcosa di infinitamente piu importante di tutti i metalli, le rocce, i ghiacci e i vapori che avrebbero potuto scoprire.

Esitante, chiese: «A questa distanza non puoi usarlo?»

Merry scosse la testa. «No. Per captare qualcosa la distanza dev’essere molto minore. E non possiamo avvicinarci avanzando nello spazio normale. Impiegheremmo quasi un anno. Quando il Capitano sara soddisfatto dei dati che riusciremo a ottenere da qui, faremo un’altra transizione. Secondo me, tra due giorni al massimo, saremo a un paio di unita astronomiche dalla Stella Vicina, e allora potro cominciare a compiere delle osservazioni e a rendermi utile. E una seccatura sentirsi un peso morto.»

«Gia. Lo so» fece Fisher, ironico.

Sulla faccia di Merry Blankowitz apparve un’espressione preoccupata. «Mi spiace, Crile. Non alludevo a te.»

«In ogni caso, non avresti detto nulla di sbagliato. Forse non saro di nessuna utilita, io, nemmeno vicino alla

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