culture piu disparate e abnormi… una marea di terrestri. E ai rotoriani non sarebbe rimasto che distruggerli nello spazio. Ma ci sarebbe stato un Janus Pitt che spiegasse ai rotoriani che non c’era alternativa? Ci sarebbero stati degli altri Janus Pitt a vigilare, a far si che a Rotor non mancassero le armi e la determinazione necessaria per distruggere i terrestri al loro arrivo?

Ma l’analisi del computer, comunque, era ingannevole, in quanto ottimistica. La scoperta di Nemesis da parte del Sistema Solare doveva avvenire entro mille anni, diceva il computer. Quando, pero? Il giorno dopo? Era gia avvenuta, tre anni prima? Era possibile che qualche Colonia, brancolando in cerca della stella piu vicina, non avendo informazioni utili sulle stelle circostanti, stesse seguendo la rotta di Rotor proprio in quel momento?

Ogni giorno, Pitt si svegliava chiedendosi: 'Sara questo il giorno fatidico?'.

Perche quella sofferenza era riservata solo a lui? Perche tutti gli altri dormivano tranquilli in grembo all’eternita, mentre lui doveva pensare ogni giorno a quello che sarebbe potuto accadere?

Naturalmente, Pitt si era premunito. Aveva creato un Servizio di Sorveglianza in tutta la fascia degli asteroidi, un corpo che aveva il compito di controllare i recettori automatici che sondavano costantemente il cielo e di individuare alla massima distanza possibile l’abbondante emissione di energia residua di una Colonia in avvicinamento.

C’era voluto un po’ di tempo per creare un’organizzazione efficiente, ma ormai da una dozzina d’anni ogni dato sospetto veniva verificato, e di tanto in tanto quando esisteva qualche dubbio veniva consultato Pitt. Quando succedeva, nella testa di Pitt suonava subito un campanello dall’allarme.

Tutti falsi allarmi, finora… e il sollievo iniziale di Pitt era sempre seguito da un senso di rabbia nei confronti dei Sorveglianti. Se una cosa non era ben chiara, se ne lavavano le mani, lasciavano perdere, e passavano il problema a Pitt… perche se ne occupasse lui, perche soffrisse lui, perche fosse lui a prendere le decisioni difficili.

Al che, l’autocommiserazione di Pitt diventava lacrimevole, e Pitt cominciava ad agitarsi, inquieto, temendo di mostrarsi debole.

Questa volta, per esempio… Pitt tasto il rapporto che il computer aveva decodificato, e che aveva ispirato quelle considerazioni sulla sua opera continua, logorante, e cosi poco apprezzata, al servizio dei rotoriani.

Era il primo rapporto che gli passavano in quattro mesi, e gli sembrava del tutto trascurabile. Una fonte di energia sospetta si stava avvicinando, ma tenendo conto della distanza probabile, era una sorgente insolitamente piccola… inferiore di quattro ordini di grandezza rispetto a quanto sarebbe stato logico aspettarsi da una Colonia, talmente piccola da essere individuabile a stento.

Avrebbero potuto risparmiargli quella seccatura. Il rapporto parlava della presenza di lunghezze d’onda particolari, apparentemente di origine umana, ma era assurdo. Se la fonte era cosi debole, cosa potevano capire? Soltanto che non era una Colonia, e che quindi non poteva essere di orgine umana, indipendentemente dalle lunghezze d’onda.

'Quegli idioti di Sorveglianti non devono importunarmi in questo modo' penso Pitt.

Getto da parte il rapporto, e prese l’ultimo rapporto di Ranay D’Aubisson. La ragazza, Marlene, non aveva il Morbo, non l’aveva ancora contratto. Era cosi pazza da continuare a esporsi al pericolo, da esporsi sempre piu… eppure, niente.

Pitt sospiro. Forse non aveva importanza. A quanto pareva, la ragazza voleva rimanere su Eritro, e se fosse rimasta la sarebbe stato un bene ugualmente… come se avesse preso il Morbo, forse. Infatti, Eugenia Insigna sarebbe stata costretta a restare su Eritro, e Pitt si sarebbe sbarazzato di entrambe. Certo, si sarebbe sentito piu sicuro se a dirigere la Cupola e a controllare madre e figlia ci fosse stata la D’Aubisson. Doveva provvedere in qualche modo entro breve, con accortezza, evitando di fare di Genarr una vittima.

Sarebbe stato prudente nominarlo Commissario di Nuova Rotor? Quella nomina sarebbe stata considerata senz’altro una promozione, e difficilmente Genarr avrebbe rifiutato la carica, soprattutto dal momento che, in teoria, avrebbe avuto lo stesso grado di Pitt. O il potere effettivo di Genarr sarebbe stato comunque eccessivo? C’era un’alternativa?

Doveva pensarci.

Assurdo! Tutto sarebbe stato molto piu facile se la ragazza, quella Marlene, avesse semplicemente contratto il Morbo.

In uno scatto d’irritazione per l’immunita di Marlene, Pitt prese di nuovo il rapporto sulla fonte di energia.

Pazzesco! Uno sbuffo insignificante di energia, e quelli lo seccavano. Era ora di finirla! Pitt batte un messaggio al computer, trasmissione istantanea. Non dovevano piu disturbarlo per delle inezie. Dovevano tenere gli occhi aperti e individuare una Colonia!

LXXXI

A bordo dell’Ultraluce, le scoperte si susseguirono, a catena.

Erano ancora a grande distanza dalla Stella Vicina quando scoprirono che aveva un pianeta.

«Un pianeta!» esulto Fisher, teso. «Lo sapevo…»

«No» si affretto a intervenire Tessa Wendel «non e come pensi tu. Mettitelo in testa, Crile… c’e pianeta e pianeta. Bene o male, quasi tutte le stelle hanno un sistema planetario. In fin dei conti, piu della meta delle stelle della Galassia sono stelle multiple, e i pianeti sono solo stelle troppo piccole per essere stelle. Il pianeta che vediamo non e abitabile. Se fosse abitabile, non lo vedremmo a questa distanza, soprattutto data la luce debole della Stella Vicina.»

«Intendi dire che e un gigante gassoso…»

«Certo che lo e. E la sua presenza non mi sorprende, non quanto mi avrebbe sorpreso l’assenza di un gigante gassoso.»

«Ma se c’e un grande pianeta, puo darsi che ci siano anche dei pianeti piccoli.»

«Puo darsi» ammise Tessa. «Pero e difficile che siano abitabili. Saranno troppo freddi per ospitare la vita, oppure per la loro rotazione rivolgeranno solo una faccia alla stella, quindi una faccia sara troppo calda e l’altra troppo fredda. Se Rotor fosse qui, al massimo potrebbe orbitare attorno alla stella, o magari attorno al gigante gassoso.»

«Puo darsi che abbiano fatto proprio questo.»

«Per tutti questi anni?» Tessa si strinse nelle spalle. «Possibile, immagino… ma non contarci, Crile.»

LXXXII

Le scoperte successive furono piu sorprendenti.

«Un satellite?» disse Tessa Wendel. «Be’, perche no? Giove ha quattro satelliti di dimensioni considerevoli. Che c’e di strano se questo gigante gassoso ne ha uno?»

«Nel Sistema Solare non esistono satelliti del genere, Capitano» osservo Henry Jarlow. «Grosso modo, ha le dimensioni della Terra… stando ai rilevamenti che sono riuscito a compiere.»

«Be’, e allora? Questo che significa?» fece Tessa, rimanendo indifferente.

«Nulla… non e detto che debba significare per forza qualcosa» rispose Jarlow. «Pero il satellite ha delle caratteristiche insolite. Peccato che io non sia un astronomo.»

«Gia, anche a me piacerebbe avere un astronomo a bordo» annui Tessa. «Comunque, continua, per favore. Qualcosa sai, di astronomia.»

«Il fatto e che girando attorno al gigante gassoso, il satellite rivolge solo una faccia al gigante gassoso, il che significa che durante la sua rivoluzione attorno al gigante gassoso presenta tutte le sue facce alla Stella Vicina. E per quel che posso stabilire, grazie alla natura della sua orbita quel mondo ha una temperatura normale… dell’acqua allo stato liquido. E ha un’atmosfera. Ora, non conosco bene la materia… come ho detto, non sono un astronomo. Tuttavia, mi sembra che ci siano buone probabilita che il satellite sia un mondo abitabile.»

Crile Fisher accolse la notizia con un ampio sorriso. «Non mi sorprende. Igor Koropatsky aveva predetto l’esistenza di un pianeta abitabile. E senza disporre di nessun dato. E stata una semplice deduzione.»

«Koropatsky? Davvero? E quando te ne ha parlato?»

«Poco prima che partissimo. Secondo lui, era improbabile che a Rotor fosse successo qualcosa durante il viaggio verso la Stella Vicina, quindi dal momento che i rotoriani non erano piu tornati, dovevano aver trovato un pianeta da colonizzare. Ed eccolo qui.»

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