«Questo non ha importanza. Possiamo tornare sulla Terra e dire che, senza controllare, eravamo sicuri che non ci sarebbero state sorprese? Non sarebbe un atteggiamento molto assennato.»
«Mi pare che tu abbia cambiato idea in modo piuttosto drastico» osservo Tessa. «Prima volevi tornare sulla Terra senza nemmeno avvicinarti alla stella.»
«Se ben ricordo, mi hanno fatto cambiare idea» replico Wu. «In ogni caso, Capitano, date le circostanze, dobbiamo esplorare. Lo so, Capitano, e un’occasione allettante, la tentazione di visitare qualche altro sistema stellare esiste, ma adesso che abbiamo individuato un mondo apparentemente abitabile, dobbiamo tornare sulla Terra con il maggior numero possibile di informazioni… potrebbe essere importantissimo per il nostro pianeta, in senso pratico, molto piu importante di qualsiasi informazione di carattere puramente scientifico sulle stelle qui attorno. E poi…» Wu indico l’oblo e parve quasi sorpreso. «
Ho la sensazione che sara del tutto innocuo.»
«Ah, la sensazione?» fece Tessa, sardonica.
«Nessuno puo impedirmi di avere delle intuizioni, Capitano.»
La voce rauca, Merry Blankowitz disse: «Anch’io ho le mie intuizioni, Capitano, e sono preoccupata».
Tessa guardo la giovane, con stupore improvviso. «Stai piangendo, Blankowitz?»
«No, non proprio, Capitano. Sono solo sconvolta.»
«Perche?»
«Ho usato l’RN.»
«Il rivelatore neuronico? Con quel mondo deserto? Perche?»
«Perche sono venuta fin qui per usarlo. Perche e questo il mio compito.»
«E i risultati sono negativi… Mi spiace, Blankowitz, ma se esploreremo altri sistemi stellari, avrai delle altre opportunita.»
«Ma e appunto questo il problema, Capitano. I risultati
Jarlow disse: «Forse lo strumento non funziona. E talmente nuovo che non mi meraviglierei se fosse poco affidabile».
«Ma perche non funziona? Sta captando noi, qui a bordo, il rivelatore neuronico? O sta dando semplicemente un segnale positivo falso? L’ho controllato. La schermatura e a posto, e se fosse un falso segnale dovrebbe essere cosi anche altrove. Invece, nessuna risposta positiva dal gigante gassoso, o dalla Stella Vicina, o da qualsiasi punto dello spazio preso a caso… ma ogni volta che analizza il satellite, il rivelatore da una risposta positiva.»
«Vorresti dire che su questo mondo, dove non riusciamo a individuare nessun segno di vita, tu capti l’intelligenza?» fece Tessa.
«E un segnale molto debole. Si capta a stento.»
Crile Fisher intervenne. «Capitano, non dimentichiamo l’ipotesi di Jarlow. Puo darsi che ci sia della vita negli oceani di questo mondo, e che noi non riusciamo a individuarla perche l’acqua e opaca… forme di vita intelligenti, magari. Ecco, forse e questo che Merry capta.»
«Fisher ha ragione» annui Wu. «In fin dei conti, e difficile che una forma di vita marina, per quanto intelligente, abbia una tecnologia. Il fuoco e l’acqua si escludono reciprocamente. Mancando la tecnologia, mancano certe manifestazioni evidenti, ma puo essere comunque una forma di vita intelligente. E di una specie non tecnologica, per quanto intelligente, non bisogna avere paura, soprattutto se non puo lasciare il mare, e noi rimaniamo sulla terraferma. La situazione si fa ancor piu interessante, ed e ancor piu necessario indagare.»
La Blankowitz protesto seccata: «Se la smetteste di parlare a raffica, anch’io avrei qualcosa da dire. Vi sbagliate, tutti quanti. Se si trattasse di un’intelligenza marina, avrei un segnale positivo solo dagli oceani. Invece e cosi
«Anche sulla terraferma?» fece Tessa incredula. «Allora
«Gia, ma cosa? Non riesco a trovare nulla» si lamento Merry. «E questa la cosa sconvolgente. Non capisco proprio… E molto debole, certo… pero c’e» soggiunse, quasi volesse giustificarsi.
«Posso spiegare, credo» disse Fisher.
Tutti lo fissarono, e Fisher assunse subito un atteggiamento difensivo. «D’accordo, non saro uno scienziato, pero le cose ovvie le capisco. C’e dell’intelligenza nel mare, ma non riusciamo a vederla perche e nascosta dall’acqua. Fin qui, nessun problema. Ma c’e dell’intelligenza anche sulla terraferma. Be’, e nascosta anche quella. E sottoterra.»
«
«Per sottrarsi alla luce, in primo luogo» rispose energico Fisher. «Sto parlando dei rotoriani. Supponiamo che abbiano davvero colonizzato il pianeta. Perche avrebbero dovuto rimanere esposti alla luce rossa della Stella Vicina, una luce deprimente per loro, e che non avrebbe favorito la crescita delle loro piante? Nel sottosuolo, con la luce artificiale, questo problema non sarebbe esistito. E poi…»
Fisher s’interruppe, e Tessa Wendel lo sollecito. «Continua. Allora?»
«Be’, dovete capire i rotoriani. Vivono all’interno di un mondo, sono abituati cosi, per loro e normale. Non si sentirebbero a loro agio sulla superficie esterna di un mondo. Per loro sarebbe naturale penetrare nel terreno, stare sotto.»
«Dunque, secondo te, il rivelatore neuronico di Merry capta la presenza di esseri umani sotto la superficie?» fece Tessa.
«Si. Perche no? E lo spessore del terreno tra le loro caverne e la superficie a indebolire il segnale.»
«Ma Merry riceve piu o meno lo stesso segnale dalle aree emerse e dal mare» insiste Tessa.
«Da tutto il pianeta. E molto uniforme» confermo la Blankowitz.
«Be’?» disse Fisher. «Intelligenza indigena nel mare, rotoriani nel sottosuolo delle aree continentali. Perche no?»
«Un momento» intervenne Jarlow. «Il segnale e presente ovunque, giusto, Merry?»
«Gvunque. Ho rilevato qualche lieve variazione d’intensita, ma il segnale e talmente debole che non posso essere sicura. Quel che e certo e che sembra che ci sia dell’intelligenza diffusa su tutto il pianeta.»
Jarlow disse: «Immagino che sia possibile nel mare… ma com’e possibile sulla terraferma? Pensate che i rotoriani in tredici anni,
«Henry, per caso stai alludendo alla presenza di un’intelligenza aliena nel sottosuolo?» chiese Wu.
«E l’unica conclusione che ci rimane, a meno che non vogliamo concludere che il rivelatore di Merry sia impazzito.»
«In tal caso» intervenne Tessa Wendel «forse e meglio non scendere a indagare. Un’intelligenza aliena non e necessariamente un’intelligenza amichevole, e l’
Wu disse: «Non credo che possiamo rinunciare. Dobbiamo scoprire che tipo di intelligenza e presente sul pianeta, e in che modo potrebbe intralciare eventualmente i piani di evacuazione della Terra».
Merry Blankowitz disse: «Comunque, in un punto il segnale e leggermente piu forte… una variazione minima. Devo provare a localizzarlo di nuovo?»
«Si, prova» annui Tessa Wendel. «Possiamo esaminare attentamente quella zona e decidere se scendere o meno.»
Wu fece un sorrisetto. «Sono certo che non ci sara alcun pericolo.»
Tessa, infelice, rimase zitta, e gli lancio un’occhiata torva.
La cosa strana di Saltade Leverett (secondo Janus Pitt) era la sua predilezione per la fascia degli asteroidi. Gli piaceva vivere la. Evidentemente, c’erano delle persone che amavano davvero il vuoto, gli ambienti inanimati.