«Le credo. Ma la nostra unica nave viene dalla Terra. E arrivata qui grazie al volo ultraluce. Capisce a cosa mi riferisco? Alla capacita di viaggiare a una velocita superiore…»
«Ho capito benissimo.»
Genarr intervenne all’improvviso. «Marlene, il dottor Wu sta dicendo la verita?»
«Si, zio Siever» rispose la ragazza.
«Interessante» mormoro Genarr.
Wu disse calmo: «Sono lieto che questa signorina confermi quanto ho affermato. Per caso e l’esperta rotoriana di volo ultraluce? E questo che devo presumere?».
«Non deve presumere un bel niente» sbotto Leverett spazientito. «Perche siete qui? Non siete stati invitati.»
«No. Credevamo che qui non ci fosse nessuno, non pensavamo di disturbare. Comunque, la esorto a non perdere la calma. Una mossa falsa, e la nostra nave sparira nell’iperspazio.»
«Non e sicuro di questo» disse subito Marlene.
Wu aggrotto le ciglia. «Sono abbastanza sicuro, invece. E anche se riusciste a distruggere la nave, la nostra base terrestre sa dove siamo ed e costantemente in contatto con noi. Se ci accadra qualcosa, la prossima spedizione sara composta di cinquanta incrociatori ultraluce. Non rischiate, signore.»
«Non e vero» fu il responso di Marlene.
«Cosa, Marlene?» chiese Genarr.
«Che la base terrestre sa dove sono… e lui lo sapeva benissimo quando l’ha detto.»
«Mi basta» annui Genarr. «Saltade, questa gente non ha le ipercomunicazioni.»
L’espressione di Wu non muto. «Vi fidate delle supposizioni di una adolescente?»
«Non sono supposizioni. Sono certezze… Saltade, ti spieghero dopo. Credimi.»
Marlene esclamo tutt’a un tratto: «Lo chieda a mio padre, glielo dira!» Non capiva come facesse, suo padre, a sapere della sua dote particolare… lei non l’aveva, o almeno non l’aveva manifestata, a un anno d’eta. Eppure Crile Fisher era al corrente di tutto. Per lei era lampante, anche se gli altri non vedevano.
«Inutile, Wu» annui Fisher. «Marlene ci legge dentro.»
Per la prima volta, Wu parve scomporsi. Corrugando la fronte, disse aspro: «Che ne sai di questa ragazza, anche se e tua figlia? Quando l’hai la sciata era ancora in fasce!»
«Avevo una sorella minore, una volta» fece Fisher sottovoce.
Genarr ebbe un’illuminazione improvvisa. «E una caratteristica di famiglia, allora. Interessante… Be’, dottor Wu, come vede abbiamo qui uno strumento che non consente di bluffare. Quindi, siamo sinceri. Perche siete venuti su questo mondo?»
«Per salvare il Sistema Solare. Lo chieda alla signorina, dal momento che e la vostra autorita assoluta… le chieda se dico la verita questa volta.»
«Certo che sta dicendo la verita, dottor Wu» fece Marlene. «Sappiamo del pericolo. L’ha scoperto mia madre.»
«E l’abbiamo scoperto anche noi, signorina, senza l’aiuto di tua madre.»
Saltade Leverett li guardo perplesso. «Se e una domanda lecita… di che state parlando?»
«Credimi, Saltade, Janus Pitt sa tutto» disse Genarr. «Mi spiace che non ti abbia informato, ma se adesso ti metterai in contatto con lui, ti spieghera. Digli che questa gente ha il volo ultraluce, e che potremmo concludere un accordo.»
I quattro uomini si trovavano nell’alloggio privato di Siever Genarr, all’interno della Cupola. E Genarr cercava di non lasciarsi sopraffare dal proprio senso della storia. Era il primo esempio di negoziato interstellare. Solo per quello, i nomi di loro quattro sarebbero echeggiati nei corridoi della storia galattica.
Due e due.
Da una parte, in rappresentanza del Sistema Solare (o meglio, della Terra… incredibile, quel pianeta decadente rappresentava il Sistema Solare, aveva messo a punto il volo ultraluce battendo le Colonie cosi aggiornate e dinamiche!) sedevano ChaoLi Wu e Crile Fisher.
Wu era loquace e insinuante; era un matematico, ma possedeva chiaramente un acume pratico. Fisher (e Genarr stentava ancora a credere che fosse davvero li) se ne stava in silenzio, meditabondo, partecipava poco alla discussione.
Con Genarr c’era Saltade Leverett, sospettoso, a disagio per la presenza contemporanea di tre persone, ma deciso; gli mancava l’eloquio verboso di Wu, pero sapeva esprimersi con la massima chiarezza.
Quanto a Genarr, era silenzioso come Fisher, ma aspettava che loro risolvessero la questione… dal momento che sapeva qualcosa che gli altri tre non sapevano.
Ormai era notte, erano trascorse molte ore. Il pranzo e la cena erano stati serviti. C’erano state delle pause per attenuare la tensione, e approfittando di una pausa Genarr usci per vedere Eugenia e Marlene…
«Non sta andando male» annuncio Genarr. «Entrambe le parti hanno molto da guadagnare.»
«E Crile?» chiese Eugenia, nervosa. «Ha parlato di Marlene?»
«Francamente, Eugenia, non e questo l’argomento della discussione, e lui non ne ha parlato. Pero credo che sia molto infelice.»
«E giusto che lo sia» fu il commento amaro di Eugenia.
Genarr esito. «Tu cosa pensi, Marlene?»
La ragazza lo guardo coi suoi occhi scuri imperscrutabili. «Non m’interessa, zio Siever. La cosa non mi riguarda piu.»
«Un po’ crudele» borbotto Genarr.
Eugenia scatto rabbiosa. «Perche non dovrebbe esserlo? Abbandonata nell’infanzia…»
«Non sono crudele» disse Marlene, pensosa. «Se sara possibile, faro in modo che la sua mente riacquisti la tranquillita, torni serena. Ma il mio posto non e accanto a lui… e nemmeno accanto a te, mamma. Mi spiace, ma io appartengo a Eritro. Zio Siever, mi dirai cosa decideranno, vero?»
«Te l’ho promesso.»
«E importante.»
«Lo so.»
«Dovrei essere la a rappresentare Eritro.»
«Immagino che Eritro sia presente, comunque interverrai anche tu prima della conclusione. Te lo assicuro, e in ogni caso ci pensera Eritro a farti intervenire.»
Dopo di che, Genarr rientro per continuare la discussione…
ChaoLi Wu si rilasso, appoggiandosi allo schienale della sedia. Sulla sua faccia astuta non c’era segno di stanchezza.
«Vediamo di ricapitolare» disse. «Senza il volo ultraluce, questa stella, che chiamero Nemesis, come voi, e la stella piu vicina al Sistema Solare, quindi qualsiasi nave in viaggio verso le stelle dovrebbe per forza fermarsi qui, prima. Quando l’umanita avra il vero volo ultraluce, comunque, la distanza non rappresentera piu un fattore determinante, e gli esseri umani non cercheranno la stella piu vicina, bensi quella piu adatta. Cercheranno stelle di tipo G, come il Sole, che abbiano almeno un pianeta di tipo terrestre. Nemesis verra accantonata.
'Rotor, che a quanto pare finora ha fatto della segretezza un feticcio, per tenere lontani gli altri e avere questo sistema stellare tutto per se, non deve piu preoccuparsi. Non solo le altre Colonie non vorranno questo sistema, puo anche darsi che non interessi piu nemmeno a Rotor. Volendo, Rotor avra la possibilita di scegliere, di cercare una stella di tipo G, o delle stelle di tipo G… ce ne sono milioni nei bracci a spirale della Galassia.
'Per avere il volo ultraluce, potreste pensare di ricorrere a un certo sistema: puntarmi un’arma e costringermi a rivelare tutto quello che so. Be’, sono un matematico, un teorico, e le mie informazioni sono limitate. Anche se doveste catturare la nostra nave, scoprireste pochissimo. Dunque, non vi resta che inviare una delegazione di scienziati e di tecnici sulla Terra, dove potremmo addestrarvi in modo adeguato.
'In cambio, chiediamo questo mondo, che chiamate Eritro. Se ho ben capito, voi non lo occupate… c’e solo questa Cupola, che viene usata per osservazioni astronomiche e altri tipi di ricerca. Voi vivete su delle Colonie.
'Mentre le Colonie del Sistema Solare possono allontanarsi in cerca di pianeti adatti, gli abitanti della Terra non possono farlo. Ci sono otto miliardi di persone che devono abbandonare la Terra in alcune migliaia di anni, e via via che Nemesis si avvicinera al Sistema Solare, Eritro sara utilissimo come scalo, servira da stazione intermedia