potrebbe tornare a riprenderselo.»
John Warwick era un membro del clan di Lou Markowitz, non avrebbe mai mollato, ma probabilmente non sarebbe mai arrivato a Mallory. Riker era contento che non sapesse il nome della ragazzina. Nel peggiore dei casi, il libraio avrebbe potuto incontrarla per strada e riconoscere i suoi inconfondibili occhi verdi. O stava ancora aspettando una bambina di dieci anni?
Riker indietreggio per tranquillizzare quella persona fragile, da sempre sull'orlo della pazzia.
L'autorita in qualunque forma terrorizzava John Warwick, eppure stava tenendo testa a un poliziotto. Era un uomo coraggioso.
Il detective si mise a sedere su una panchina di ferro di fronte al negozio. Warwick appariva piu rilassato.
«Non posso costringerti a parlare con me,» disse Riker «ma non me ne andro finche non lo farai.» Non poteva rischiare che un altro poliziotto seguisse quella pista e collegasse Sparrow con la bambina dagli occhi verdi che amava i western. Abbasso lo sguardo e sussurro: «Per favore».
Scuotendo la testa, Warwick apri la porta del negozio e sguscio dentro. Due minuti dopo era di nuovo sulla strada, in lacrime. «L'ha rubato! Ieri il libro era sullo scaffale, e ora e sparito. Quella donna l'ha rubato.»
Atteggiandosi a pubblico ufficiale, Riker tiro fuori il taccuino: un cittadino denunciava un furto. «Hai detto che si chiamava Sparrow? Ieri si trovava nel tuo negozio?»
«Tutti i giorni nelle ultime due settimane. Ieri e stata l'ultima cliente. Appena prima che chiudessi. Sono sicuro che e stata lei a rubarlo! Scrivilo!»
Riker guardo l'orario appeso alla vetrina. Povera Sparrow. Aveva voluto tanto quel libro, ma non era riuscita a leggerlo prima di essere aggredita e impiccata.
4
La stanza era piena di sole. Le pentole di rame tappezzavano un'intera parete. Sugli scaffali, un'infilata di contenitori, una fornitura di spezie impressionante, e ogni genere di utensile da cucina dal gusto un po'
Il detective si mise a sedere al tavolo della cucina e apri il libro alla pagina dove c'era la dedica. A parte la firma di Lou Markowitz, andata persa, il libro non era sciupato, e per un momento penso davvero di regalarlo a Mallory. «Come nuovo, un tocco magico…»
«La carta era piuttosto fragile.» Charles apparecchio il tavolo con tazze da caffe e forchette. «Ho dovuto trattarla con un polimero particolare perche le pagine non si sbriciolassero. Naturalmente questo fa perdere valore a un libro raro. Cosi ho fatto qualche ricerca.»
Non scherzava. Riker osservo la pila di volumi sul tavolo della cucina, la bibliografia di un avido collezionista. Tra i molti titoli intravide
«Esatto.» Charles poso il vecchio scontrino della libreria di Warwick accanto al libro. «Non capisco perche Louis abbia pagato una somma simile.»
«Te l'ho detto, era difficile trovarli. Gli ci volle un bel po' di tempo per scovare questo.»
«Sicuramente incarico un professionista. Anch'io lo faccio ogni tanto. Ecco spiegato il prezzo.» Charles indico la data sulla ricevuta sbiadita: «Non e l'anno in cui Louis ha adottato ufficialmente Mallory?».
Riker si senti mancare la terra sotto i piedi. Non si pentiva di aver rubato il libro, aveva rischiato il distintivo ma l'avrebbe rifatto. No, il suo grande errore era stato quel momento di debolezza in cui aveva deciso di non distruggerlo. Il secondo errore era stato portare il libro alla persona che amava Mallory. «Apprezzo molto il tempo che…»
«Non che avessi di meglio da fare.» Charles mise due fette di torta sul tavolo, poi spense il fornello sotto la caffettiera. «Non mi interessano le vacanze… A proposito, dimenticavo: ho rintracciato tutte le opere di Jake Swain. Sai che ha scritto altri undici libri?»
«Si, lo sapevo.» Riker si domando quanto potesse dirgli senza rischiare di svelare l'intero pasticcio.
Charles verso il caffe nelle tazze e si sedette all'altro capo del tavolo.
«E interessante che Louis abbia assoldato un professionista pur di avere quel libro.» Era soltanto curioso, non aveva sospetti, non ancora, almeno. «Doveva volerlo a tutti i costi.»
Un fatto molto strano. Charles e Louis Markowitz avevano buon gusto in fatto di narrativa, condividevano una lista di autori piuttosto rispettabili, certo piu autorevoli di Jake Swain. Forse Butler sospettava che quel brutto romanzo rappresentasse una specie di scherzo tra Mallory e il suo padre adottivo.
«No,» disse Riker «e stato il proprietario della libreria a trovarlo.» Sorseggio il caffe e senti in bocca un sa pore amaro.
«Dimmi, come hai saputo degli altri libri di Swain? E un autore pressoche sconosciuto. Te ne ha forse parlato Louis?»
«Louis li aveva letti tutti.» Riker sapeva che non gli avrebbe creduto, anche se diceva la verita.
Charles era sbigottito. «Perche avrebbe dovuto leggere libri… di questo genere?»
Riker infilzo un pezzo di torta. «Perche si tratta di alta letteratura?» azzardo.
«No, non direi. Posso?» Charles apri il western e si concentro sulle pagine finali. «Nell'ultimo capitolo si parla di uno scontro a fuoco piuttosto curioso.»
Charles non aveva bisogno del libro, che evidentemente aveva letto per rinfrescarsi la memoria: sfogliava le pagine e assimilava tutto. Aveva una memoria notevole. Eppure, si considerava un uomo come tanti. Anzi, cercava sempre di sembrare meno brillante, meno geniale di quanto fosse realmente. Riker si domando se non fosse anche un po' colpa sua. Forse doveva smettere di chiamare 'marziani' i clienti della Butler & Company. Dimenticava che anche quell'uomo proveniva dallo stesso pianeta.
«Ecco qui.» Charles guardo la pagina. «Prima di tutto, la pistola emette una fiamma rossa, come un lanciafiamme. La folla esulta e il sindaco tiene un breve discorso. Poi, dall'altra parte di Main Street, una vecchia ballerina sviene quando
Chiuse il libro dicendo: «Altamente inverosimile».
Riker sogghigno. «Parli cosi perche non hai mai visto Lou al poligono di tiro. Potevi aspettare anche tutto il giorno prima che un suo proiettile colpisse il bersaglio.» Sorseggio il caffe, cercando delle parole che non suonassero false. «Ci sono due sparatorie in ogni libro.» Ora ricordava il nome del fuorilegge. «Non ho mai letto questo libro in particolare, ma credo che l'ultima sparatoria sia quella tra lo sceriffo Peety e Wichita Kid.» Scosse la testa. «Ecco come finisce.»
«Li hai letti anche
«Si, piu o meno.» Aveva dovuto leggerli. Lou Markowitz voleva la sua opinione: non riusciva a capire per quale motivo una bimba di dieci anni fosse tanto appassionata di quei western di serie B.
Charles era scettico, convinto com'era che il detective avesse gusti piu raffinati.
«Nel primo libro,» disse Riker «lo sceriffo Peety guarda questo ragazzino crescere nell'anonima Franktown, nel Kansas. Il bambino e sua madre sono arrivati un giorno sulla diligenza per Wichita.» Cominciava a ricordarsi la storia. «Il bambino segue lo sceriffo come un'ombra. Peety comincia a chiamarlo Wichita Kid. Un nome da fuorilegge. Uno scherzo, capisci? Ma il ragazzino ama quel nome, ne va molto fiero. Dopo qualche tempo, Wichita Kid riceve la sua prima pistola 'una vecchia arma arrugginita pagata un dollaro'.» Riker aveva finito la torta. «Il giorno del quindicesimo compleanno del ragazzo, lo sceriffo si sveglia nel bel mezzo di una sparatoria. Corre in strada.» Il detective abbasso gli occhi, per mostrare a Charles un corpo sul pavimento. Uno straniero a Franktown, un cowboy disarmato steso sulla schiena in una pozza di sangue.
«I suoi occhi senza espressione fissavano il sole.» Riker constato con sorpresa che stava citando a memoria. «E indovina chi c'e vicino al corpo?» La sua mano mimo una pistola. Soffio il fumo dal dito. «Wichita Kid. La sua