quelli del visitatore. Fece un respiro profondo, per assorbire energia. La sua voce era piu forte. «Dica a Riker…» Gli punto contro un dito tremolante. «Che e viva.

«Chi?»

«Non e demenza senile, se e questo che pensa. Prima Markowitz, poi…»

«Louis Markowitz?» ripete Charles.

«Pensa che potrei dimenticare quel nome? Non c'e niente che non va nella mia memoria, lo dica a Riker.»

«Non sono venuto per metterla sotto esame» sorrise Charles, sapendo che quel sorriso da fesso avrebbe messo Warwick a suo agio. Nemmeno un paranoico poteva considerarlo una minaccia.

Infatti, Warwick si rilasso. «E stato tanto tempo fa, ma ricordo tutto. Era davvero speciale. Di solito sono piu grandi quando scappano di casa. Quelli della sua eta finiscono negli orfanotrofi oppure adottati. Sa com'e riuscita a sopravvivere? E stata piu intelligente di loro. Molto piu intelligente.»

«Loro chi? La polizia?»

«Markowitz e Riker. Hanno sorvegliato il mio negozio per giorni. Che fessi.» Warwick sistemo gli occhiali sul naso.

«Pensavano di poterla catturare…»

«Chi? Di chi parla…»

«La ragazzina che amava i western.»

Charles richiamo alla mente una vecchia fotografia, quella che Louis Markowitz portava nel portafoglio. «I capelli della bambina erano biondi, lunghi e mossi?»

«Si, arruffati e sporchi.» Warwick annui. «Anche il faccino era sporco.» Gli occhi si persero nel vuoto, stava guardando un ricordo. «I suoi jeans erano sempre arrotolati. I vestiti le andavano grandi, a parte le scarpe da ginnastica di un bianco immacolato. Penso che ne rubasse un paio alla settimana. Markowitz diceva che rubava a occhi chiusi. Ma da me non aveva mai rubato. Prendeva un libro dallo scaffale e posava quello che aveva preso in prestito.» Warwick sorrise con espressione di sfida. «Visto? Non ho dimenticato niente.»

«Quanto durarono gli appostamenti?»

«Due mesi, e non sono riusciti a prenderla.»

Charles ricordava una versione completamente diversa: una sera Louis stava tornando a casa per festeggiare il compleanno della moglie quando si era imbattuto in una bambina che rubava in una macchina. Invece di passare la nottata a riempire verbali, aveva portato Kathy alla festa di compleanno, e sua moglie aveva scambiato la piccola per un regalo. Che bella storia, l'aveva sentita mille volte. Riker non era mai stato nominato e nemmeno i mesi di appostamento.

«Era lei a prestarle i libri:»

«No, no.» Warwick era di nuovo diffidente, temeva le domande trabocchetto. «I libri se li prendeva e basta, come se fosse un suo diritto. Ne prendeva uno, poi lo riportava. Per questo Markowitz era convinto che provenisse da una citta di provincia.»

«Che significa?»

«Markowitz diceva sempre che probabilmente dalle sue parti la biblioteca pubblica non era piu grande di questo negozio. Mi disse queste esatte parole: 'La bambina porta indietro i libri perche sua madre l'ha educata come si deve'. Poi quel bastardo le confisco tutti i western. Tutti tranne l'ultimo.»

«Il libro che ha rintracciato per Markowitz?»

Warwick annui. «Non e stato facile ma l'ho trovato. Markowitz ha pagato, poi ha posato il libro sullo scaffale, per farlo trovare alla bambina. Ma lei non l'ha mai trovato. Non l'ho mai piu vista. L'ultima volta che Markowitz e venuto, mi ha detto che la ragazzina era morta. Ha scarabocchiato qualcosa sul libro e l'ha lasciato qui.»

«Allora lei sa che cosa c'era scritto…»

«Era una lettera d'amore a una figlia morta.» Warwick sospiro, poi si guardo le mani. «Voleva che credessi che era morta, ma era soltanto un trucco. Piangeva, quel giorno. Gli avevo quasi creduto.»

«Interessante» disse Charles. «La bambina dev'essere venuta diverse volte prima che lei la denunciasse.»

«Non l'ho mai fatto. Non l'ho mai tradita.» Il libraio lo disse con molto orgoglio, come se avesse evitato un altro tranello del suo inquisitore.

Sbagliato.

L'orgoglio del libraio derivava dal fatto di aver rispettato una specie di patto non dichiarato con la bambina. Era certo che i due non si fossero mai parlati. «Scommetto che non riusci mai ad avvicinarla.» Gli vennero in mente le parole che Louis Markowitz aveva usato per descrivere la ragazzina che aveva cresciuto come una figlia. «Sfuggente come un gatto, no?»

Tutto quadrava. Warwick non aveva voluto che la ragazzina fosse catturata e rinchiusa in qualche istituto, com'era successo a lui, probabilmente imbottito di medicinali perche non creasse problemi. Warwick non intravedeva per la piccola Kathy la possibilita di essere adottata o presa in affidamento. No, quell'uomo aveva colto qualcosa di familiare in quella bambina, qualcosa di anormale e oscuro. Una mente malata aveva tentato di…

Charles si avvicino al libraio. «Aveva capito che era una sbandata, dai vestiti, dai capelli. Ma non l'ha mai denunciata. Perche?»

Riusci a leggere negli occhi di Warwich. Se mentissi mi crederesti?

Charles dovette fare uno sforzo per non gridare la risposta, Maledizione, si!

John Warwick reagi come se fosse stato attaccato. Chino la testa, sollevo le spalle ossute e il mento spari nel colletto della camicia. Era una tartaruga spaventata.

Come per scusarsi Charles chiese in tono piu mite: «Che libri le piacevano?».

L'uomo rilasso il collo, ma lo sguardo scrutava la stanza in cerca di nemici sconosciuti. «Solo western.» Fece un mezzo sorriso. «E solo un autore.» Non era piu nervoso, sembrava stanco quando si appoggio allo schienale della sedia. «Tutte le opere di Jake Swain non sono piu in stampa, da tempo. E c'e una ragione. Uno stile tremendo. Ma rileggeva quei western in continuazione. Sempre gli stessi undici romanzi.»

«Per quale motivo?»

«Non saprei.» Il libraio scosse tristemente la testa. «Era cosi piccola e magra, vulnerabile, sempre sola. Credo che li leggesse per trovare conforto. Sapeva che cosa sarebbe successo, in quei libri.»

Warwick volto la faccia verso la strada. «Ma non sapeva cosa sarebbe successo li fuori.»

5

Il sergente Riker attraverso la sala della Crimini Speciali, quindici scrivanie sistemate alla meglio, contenitori di cibo d'asporto ovunque e uomini armati. All'altro capo della stanza una parete di vetro separava l'ufficio privato del tenente Coffey. Mallory era davanti alla scrivania del capo, gli occhi bassi come una scolaretta in castigo.

Cosa c'era di sbagliato?

Riker li raggiunse e si sistemo al solito posto, sprofondando nella sedia con la sigaretta penzoloni. Dopo un pranzo sostanzioso, non aveva nessuna voglia di sprecare parole; si limito ad aprire bene gli occhi a significare: 'Ci sono'. «Mi dicono che hai mandato quel ragazzo…» Il tenente Coffey si fermo a fissare la sigaretta del sergente, con la chiara intenzione di fargliela buttare. «Il ragazzo della squadra di Loman, come si chiama?»

«Duck Boy.»

«L'hai spedito in quel magazzino a scartabellare tra milioni di scatoloni pieni di vecchie prove. Speri che non torni piu, vero?»

Riker alzo le spalle. L'idea era quella, ma non era sua, e Mallory non se ne assunse il merito. Stava leggendo la documentazione del tenente.

«Be', e stato fortunato.» Jack Coffey sollevo uno scatolone dal pavimento e lo poso sul tavolo. «Gli ci sono voluti solo cinque minuti per trovare il vostro caso di impiccagione.»

Sembrava che a Mallory non interessasse. Gioco con il lembo di una cartellina rossa sulla scrivania del capo e l'apri. Riker intravide le fotografie a colori dell'autopsia, poi si volto di nuovo verso il tenente, fingendosi interessato alle avventure di Duck Boy. «Allora, come ha fatto?»

«Il mese scorso, c'era una falla nel tetto del magazzino e alcuni scatoloni che contenevano le prove sono stati

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