danneggiati.» Coffey prese dallo scatolone un grosso plico avvolto da una carta marrone. «Un impiegato ricordava di aver reimpacchettato le prove. I documenti di accompagnamento erano sciupati, ma alcune cifre del numero di protocollo erano ancora leggibili cosi quel tipo… come diavolo si chiama? Duck Boy, diamogli un altro nome, per favore… Insomma quel ragazzo, ha usato quelle cifre per scovare un fascicolo nell'archivio del medico legale.»
Il tenente disfece il plico e ne estrasse un pezzo di corda, appoggio per terra lo scatolone e si allungo per prendere la cartella rossa dalle mani di Mallory: «Questo e il referto di un'autopsia di vent'anni fa. Non ci sono collegamenti con la vicenda di Sparrow, quindi il caso torna all'East Side. Se la vedra il tenente Loman». Poso cartellina e corda sul tavolo: «Abbiamo chiuso».
Con un atteggiamento che significava
Riker e Coffey si sporsero per osservare un cadavere informe coperto di vermi.
«Le ha strappato i capelli.» Le mani curate di Mallory indicarono i capelli biondi arruffati della donna. «Sfilacciati con il rasoio.»
Il tenente sorrideva.
«Era bionda,» disse Riker «come Sparrow.»
«Non e sufficiente.» Coffey frugo fra le carte, poi diede a Riker un plico di pagine pinzate. «Leggiti il rapporto. La donna e stata trovata impiccata, ma non era quella la causa della morte. Il patologo era il dottor Norris. Disse che prima era stata strangolata.»
«I medici non sono infallibili.»
Mallory guardo le altre fotografie. «Markowitz diceva che era
Riker batte la mano sul tavolo. «Quel vecchio bastardo era
Coffey intreccio le mani dietro la testa. «Cosi voi pensate che un patologo, sobrio o ubriaco che sia, possa non vedere una ciocca di capelli infilata nella bocca della vittima?»
«Era un patologo quello che ha constatato la morte di Sparrow» disse Mallory.
Il sorriso del tenente si allargo. «Un incapace.»
Il capo era troppo allegro, e questo metteva Riker a disagio. Non credeva alle premonizioni, ma aveva l'impressione che il tenente stesse preparando una trappola per Mallory. E non c'era modo di metterla in guardia.
Mallory prese il vecchio referto dell'autopsia sventolandolo in faccia al tenente: «L'hai letto? Non c'erano testimoni all'autopsia. E questo e strano, perche Markowitz diceva che ci volevano almeno due assistenti per coprire gli errori dell'ubriacone. Norris non lavorava mai da solo».
Jack Coffey non sembrava impressionato. «Qual e il punto?»
«Non voleva testimoni mentre occultava le prove. Cosi ha omesso qualche dettaglio dal…»
«Ne ho abbastanza.» Coffey strappo il referto dalle mani di Mallory.
Il tenente ora non sorrideva piu. «Basta con le favole, Mallory. I ragazzi della Casi Irrisolti negano che tu li abbia contattati con la richiesta di rintracciare un fascicolo.» Abbasso gli occhi sul referto per rinfrescarsi la memoria. Poi disse: «Non si sono mai occupati del caso di Natalie Homer».
«Mentono» disse Mallory. «Evidentemente hanno perso il fascicolo.»
Che faccia tosta, era ammirevole.
«Vuoi insinuare che abbiano preferito mentire piuttosto che ammettere di averlo smarrito?»
«Esatto» disse il detective Janos. Tre teste si girarono verso la porta aperta, per guardare quell'uomo grande come un frigorifero e brizzolato. «L'omicidio di Natalie Homer e di competenza della Casi Irrisolti.» La voce mite di Janos era in netto contrasto con la sua corporatura massiccia. «L'hanno assegnato a un esterno…»
«Cosi si sarebbero persi sia il fascicolo sia la richiesta di Mallory?» Coffey non era ancora convinto. «E poi avrebbero mentito?» Un poliziotto che mente era un concetto nuovo in quella stanza.
«Mettiamola cosi» sorrise Janos. «La sezione si e trasferita. Sono ancora un po' disorganizzati. Se non hanno fatto una copia dei documenti prima di spostarli, non li troveremo piu. Oggi in prima pagina c'e la notizia di una prostituta impiccata e i ragazzi della Casi Irrisolti ricevono una richiesta per dei documenti andati persi. Si, credo abbiano mentito, capo.»
«Ma
«Molto di piu» disse Janos. «Il nome del detective che segui il caso era nel verbale del medico legale. Cosi sono andato a dare un'occhiata a casa sua. Viene ad aprirmi un vecchio, con quei documenti in mano e mi chiede perche ci ho messo tanto. Eccoci qua.» Janos indico la porta sul lato opposto dello stanzone della squadra.
«Vi presento Lars Geldorf.»
Riker si volto a guardare un ometto con i capelli bianchi. «Avra almeno settantacinque anni.»
Lars Geldorf si era stancato di aspettare, e si stava incamminando verso l'ufficio del tenente. Nessuno aveva avvisato quel detective in pensione che era invecchiato. Indossava un vestito di seta. Sorrideva con aria spavalda e si capiva che stava pensando: 'Io vi salvero'.
«Sento odore di guai» disse Coffey.
Riker era d'accordo. Gli venne in mente suo padre, un altro di quei poliziotti che, una volta in pensione, non si era messo in pantofole. Geldorf aveva lo stesso modo di camminare, da padrone del mondo. L'uomo anziano entro nell'ufficio di Coffey e gli strinse la mano, confidando che il suo nome e la sua fama l'avessero preceduto. Poi si tolse la giacca per non stropicciarla e si sedette.
Altri guai in vista. Geldorf aveva una pistola nella fondina, era di nuovo della partita.
Il sorriso educato del tenente Coffey si affievoli: «Mi hanno detto che ha qualcosa per me».
«E tutto qui.» Il detective in pensione prese una borsa che odorava di cuoio. «Il caso Natalie Homer. Ho letto dell'assassinio sul giornale.» Gli occhi si rimpicciolirono. «Peccato che non siate riusciti a tenere la stampa lontano dal luogo del delitto.» Era convinto che avessero sbagliato tutto: ai suoi tempi era riuscito a tenere segreti i dettagli del caso. Fino a quel momento, nessuno aveva mai sentito parlare dell'impiccagione di Natalie Homer.
Jake Coffey indico la cartellina con il rapporto del medico legale. «Non e lo stesso
«Si che lo e» disse Geldorf. «Sono sicuro. Tutti i dettagli combaciano.»
«Il referto dell'autopsia di Natalie Homer non parlava di capelli in bocca.» Coffey apri la cartellina rossa e osservo la prima pagina del vecchio rapporto. «Il medico legale era…»
«Norris… il dottor Peter Norris» disse Geldorf. «Un ubriacone all'ultimo stadio. Sono contento che sia morto. E ti sbagli figliolo: io stesso le ho tolto i capelli dalla bocca prima che la portassero via.» Si allungo all'indietro e sorrise compiaciuto. «Di solito e il medico legale che rivela i dettagli alla stampa.»
Il tenente Coffey lesse a voce alta il referto dell'autopsia: «Strangolata a mani nude. Secondo il medico legale la vittima e stata strangolata prima di essere impiccata».
«Uno psicopatico» sorrise Geldorf. «O forse voleva far credere che fosse andata cosi.» Alzo gli occhi verso Mallory. «Qual e la tua teoria?»
«Mi piacciono gli psicopatici» gli rispose lei.
Geldorf si volto verso Riker. «E tu? Vuoi un suggerimento? E improbabile che la vittima avesse della corda in casa.»
Riker tamburello le dita sul bracciolo della sedia. Riconosceva quel rituale:
«Con le altre prove. Dopo l'archiviazione del caso, le ho impacchettate io stesso.»
Il tenente Coffey scosse la testa: «Niente capelli».