«Sicche li hanno persi?» disse Geldorf sollevando le spalle. «Succede sempre.»
Riker diede al tenente una delle fotografie portate da Geldorf. Natalie Homer aveva la bocca piena di capelli.
Il detective Janos era in piedi dietro alla sedia di Geldorf e si abbasso per sussurrargli all'orecchio: «Digli delle candele».
Ventiquattro candele e un barattolo di mosche morte erano gli unici dettagli che non erano stati menzionali sul giornale del mattino. Perche Janos avrebbe dovuto raccontare tutto al vecchio? Riker diede un'occhiata alle foto della scena del delitto, ma non vide nessuna candela votiva.
«Quell'estate, l'East Village era soggetto a numerosi black-out» disse Geldorf.
«La corrente manco per tre ore dopo il tramonto. Natalie aveva tre candele nel suo appartamento.»
Mallory prese un sacchetto di cera rossa dallo scatolone. Le candele si erano fuse insieme.
«Ora capisci?» disse Geldorf. «E cosi che trattano le prove. Queste candele erano nuove di zecca. Controlla gli stoppini, non sono mai stati accesi. Credo che l'assassino sia arrivato quando era ancora chiaro, corrisponde all'ora del decesso dichiarata da Norris.»
Le candele erano di colore rosso brillante, ma della forma sbagliata.
Riker ne conto solo tre, e non tante come quelle che aveva trovato nell'appartamento di Sparrow.
Geldorf stava aspettando un complimento per la puntuale interpretazione degli stoppini intatti.
«Bel lavoro.» Non c'era sarcasmo nella voce del tenente, nonostante il vecchio avesse incasinato le prove. Jack Coffey era sempre rispettoso dei poliziotti fuori servizio. «Devo parlare con i miei, da solo. Il detective Janos si occupera di lei.»
Quando la porta dell'ufficio si chiuse su Geldorf e la sua balia, Coffey scosse la testa. «Non c'e alcun collegamento.» Sollevo la fotografia che Riker gli aveva dato. «L'assassino di Natalie Homer oggi deve avere circa quarant'anni, impiccare biondine e un divertimento da ragazzi.» Restitui la foto a Riker. «Non e un serial killer, Sparrow e ancora viva. Questa volta non abbiamo neppure il cadavere.»
Riker si volto verso la collega. Mallory era stata cresciuta dal migliore giocatore di poker del mondo. Solo lei poteva sperare di tenere il caso alla Crimini Speciali.
«Io dico che ha gia scelto la sua prossima vittima.» Mallory prese la borsa di cuoio dalle mani di Riker e la sollevo come se fosse il suo asso nella manica. «Posso collegare i due casi.»
«Ne sei convinta?» Coffey si piego sullo scatolone e prese un piccolo pezzo di corda contenuto in un sacchetto di plastica, che non era servito a proteggere la prova dall'acqua. Riker senti odore di muffa quando il tenente lo apri: ne estrasse un classico cappio da impiccagione.
Coffey prese una fotografia del caso Sparrow. «I nodi sono diversi, non si assomigliano nemmeno. Quello di Sparrow e un nodo doppio.» Sollevo il cappio usato per Natalie Homer. «Mentre con questo la morte e garantita. Se l'assassino sa come si fa un nodo scorsoio, perche non l'ha usato anche stavolta?»
Mallory rimase in silenzio. Fissava il cappio, la prova che Coffey aveva tenuto per ultima. Sembrava una chiara vittoria per il capo, ma Riker sapeva che quel sorriso trionfante era prematuro, Mallory non era ancora fuori gioco.
Jack Coffey continuo: «Sai perche tuo padre non riusciva a togliersi di testa l'assassinio della Homer? Markowitz non sapeva che l'impiccagione era una messa in scena, il referto dell'autopsia fu tenuto nascosto. Non seppe mai che la donna era stata strangolata prima di essere impiccata».
«Lo sapeva!»
«Provalo.»
Mallory tiro fuori dalla tasca un taccuino malandato e lo passo al tenente. «Ti sbagli.»
Anche senza gli occhiali da lettura, che non usava mai, Riker riconobbe la calligrafia di Lou Markowitz mentre Coffey scorreva pagine di appunti illeggibili.
Coffey guardo Mallory. «Non riesco nemmeno a leggere…»
«Io si» disse. «Il nastro che legava i polsi di Natalie era cosi stretto da inciderle la pelle. Eppure non c'era alcun segno di circolazione interrotta. E non troverete questo particolare nel referto dell'autopsia,
Il tenente Coffey chiuse il taccuino. «Mi stai dando ragione. L'assassino voleva che l'omicidio sembrasse opera di uno psicopatico.»
«No! L'assassino aveva progettato di impiccare Natalie Homer, ma qualcosa ando storto.»
«Ti stai arrampicando sui vetri, Mallory.»
«Se l'assassino non avesse avuto un piano, perche si sarebbe portato la corda?» Afferro il vecchio taccuino dalle mani del tenente, poi usci dall'ufficio. Chi non la conosceva avrebbe potuto pensare che fosse arrabbiata… Coffey lo penso. In realta Mallory aveva un tempismo perfetto.
Era il momento giusto.
«Ha un senso» disse Riker.
«Natalie Homer e rimasta appesa a quella corda dal venerdi alla domenica notte. L'assassino avrebbe potuto tornare con la sua corda. Mallory vuole trovare a tutti i costi un collegamento fra questi casi.»
«Quadra tutto.» Riker l'avrebbe considerato un miracolo, ma Dio era dalla parte di Mallory? «E c'e da chiedersi cos'altro abbia trovato negli appunti di Lou.» Si complimento con la sua collega per quell'uscita di scena. «Dacci una settimana. Come la mettiamo se salta fuori un altro cadavere dopo che il caso di Sparrow e tornato alla squadra di Loman?»
«Cazzate, Riker. Non c'e nessun collegamento, e lo sai. Tutto quello che hai in mano sono due donne con i capelli tagliati male e della corda.» Il tenente si copri il viso con la mano, non voleva che vedessero la sua frustrazione: «Okay, questo e l'accordo. Tieni Geldorf e il suo fascicolo lontani da me. Non voglio che abbia accesso alle prove del caso Sparrow».
«Andata.» Il detective spense la sigaretta con la suola della scarpa, poi si alzo. Questa vittoria lo metteva a disagio. Era andata troppo liscia.
Coffey rimise i fogli e le fotografie nella cartellina rossa. «E tieni Geldorf lontano dai giornalisti. Non voglio leggere titoli cubitali sul collegamento fra questi due casi.» Getto il rapporto del medico legale a Riker e la corda nello scatolone. «E porta questa roba fuori dal mio ufficio.»
Riker sollevo lo scatolone. «Ho proprio in mente un posto dove sbattere tutta questa roba, compreso il vecchio.»
«Bene. Se non tirate fuori qualcosa di concreto in quarantotto ore, il caso torna a Loman.»
Coffey abbasso il capo, fingendo di interessarsi alle carte sul tavolo. «Ho chiamato l'ospedale. Le condizioni di Sparrow peggiorano.» Alzo gli occhi. «Mi spiace Riker, la conoscevi da molto, vero?»
Il detective annui. Ora capiva tutto.
La sua collega gli aveva affidato l'ultima parte del gioco, la piu umiliante, quella nella quale Jack Coffey faceva la carita a un sergente di mezza eta e a una puttana moribonda.
Lars Geldorf apri la porta e Mallory lo segui in un appartamento che puzzava di posaceneri strapieni e di resti di cibo avariato. I mobili logori e un piccolo televisore testimoniavano la vita modesta di un poliziotto in pensione. Un grande specchio rifletteva le luci della strada. Nessuna donna aveva mai messo piede in quel posto: polvere, vetri ingialliti da milioni di sigarette. Tutto cio che era appeso ai muri parlava di Geldorf. Ritagli di giornale incorniciati lo mostravano giovane, in posa con politici e poliziotti. Tutti morti prima che Mallory nascesse. Nella cornice piu appariscente era appeso un encomio. Non era la prova di una carriera stellare, ma lui ne andava fiero.
L'ex detective si fermo un attimo e sorrise, per dare il tempo alla sua ospite di ammirare quei ricordi. Poi la condusse nell'altra stanza, dove campeggiava un altro grande specchio. Copriva l'intonaco malandato, ma aveva anche un altro scopo, meno prosaico. Mallory lo capi quando il vecchio ci si mise davanti, un pavone con un vestito di seta fuori moda da decenni. Il suo anello d'oro brillo quando si sistemo la cravatta e sorrise. Geldorf si ammirava, e
Mallory fisso la fotografia incorniciata della scena del delitto. I capelli erano stati rimossi dalla bocca della