«Probabilmente apparteneva all'assassino, che indossava i guanti.»
Heller esamino le impronte di pompieri e poliziotti che avevano raccolto per il confronto. «Abbiamo trovato solo quelle della vittima e di quell'idiota di Zappata.» Indico il sacchetto di plastica. «Il barattolo e crepato. Forse l'assassino l'ha fatto cadere, o magari sono stati i vigili del fuoco. Ho ripescato le mosche dall'acqua, ma sono sicuro che erano morte ben prima di toccare il pavimento. Posso anche dirvi come sono morte.»
Riker sollevo un sopracciglio. «Sono annegate nella schiuma o hai trovato del fumo nei loro piccoli polmoncini?»
Il ghigno di Heller, un'espressione di malcelato disprezzo, non lasciava dubbi:
«L'interno del barattolo odorava di insetticida. E anche le mosche.» Tiro fuori dalle tasche quattro boccette per campioni e le allineo sul tavolo. Quattro mosche morte galleggiavano in un liquido chiaro. «Sono a diversi stadi di decomposizione. Direi che le conservava da almeno una settimana. Venti dollari che un entomologo mi darebbe ragione.»
«Ci credo.» Riker fece un gesto con la mano, sapeva che sarebbero stati soldi buttati. Difficile che quell'uomo sbagliasse.
«Progettava l'omicidio da qualche tempo.» Mallory si volto verso la finestra. «Un tipo passa di li per caso, abbassa gli occhi, vede Sparrow per la prima volta e decide di ammazzarla. A quel punto inizia a collezionare delle mosche. Un'esplosione di follia tipicamente newyorkese.»
Heller si chino sulla borsa degli strumenti e inizio a estrarre lamette e tamponi, pennelli e bottiglie. «Ha chiamato il tenente Coffey, sta arrivando.»
Mallory aveva il tipico sorriso da 'Lo dicevo, io'. Riker la ignoro e si avvicino a Heller: «Allora, era arrabbiato?».
«Puoi scommetterci. Ha sentito dire che la Crimini Speciali ha accettato il caso. Come contate di cavarvela, ci avete pensato?»
«Si,» rispose Riker «se ne occupera Mallory.»
Heller annui: «Ottima scelta».
Mallory studio le bruciature alla base del muro di mattoni, poi si diresse verso i sacchetti delle prove, colmi di cenere e frammenti di carta. «Che cosa ha usato il nostro amico per appiccare il fuoco?»
«Un semplice fiammifero. Cerchero delle tracce di liquido infiammabile, ma so gia che non ne trovero.»
Una sedia a dondolo e un piccolo portariviste bloccavano la porta del bagno. «Sei sicuro che i pompieri non abbiano spostato i mobili?»
Heller annui in silenzio mentre riponeva le boccette nel loro scomparto. «Uno degli uomini di Loman ha raccolto le deposizioni di tutti i pompieri.»
Mallory indico un cuscino del divano appoggiato contro la parete di fronte. Un grosso pezzo di rivestimento era stato asportato. «E quello, che cosa significa?»
«Ho tagliato via un pezzo bruciacchiato e l'ho catalogato. E la prima cosa che l'assassino ha cercato di bruciare. Avrebbe dovuto prendere fuoco come una torcia. Il divano probabilmente e stato acquistato fuori dallo Stato, dove i rivestimenti in materiale ignifugo sono obbligatori. Altrimenti, in quattro minuti sarebbe bruciato tutto.»
«E le prove sarebbero andate distrutte» disse Rilcer. «Forse era proprio quello che voleva.»
«Il nostro uomo puntava a un incendio rapido e controllato, tanto fumo ma danni contenuti. Ha fatto molta attenzione a sgombrare l'area attorno al falo.»
Mallory era d'accordo: quell'uomo voleva che il suo lavoro fosse notato, non che andasse distrutto. Per terra c'era un mucchio di stoffa umida e lustrini. «Su questi vestiti ci sono segni di bruciature.»
«Un altro tentativo» disse Heller. «Ha cercato di bruciarli, ma gli e andata male di nuovo. La legge prevede materiali non infiammabili per i costumi teatrali. Alla lunga pero anche quelli prendono fuoco, come tutto il resto. Ma il nostro uomo aveva fretta, cosi ha raccolto tutte le cartacce che ha trovato in giro; ha bruciato persino la tenda della finestra.»
«Quindi non e un piromane esperto ma un principiante.» Riker si piego per esaminare il mucchio di vestiti che non erano ancora stati catalogati fra le prove. «Ho passato quattro anni nella Buoncostume. Non ho mai visto una prostituta con un guardaroba cosi.» Sollevo un indumento a cui erano state applicate delle ali rivestite di lustrini. «Ho gia visto qualcosa del genere. Credo fosse giugno. La rassegna 'Shakespeare al parco',
Heller, la faccia stupita, si volto a guardare Riker. Tutto si sarebbe aspettato tranne che quell'uomo amasse il teatro.
Riker scosse la testa, poi si corresse: «No, era ottobre, la sfilata di Halloween».
Il medico legale sospiro continuando a sistemare gli strumenti.
Mallory osservo la collezione di insetti catalogati sul tavolo. Heller sbagliava: il tenente Coffey non avrebbe mai pagato un entomologo. E avrebbe fatto del suo meglio per disfarsi di quel caso. Fra i contenitori delle prove ammucchiati vicino alla porta c'era un sacchetto di candele votive. Ce n'erano almeno una ventina, di varie forme, tutte ricoperte di polvere per le impronte.
«Le candele appartenevano all'assassino?»
«Si, facevano parte del suo piccolo rituale» Heller indico la zona sotto il lampadario. «Vedi quella cera?» Dove l'incendio non aveva attecchito, un cerchio di gocce rosse era sopravvissuto all'allagamento. «Tracce di cera rossa anche sulla gonna della vittima. Se ne deduce che fosse sdraiata sul pavimento mentre le candele bruciavano. Analizzando gli stoppini si capisce che l'ultimo e stato acceso quindici minuti prima che spegnessero le fiamme, e in quell'intervallo ha impiccato la donna e acceso il falo.»
«Non puo essere» intervenne Mallory. «Sono passati altri dieci, dodici minuti prima che tirassero giu Sparrow e la rianimassero. Sarebbe sopraggiunta la morte cerebrale.»
«Il passaggio dell'ossigeno non era completamente ostruito.» Heller prese un contenitore di plastica. Ruppe il sigillo ed estrasse un pezzo di corda. «Se avesse fatto un nodo scorsoio, avrebbe potuto ucciderla in cinque minuti. Ma questo e solo un doppio nodo. Il cappio non si e serrato intorno al suo collo, nonostante il peso del corpo. Soddisfatta?»
Si, era soddisfatta. Mallory immagino Sparrow appesa in quella stanza. Cercava di respirare fingendosi morta, aspettando che l'uomo se ne andasse. Una puttana astuta. Aveva sperato di farcela: la finestra era aperta, le luci accese. Qualcuno sarebbe venuto ad aiutarla. Poi i suoi polmoni si erano riempiti di fumo e aveva perso i sensi. Forse si era accorta dell'arrivo dei soccorsi, aveva sentito le voci dei pompieri. Peccato che nessuno avesse aiutato una signora a scendere dal soffitto.
«E il barattolo di mosche?» chiese Mallory.
Heller smise di riporre i suoi strumenti per osservare quel perfetto cerchio di cera. «Un lavoro molto accurato, meticoloso. Anche il tentativo di scotennarla. Non puoi spuntarti i baffi senza spargere peli ovunque, ma non e stato trovato nemmeno un capello sui vestiti della vittima. E le candele, una accanto all'altra, alla stessa distanza. L'assassino e un tipo ordinato, non me lo vedo andare a caccia di insetti.»
Mallory invece si. Immagino un uomo che apriva i sacchi dell'immondizia, e aspettava a lungo, pazientemente, con l'insetticida in mano. Probabilmente indossava i guanti per raccogliere le mosche e provava ribrezzo a toccarle.
La porta dello scantinato si apri e si richiuse di colpo. Il capo della Sezione Crimini Speciali era arrivato. Prima della promozione, Jack Coffey era un uomo dall'aspetto comune, un viso fra tanti, capelli e occhi castani. Ora, a trentasette anni, la tensione del comando lo stava portando alla calvizie. Sembrava piu vecchio. Riker noto le mani del tenente, contratte, e contava i secondi prima che Coffey esplodesse.
Lo sguardo del tenente oltrepasso i due uomini per posarsi su Mallory. Era troppo tranquillo quando le rivolse la parola: «Immagina la mia sorpresa quando il tenente Loman mi ha passato il caso di una puttana». Poi la voce si alzo in un grido rabbioso: «Che, tra l'altro, non e nemmeno morta!».
Mallory non sbatteva mai le palpebre. Socchiudeva gli occhi come un gatto e questa sua calma serafica mandava in bestia il suo superiore.
«Il caso torna alla squadra dell'East Side» disse Coffey. «Stasera stessa! Cosa cazzo avete pensato? Questa e un'aggressione, non un omicidio. Loman dice che si tratta di un gioco sessuale finito male.»
Heller teneva gli occhi sulla borsa e scuoteva la testa. «Ho visto diversi ragazzini appendersi per il collo per