al lavandino, tremava, non riusciva a mettersi il rossetto. Prese un fazzoletto e si tampono le labbra. Inspiro l'odore di insetticida proveniente dai vestiti di lui. Una lucina dentro la macchina fotografica passo da gialla a verde.

Come se Stella avesse percepito quel cambiamento, fece cadere il rossetto e sussulto quando rotolo ai suoi piedi. Raccolse le scarpe, la borsa e i sacchetti. Si precipito fuori dal bagno, scalza.

Charles si alzo dal divano, si stiracchio e raggiunse l'ufficio di Mallory. Deluthe non c'era. Mallory lavorava al computer, le dita correvano lievi sulla tastiera.

«Mallory?» Charles si piego a raccogliere dalla stampante un altro pacco di fogli. Aveva gia studiato centinaia di pagine di giornale, senza approdare a nulla. «Non ho trovato niente.» Quando lo spaventapasseri viveva a Green County, i ragazzi si comportavano bene, almeno stando ai quotidiani. «Forse e una perdita di tempo.»

Mallory continuo a battere sulla tastiera. Se si era accorta di lui, non voleva darlo a vedere. Charles si avvicino con cautela.

Santo cielo, cosa le succede?

Gli occhi di Mallory erano chiusi come se stesse dormendo, ma continuava a digitare sui tasti, e quel movimento ripetitivo produceva soltanto composizioni di lettere senza senso. L'afferro per le braccia, provo a scuoterla, studio con grande preoccupazione il viso addormentato. Mallory non rispondeva. La porto nel suo ufficio, dove i computer non potevano arrivare, e la adagio sul divano. Poi strinse le mani di Mallory e cerco di interrompere il movimento meccanico delle dita.

Il magazzino era deserto e inquietante. Nessuna traccia di clienti o commessi. Nessun incendio, niente sirene, ne fumo. Stella attraverso i reparti vuoti. I manichini la fissavano e adesso, riflessa negli specchi, sembrava uno di loro. Immobile, paralizzata, vedeva solo quella borsa di tela grigia appoggiata al pavimento.

Lui dov'era? La stava osservando? Scruto quello spazio enorme, dov'era cosi facile nascondersi. Corse verso gli ascensori ma trovo il cartello «Fuori servizio» attaccato alla porta. Provo con le scale di servizio, ma la maniglia era bloccata. Un altro cartello indicava il montacarichi. Era aperto, come se aspettasse proprio lei. Entro e schiaccio il bottone del piano terra. Stava calzando le scarpe nuove quando vide un uomo che teneva aperte le porte. Senza guardarla entro nel montacarichi. Appoggio il borsone sul pavimento. Stella poteva ancora fuggire, ma doveva fare in fretta, le porte si stavano chiudendo. Prego le sue gambe di portarla fuori da li. Troppo tardi, il montacarichi si era mosso. Stella guardo i numeri luminosi. Stavano scendendo. La borsa di tela sul pavimento era aperta, e all'interno scintillava la lama di un taglierino. Scesero in silenzio. L'unico rumore era il ronzio sordo proveniente dalla borsa. Lancio un urlo. Ma solo nella sua immaginazione.

Mallory apri gli occhi. Aveva la testa appoggiata sul grembo di Charles Butler.

Che ora era? Non ne aveva idea. Il suo orologio interno si era fermato.

Il frusciare della carta. La pila di fogli sul tappeto. Doveva alzarsi. Non c'era tempo.

Charles non si era accorto del suo risveglio e le accarezzava i capelli mentre leggeva. Ogni contatto umano, da quando aveva perso i Markowitz, aveva su di lei un effetto inebriante. Prima Helen, poi Louis. Dopo che era rimasto vedovo, Lou aveva insistito per baciarla sulle guance ogni volta che la vedeva, un goffo tentativo di colmare l'assenza di una madre. Non perdeva occasione per stringerla in un abbraccio avvolgente. Poi era morto.

La gente non faceva che abbandonarla.

Mallory chiuse gli occhi e ascolto i passi nel corridoio. Senti la voce di Riker. «Ehi, sono io. Come va?»

«Forse ho trovato qualcosa, anche se non e quello che mi sarei aspettato» disse Charles. «Dai un'occhiata a questo articolo.»

«Adozione con frode» lesse Riker. «Il titolo e promettente.»

«Il bambino fuggi dalla famiglia adottiva quando aveva dodici anni, ma la polizia non fu mai avvertita.»

«E quella gente continuo a incassare il sussidio?»

«Esatto» disse Charles. «Il ragazzo in questione fu loro affidato l'anno in cui il figlio di Natalie fu tolto ai Qualen.»

Riker poso una mano sulla spalla di Mallory poi le scosto una ciocca di capelli dal viso. «Non l'ho mai vista dormire» disse. «Pensavo che Mallory non dormisse mai. Ho sempre pensato che si appendesse al soffitto, come un pipistrello. Non voglio svegliarla.»

«E allora non farlo» suggeri Charles.

«Ma ho un regalo per lei… Susan Qualen. Si e presentata spontaneamente. Janos la sta portando qui… in manette.»

«Perche qui?» chiese Charles.

«E piu tranquillo.»

Stella si schiaccio contro la parete del montacarichi e guardo l'uomo che apriva il pannello metallico con un mazzo di chiavi. Un guardiano? Perche non ci aveva pensato prima? I guardiani sono gli ultimi ad andarsene.

«Lavora qui?»

Nessuna risposta. Ma certo, quell'uomo lavorava li. Per questo le aveva regalato un buono acquisto, probabilmente i dipendenti avevano degli sconti. E ora la stava semplicemente scortando in un posto sicuro. Stella decise di recitare la parte di quella che si fidava. Ma non avrebbe retto a lungo.

L'uomo chiuse il pannello mentre l'ascensore continuava a scendere verso lo scantinato. Il cuore di Stella batteva forte. Non appena le porte si aprirono, le gambe scattarono nel corridoio buio. Correva senza pensare, vedeva solo un'infilata di scatole contro le pareti. Nessuno la inseguiva. Perche avrebbe dovuto inseguirla, visto che il rumore dei tacchi segnalava perfettamente la sua posizione?

Che idiota.

Si tolse le scarpe e ricomincio a correre.

Tutte le emittenti televisive trasmettevano notizie e aggiornamenti sul caso di Stella Small. Erano riusciti a scovare le fotografie di Stella bambina e perfino le lettere spedite a casa. Le sue parole erano piene di sogni e speranze. Il successo era solo una questione di tempo.

«Cos'e stato?» Riker abbasso il volume, e avverti piu chiaramente qualcuno che bussava alla porta. «Dev'essere lei.»

Saluto il detective Janos con un sorriso. La sorella di Natalie Homer non aveva bisogno di presentazioni.

«Benvenuta, signorina Qualen.»

Stella si nascose come un topolino dietro a uno scatolone. Tremava. I passi si avvicinavano. Chiuse gli occhi e penso a sua madre e a sua nonna: avevano affrontato di tutto, avrebbero superato anche la sua morte.

In fondo, erano piu giovani di lei quando avevano cominciato a morire.

Calma, penso Stella Small. Quella era New York, e le regole del gioco erano diverse: i vigliacchi non erano ammessi.

Lei non si sarebbe arresa a una morte ridicola, assassinata con un taglierino. Sollevo il mento e si preparo a interpretare un'altra parte. Quella di chi aveva ancora molta vita davanti. Il cuore batteva sempre piu forte.

Lo senti, figlio di puttana?

L'uomo scosto lo scatolone. Una mano cerco di afferrarla, ma Stella balzo in piedi e comincio a graffiarlo. Gli pianto le unghie nel petto e sulla sua T-shirt comparvero cinque righe rosse. L'uomo resto immobile, come se le sue batterie si fossero d'un tratto scaricate. Non capiva come fosse possibile che un oggetto si rivoltasse contro di lui. Gli graffio la faccia, e lui non si mosse. Stella corse verso la luce in fondo al corridoio.

Io voglio vivere, bastardo!

Janos si appoggio alla porta dell'ufficio, mentre Mallory e Riker si avvicinavano a Susan Qualen. La donna indietreggio e ando a sbattere contro il computer. «Perche mi avete arrestata?» ringhio. «Io non ho fatto niente.»

«Ora le spiego» disse Riker. «Vede, signorina Qualen, lei non ha voluto aiutarci, e scappata.»

Pronuncio le parole con calma, ma la signorina Qualen reagi come se Riker le avesse urlato in faccia. Chino la

Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату