Gia, come no.

«E tu, che diavolo ti e successo?» Si attacco di nuovo alle sbarre. «Eri una ragazzina solare. Guardati adesso. Hai gli occhi piu gelidi che abbia mai visto. Se sapessi chi ti ha fatto questo, ti giuro che lo ammazzerei.»

Voleva toccarla, lo sentiva. Si ricordava la prima volta in cui lo sceriffo l'aveva lanciata in alto per poi riafferrarla e stringerla in un abbraccio vigoroso. Quanti anni poteva avere? Tre, quattro? Aveva strillato dalla gioia. Da quel momento in poi, ogni volta che l'aveva visto, gli era corsa incontro, sperando di essere ancora sollevata in aria dalle sue braccia.

Ma poi il mondo era cambiato.

Quattro giorni prima, quando lo aveva riconosciuto, avrebbe voluto sparargli.

«Quando formulerai la tua accusa, sceriffo?»

«L'accusa di omicidio? Mai. Tu sei un testimone sotto custodia.»

«Restituiscimi la pistola. Mi proteggero da sola.»

«Forse sto proteggendo la citta. Non m'interessa se hai fatto fuori Babe. Per quello, non ti toccherei neanche. Ma cosa succederebbe agli altri? Non posso permettere che tu dia la caccia a tutti.»

Mallory attese con calma durante il lungo silenzio che segui e, finalmente, lo senti allontanarsi lungo il corridoio. Appoggio il viso alle sbarre e fischietto alcune note di un motivo familiare.

Lo sceriffo vacillo e dovette appoggiarsi con una mano al muro. Continuo a camminare, ma con passo diverso, meno sicuro, a testa china.

7

Augusta cerco a fondo nelle tasche del vestito. «Non riesco a capire dove possano essere finite quelle chiavi. Stamattina le avevo.»

Il cavallo bianco al di la dello steccato abbasso la testa e le diede un colpetto alla spalla.

«Ecco, ora ricordo. Le ho date a Henry Roth. Mi aveva detto che avrebbe dato un'occhiata alla giuntura d'un tubo. Sai, l'idraulico di qui e un ladro.»

«Non voglio disturbare il signor Roth mentre lavora.» Charles accarezzo il muso vellutato del cavallo. Era un animale splendido.

«Non c'e problema.» Augusta tenne aperto il cancello del recinto e il cavallo usci, strofinandole il muso sul collo. «Telefoneremo a Henry dopo cena.»

Attraversarono lo spazio aperto che si estendeva fra il recinto e una vecchia rimessa che necessitava di una mano di vernice.

Il cavallo non aveva la cavezza ma li seguiva, docile come un vecchio cane.

«Allora, Charles, come trovi la nostra piccola citta? Noiosa?»

«Assolutamente no. Oggi ho conosciuto Malcolm Laurie. E un tipo affascinante.»

Augusta tiro il chiavistello di un'ampia porta ad arco che si spalanco su un interno scuro e fresco, pervaso da un odore acre di fieno e di cavallo. Dal fondo di uno dei box giunse il rumore di acqua corrente, e il cavallo si diresse spedito verso l'abbeveratoio. Dopo aver richiuso la porta, Augusta guardo Charles con occhi severi.

«Non ti innamorare di Malcolm.»

Era un ordine.

«Scusa?» Credeva forse che lui fosse…

«Sai, erano anni che non facevo arrossire cosi un uomo. Vieni con me.»

Innamorarsi di Malcolm?

Gli fece cenno di seguirla. Charles le cammino a fianco, le mani infilate in tasca, cercando le parole giuste per protestare. Lei lo afferro per un braccio, come aveva fatto quando si erano incontrati la prima volta.

«Calmati, Charles. Non intendevo nulla di carnale. Succede in continuazione che gli uomini si innamorino di altri uomini. Pensa a come sono idolatrati gli eroi di guerra e quelli dello sport. L'amore di un uomo per un altro uomo e molto piu forte di quello per una donna.»

«Non e proprio la stessa cosa» disse, forse un po' troppo in fretta.

«Vuoi dire, non come il sesso? E invece si. Malcolm usa il sesso proprio come una donna. E senza vergogna. Gli uomini ne sono affascinati come potrebbe esserlo una donna.»

Charles raddrizzo le spalle e affondo ancor di piu le mani nelle tasche. «Il capo di una setta religiosa ha la devozione dei suoi seguaci.» Si chiese se il suo tono non fosse troppo sulla difensiva. «Ma basandoci sul profilo psichiatrico tipico di…»

«Lascia perdere il vudu psichiatrico.» Gli strinse piu forte il braccio e lo guardo accigliata. «Non pensare alla cerniera dei tuoi calzoni, e fai attenzione. Stai attraversando un brutto momento, Charles. Sei vulnerabile, e facile persuaderti o ingannarti. Ci siamo passati tutti. Uomo o donna, ciascuno di noi sente a volte il bisogno di esser stretto fra le braccia. Malcolm ti ha invitato allo spettacolo di domani sera, vero?»

«La cerimonia di commemorazione? Si.» Perche si sentiva come se avesse confessato di avere un appuntamento amoroso?

«Quando vedrai Malcolm su quel palco, ti sembrera piu grande di quel che ricordavi. Ti ipnotizzera con gli occhi e ti fara entusiasmare promettendoti il paradiso in terra.»

Questo Malcolm l'aveva gia fatto. Il regno dei cieli e in mezzo agli uomini, ma loro non lo vedono.

«E crederai in lui perche hai bisogno di credere.» Augusta apri la porta fra le due scalinate e si fermo con la mano sulla maniglia. «Malcolm ti mostrera un angolo di paradiso cosi reale che vorrai andarci a vivere. Ne rimarrai affascinato e gliene sarai riconoscente.»

Augusta scosse il capo in segno di disapprovazione, lo guardo fisso. Entro in casa e si diresse in cucina.

Charles la seguiva docile, proprio come aveva fatto il cavallo.

Augusta si avvicino alla cucina a gas, voltandogli le spalle. «Poi ti chiedera qualcosa, una cosa piccola rispetto al dono che ti ha fatto lui. E tu sarai lieto di dargliela…» Accese la fiamma del fornello. «E cosi che comincia. Forse non finirai a letto con lui, ma bastera che tu gli ceda una volta e avrai perso.»

Ora gli era di fronte, e gesticolava roteando un cucchiaio di legno. «In un certo senso, ti ritroverai sottomesso. Avrai gli occhi pieni d'amore e di fiducia. Lui potra farti quel che vuole, e tu desidererai che lo faccia. Quindi, Charles, ti ripeto, non t'innamorare di quell'uomo.»

Charles annuiva. L'incantesimo di cui parlava Augusta l'aveva gia sperimentato al tempo in cui si era innamorato di Mallory.

Purtroppo allora nessuno l'aveva messo in guardia. E adesso era troppo tardi.

Prese posto a tavola e osservo la schiena di Augusta mentre lei rimestava nella pentola. Sebbene avesse saltato la colazione, non aveva fame, era troppo agitato.

Si sentiva perfettamente al sicuro dai tipi come Malcolm. Era Mallory, quella ladra fuori classe, che l'aveva umiliato togliendogli l'orgoglio e l'amor proprio. Aveva percorso piu di mille chilometri per sentirsi cacciare via a quel modo. Non era patetico?

Malcolm aveva ragione. Se voleva Mallory, non doveva piu correrle dietro. Doveva cercare di non rivederla. Lei sarebbe rimasta disorientata e per una volta le sue previsioni sarebbero state smentite. Bene, anzi benissimo. Avrebbe avuto quel che si meritava.

Grazie, Malcolm.

In tavola arrivarono due piatti colmi di zuppa profumata: pollo e riso. Sollevo lo sguardo e incrocio quello di Augusta. Lo stava fissando con tale intensita che si chiese se gli stesse leggendo nel pensiero. Era forse piu abile di Malcolm Laurie?

Augusta stava osservando la sua lenta caduta nel pericoloso precipizio che gli aveva appena descritto. Aveva cercato di avvertirlo, ma lui non l'aveva ascoltata.

«Adesso capisco» ammise Charles. Ed era finalmente vero. Non si sarebbe lasciato sedurre dal predicatore. Mallory era sua amica. L'avrebbe aiutata, che lei lo volesse o no. Se fosse stato lui a trovarsi nei guai, Mallory avrebbe fatto lo stesso. Come aveva potuto dimenticarlo?

Charles e Augusta mangiarono in silenzio, ma fra loro continuo un fitto scambio di sguardi. Lui sorrise e

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