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Il cielo del primo mattino era di un azzurro carico. L'aria era fresca e ventilata, satura dell'onnipresente canto degli uccelli. Charles stava attraversando il filare di alberi che segnava il confine fra Dayborn e Owltown. Segui il sentiero battuto fino alla strada lastricata che portava nella piccola zona commerciale del sobborgo.

La strada principale era fiancheggiata da case modeste, a uno o due piani, costruite con assi grigie. Sebbene risalissero sicuramente a qualche decennio prima, avevano un che di provvisorio.

La maggior parte dei negozi reclamizzava con insegne al neon la vendita di liquori.

Una macchina gli passo accanto, sollevando un cumulo di immondizia e polvere. I marciapiedi erano costellati di bottiglie rotte. Un ubriaco steso per strada russava abbracciato a una bottiglia di whisky. Sopra il suo corpo ristagnava l'odore dell'alcol e del vomito.

Una donna stava avanzando verso di lui. Vacillava, come se una gamba fosse piu corta dell'altra. Guardando meglio, Charles si accorse che aveva in mano una scarpa rotta e che camminava con un piede scalzo e l'altro infilato in una scarpa con tacco a spillo. I capelli avevano la consistenza dello zucchero filato, e le paillettes dell'abito riflettevano la luce del sole. Aveva gli occhi arrossati per il pianto, e il trucco le colava sul volto.

Charles stava per chiederle se avesse bisogno di aiuto, quando un'automobile gli si accosto, e una voce familiare gli disse: «Non tocchi nulla a Owltown, signor Butler».

La donna si giro di colpo e si trovo di fronte l'automobile dello sceriffo. Dall'espressione del suo volto doveva essere terrorizzata. Senza pensarci due volte filo via, smarrendo dopo qualche metro anche l'altra scarpa.

Tom Jessop lo invito a salire. Charles accetto volentieri, sollevato. L'interno profumava di dopobarba e di sigarette. Sul cruscotto c'era un ammasso di documenti, buste e appunti scritti su tovagliolini di carta e scatole di fiammiferi.

«Buongiorno» disse Charles.

Lo sceriffo si tocco la falda dello Stetson scuro a restituire il saluto. «Dov'e diretto, signor Butler?»

«Spero di arrivare alla zona della fiera prima che montino il tendone.» Sperava anche che lo sceriffo non lo intrattenesse troppo a lungo. Aveva atteso tutta la sua vita da adulto per un evento cosi.

«Gia, veder montare il tendone e uno spettacolo raro.» Lo sceriffo innesto la marcia e l'automobile parti. «Inoltre, da la si gode un bel panorama del Lower Bayou. I Laurie per disboscare quel tratto gli hanno dato fuoco; ogni radice, ogni ceppo, lungo tutta la riva.»

«Ecologico! Sbaglio o tende ad accelerare l'erosione del terreno?»

«Gia.» Lo sceriffo sorrise. «Un giorno, tutta Owltown verra sommersa. Ci vorra tanto tempo, ma io sono un tipo paziente.» Dalla lentezza con cui guidava c'era da credergli.

«Ne deduco che Owltown non le piaccia granche.»

«Se mi permette, le faccio fare un giro, cosi si rendera conto con i suoi occhi.»

Si fermarono a un incrocio. Lo sceriffo gli indico una fila di catapecchie lungo una strada sterrata. «Se va in quella direzione, potra assistere a degli spogliarelli di estrema volgarita.» Si volto a mostrargli dal lunotto posteriore la strada appena percorsa. «Da quella parte potra comprare alcolici, droghe e donne, tutto nello stesso locale.»

L'automobile riprese ad avanzare lentamente. «Quando ero piccolo tutte queste cose non c'erano. Non c'era niente, tranne il bar di Ed Laurie e un sacco di gufi.»

Procedevano adagio lungo la strada principale. Charles noto altre rivendite d'alcolici. «Non avrei mai pensato che un posto di queste dimensioni potesse avere tanti bar.»

«Sono tutti centri della New Church» disse lo sceriffo. «Non ce n'e uno che abbia regolare licenza. Niente scambi di danaro, ne tasse per il fisco. Perche ti servano da bere devi avere i tagliandi della Chiesa.»

Lo sceriffo rallento, indicandogli una casa a due piani sul lato sinistro della strada. «Ecco un luogo d'interesse storico, il vecchio bar di Ed Laurie. Trent'anni fa i Laurie abitavano tutti al secondo piano.»

La casa somigliava alle altre costruzioni, nudo legno e forme spartane, solo un po' piu vecchia. Li attorno regnava una strana calma. Si sentiva lontano il rumore del traffico, ma nessun cinguettio d'uccello. Ormai Charles si era abituato a sentirne la musica dovunque andasse. A quanto pareva, a Owltown gli uccelli non cantavano.

Jessop fermo l'automobile davanti al bar. «E qui che Babe ha cominciato, a cinque anni. Allora si chiamava Baby Laurie. Suo papa lo faceva sedere in cima al juke-box, e il bambino si dava da fare a predicare le scritture e a gettare il malocchio sulla gente.»

«Malocchio? Parliamo di vudu?»

«Nulla di cosi sofisticato, signor Butler. Ma il piccolo bastardo era davvero bravo a predire il futuro. Se diceva che tua moglie avrebbe partorito un figlio morto, poteva capitarle che accidentalmente una mazza da baseball la colpisse sulla pancia prima del termine della gravidanza. Naturalmente potevi chiedere a Baby Laurie di allontanare con qualche preghiera l'ira del Signore al prezzo di un piccolo contributo alla Chiesa, ed ecco che il tuo bambino sarebbe nato senza problemi.»

«Un racket della protezione? Cosi il padre era…»

«O uno dei fratelli maggiori di Babe. Erano gia tutti grandi e grossi. Il padre era l'uomo piu odiato nel distretto di St. Jude. Se Ed non fosse morto per il suo fegato da ubriacone, un giorno l'avremmo trovato che galleggiava a faccia in giu in un bayou. E Babe era il ritratto del padre.»

«Mi sta dicendo che piu d'uno in citta avrebbe voluto vedere morto Babe?»

Lo sceriffo riavvio l'auto e non disse niente. O voleva evitare di dare una risposta, o semplicemente se ne infischiava di chi avesse ucciso Babe Laurie.

«Sceriffo, lei ha detto che i fratelli di Babe erano gia grandi quando lui aveva cinque anni, trent'anni fa. Ma Malcolm non puo averne piu di trenta…»

«Malcolm ne ha cinquantuno. Solo qualche anno meno di me.»

Charles fisso le rughe, il doppiomento e i capelli grigi dello sceriffo: erano tutte cose che Malcolm non aveva.

Non era possibile. Non poteva essere tanto lontano da…

«Malcolm e un tipo strano» continuo lo sceriffo. «Incoraggia le dicerie che lo vogliono ancora piu anziano. Fa credere alla gente di avere un segreto, e forse ce l'ha.» Ma il tono di Jessop non era molto convinto e sconfinava nel sarcasmo. «Anni fa, Babe e Malcolm sembravano quasi gemelli. Ma quando Babe e morto, all'eta di trentasei anni, ne dimostrava dieci di piu. Forse Malcolm ha usato il fratello come il magico ritratto di Dorian Gray. Gli anni e gli stravizi divoravano Babe mentre Malcolm non invecchiava di un giorno.»

Charles era ancora sbalordito, e lo sceriffo fraintese la sorpresa che gli leggeva negli occhi.

«Non si faccia strane idee, signor Butler. Devo aver letto il riferimento letterario sulla confezione delle mie gomme da masticare.»

«Lei mastica gomme?» chiese Charles.

Jessop gli indico il vano sul cruscotto «La dentro. Si serva.»

Charles apri lo sportellino, e dall'interno cadde una pila di pacchetti di gomme da masticare con il logo Poliziotto Amico stampato sulla confezione.

«Le distribuiamo ai bambini.» Jessop prese qualche pacchetto dal mucchio che Charles stava rimettendo nello scomparto.

«Allora Babe era un depravato?» Il paesaggio scorreva lento oltre il finestrino della vettura. Charles diede una sbirciata all'orologio: c'era ancora tempo. «Non conduceva la vita esemplare del predicatore?»

«Macche! Tutte le volte che lo incontravo era fatto di droghe o di alcol. Quel figlio di puttana era piu di la che di qua.»

«Era malato?»

«Eccome. Tutti, fino all'ultimo abitante di Dayborn, ricordano ancora la sua festa al Dayborn bar & grill. Babe compiva diciannove anni, ma i Laurie in realta stavano festeggiando il suo 'battesimo dello scolo'. La festa per la prima malattia venerea fu leggendaria. Duro tre giorni.» Allungo la mano sul cruscotto e prese alcuni fogli con il timbro del patologo che aveva esaminato il cadavere di Babe. Li porse a Charles. «Vada alla seconda pagina, in alto.»

Charles diede un'occhiata ai testi. Secondo il referto dell'autopsia, Babe Laurie era affetto da sifilide. Alcol e

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