Sul pavimento un pipistrello si dibatteva nella polvere, trascinandosi dietro l'ala spezzata.

«Mi chiedo se la gatta e arrivata fin quassu.» Augusta guardo la povera bestia e scosse il capo. «Vedi la banda rossa alla zampa? Questo esemplare fu contrassegnato quindici anni fa. L'inviato governativo avrebbe voluto fare lo stesso con l'intera colonia, ma era talmente maldestro che ne azzoppo parecchi, finche io non lo cacciai di casa.»

Il pipistrello era agli sgoccioli. La ferita che aveva sull'ala sembrava effettivamente causata dalle unghie di un gatto. E se il pipistrello non volava, non poteva nutrirsi.

«Ha un nome?»

«Charles, il giorno in cui mi sentirai chiamare per nome un pipistrello, di' pure in giro che e arrivato il momento di farmi internare.»

«Scusa, intendevo il nome della specie. Vespertilionide? Serotinus

«L'addetto del governo che viene a controllarli li chiama grossi chirotteri o a volte Genus Eptesicus. Io li chiamo cibo per gufi.»

L'anziana signora si era fermata accanto a un'altra finestra rotonda che dominava la citta. Su un treppiedi c'era un cannocchiale, mentre sul davanzale era poggiato un quaderno d'appunti aperto su una mappa approssimativa che registrava i siti di tutti i nidi.

Augusta gli indico una casa vittoriana dall'altro lato del cimitero. Un'ampia striscia terrosa partiva dall'edificio, e Charles la riconobbe come la strada del mistero che costeggiava il Finger Bayou, quella con il cartello dal nome sbiadito.

«Quella e la casa di Cass Shelley.» Sposto il cannocchiale e mise a fuoco. «Ecco, da' un'occhiata.»

Charles appoggio un occhio all'oculare. Casa Shelley era stata ridipinta di fresco. I cespugli erano stati potati, e i fiori crescevano ordinati nelle aiuole, separate dagli alberi davanti alla facciata da un perimetro di pietre. Non v'era alcun segno di abbandono. Strano, per una proprieta affidata alle cure di Augusta.

Oltre il limite dell'Upland Bayou c'erano le case e i negozi di Dayborn. Augusta indico un filare di alberi al di la della piazza.

«Vedi quegli alberi frangivento? Segnano il confine di Dayborn e l'inizio di Owltown. E li che abitano i seguaci della New Church, in prefabbricati e roulotte.»

Charles segui con gli occhi il suo dito. Un ampio fascio di luci al neon era chiuso all'estremita piu distante da un altro bayou.

«Owltown non dorme mai» disse Augusta. «Ventiquattr'ore su ventiquattro si possono comprare liquori e droga. Si gioca d'azzardo fino all'alba. Tutta opera dei Laurie. In quel posto quasi tutti sono imparentati con loro, per nascita o per matrimonio. Non andarci dopo il tramonto, a meno che tu non abbia una pistola.»

«Perche si chiama Owltown?»

«Ha sempre avuto quel nome. Fino a trent'anni fa, l'abitava una folta colonia di gufi di una specie rara. Questo prima che i Laurie prendessero il controllo dell'habitat e deforestassero l'area intorno all'ansa del Lower Bayou per traformarla in una specie di luna-park. Che spreco.»

«Mi par di capire che quella gente non ti vada a genio.»

«Se andassi a Owltown con dei fiammiferi in tasca non so se riuscirei a resistere alla tentazione di dar loro fuoco.» Rimise il cannocchiale al suo posto. «Be', adesso hai visto proprio tutto.»

«Grazie del tour.»

«Non c'e di che, Charles. C'e qualcos'altro che posso fare per te?»

«Mi puoi dire com'e morta Cass Shelley.»

Parve sinceramente sorpresa. «Pensavo che Henry o Betty te lo avessero gia detto.»

«Non gliel'ho mai chiesto. Allora, com'e morta la madre di Mallory?»

«Dev'essere accaduto all'esterno della casa. Fu li che Henry trovo il cane di Kathy. La povera bestia era in fin di vita. Le impronte delle mani insanguinate di Cass macchiavano buona parte del muro. L'erba era bagnata dal suo sangue, trovarono perfino due dei suoi denti. C'erano pietre sparse dappertutto. E sulle pietre altro sangue e brandelli di pelle.»

«Mi stai dicendo che fu lapidata?»

I tratti somatici di Jimmy Simms erano quelli dei Laurie, ma la struttura ossea aveva una delicatezza quasi femminile. E benche avesse compiuto trent'anni, il suo volto non rasato era macchiato qua e la dai fili setosi di una barba adolescenziale.

Da tempo il padre di Jimmy non parlava piu con quel suo figliolo incompiuto, e non lo faceva neppure piu entrare in casa. Ma durante i lunghi anni di lontananza la madre aveva continuato a passargli gli abiti smessi del padre. Jimmy si arrotolava i calzoni troppo lunghi, ma le scarpe erano cosi grandi che, nonostante la carta di giornale infilata in punta, zoppicava sempre per via delle vesciche che gli si formavano sui piedi.

Con passo strascicato percorse il sentiero che saliva a Casa Shelley. Il vecchio labrador retriever nero lo riconobbe e sollevo la testa.

Jimmy affondo la mano nella tasca della giacca a vento e tiro fuori un cartoccio. Lo apri e mostro al cane gli avanzi del filetto di pesce che aveva appena ripescato dal bidone della spazzatura dietro il Jane's Cafe, e glieli depose sul terreno davanti al muso.

Da quando il cane aveva perso i denti, e non riusciva piu a masticare la carne rossa, Jimmy gli portava cibi piu morbidi.

«Babe Laurie e morto» gli comunico per il quinto giorno consecutivo, convinto che ripetendolo sarebbe riuscito a farsi capire. Si sedette per terra e gli carezzo la testa.

Il cane si limito ad annusare il pesce poi appoggio la testa grigia sulle zampe.

Il sole era tramontato e la luce stava sfumando. Jimmy per consuetudine non rimaneva mai fuori di casa con il buio, ma quella sera decise che sarebbe rientrato a casa solo quando fosse sorta la luna.

L'animale si addormento. Dai suoi lamenti sommessi e dal frenetico contrarsi di una zampa posteriore, Jimmy dedusse che stesse facendo sogni agitati. Poi si sveglio di colpo, sollevo la testa e giro il muso verso l'alto, finche la luna non fu riflessa nei suoi occhi. Jimmy trasali; sembravano incandescenti.

Con grande sforzo il cane si rizzo sulle zampe. Produsse un suono roco che crebbe fino a divenire un portentoso latrato.

Il vecchio labrador aveva ancora momenti di splendore. Ma presto sarebbe morto e a Jimmy sarebbe mancata molto la sua compagnia.

Il cane credeva che il suo nome fosse una nota alta e prolungata e due fischi brevi emessi dalla bocca di una bimba. Nessuno lo aveva piu chiamato con quei suoni da quando la bambina era partita. Lei aveva compiuto l'inimmaginabile. Se ne era andata, lasciandolo li, ferito e sanguinante. E continuava ad abbandonarlo notte dopo notte, in ogni sogno.

Apri la bocca ringhiando al giovane che gli stava accanto, fino a quando questo non si alzo e si allontano zoppicando.

Il cane riprese a lamentarsi, unendo la propria follia a quella di Alma Furgueson, giu a Owltown. Il cane latrava e Alma piangeva. I vicini della donna si sforzavano di non sentire.

Alma cercava di sfuggire alla vista dei sassi lanciati contro la carne, le ossa e i denti di Cass, rincattucciandosi sotto le coperte.

Il vicino piu prossimo alla casa di Alma, abituato da molto tempo al lamento della donna, stavolta si tolse dalla testa il cuscino e sveglio la moglie. Rimasero entrambi in ascolto di quel canto di dolore, mai udito con tale forza in precedenza. Pareva quasi che la donna e il cane stessero duettando.

Supina sul letto nella cella del carcere, anche Mallory stava ascoltando. Volto il viso verso le sbarre che la separavano dal cane.

Alzo un pugno e si accani sul cuscino fino a strapparlo, seminando piume in giro per la cella. Allontano le coperte, si alzo, e si diresse alla finestra per sentire meglio quel verso.

Dopo un po', il vecchio labrador, esausto, smise il suo canto. Mallory torno a dormire, distesa sotto una coperta punteggiata di piume che ricordava l'ala protettrice di un angelo.

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