droghe varie erano state rinvenute, insieme a altre sostanze, nel suo stomaco.
Si stavano avvicinando al luogo dove avrebbero innalzato il tendone. Lungo la strada superarono parecchie roulotte. Un gruppo di uomini in T-shirt consumava una colazione a base di birra. Uno di loro venne spintonato e cadde a terra. Volarono calci, pugni e lattine di birra, ma lo sceriffo non ci fece caso.
Charles scarto il pacchetto che aveva in mano e aspiro l'aroma speziato della gomma da masticare. Quando se la mise in bocca, il sapore gli evoco l'estate che aveva trascorso viaggiando al seguito del cugino Max, mago di professione. La gomma da masticare era stata una componente base della sua dieta.
Prima che arrivassero al parcheggio, Charles, con un solo chewing-gum, aveva fatto un palloncino piu grande di quello che lo sceriffo era riuscito a produrre con due. La fece scoppiare rumorosamente. Lo sceriffo stacco le mani dal volante per applaudire. Si fermarono in uno spiazzo di terra battuta, e per qualche minuto sedettero amichevolmente, masticando gomma e combattendo una gara di bolle e scoppi.
«A proposito sceriffo, non ho visto neanche un bambino a Owltown.»
«Le famiglie con bambini abitano a Dayborn. Questo marciume itinerante e un'accozzaglia di ubriaconi, tossicomani, puttane e qualche pervertito.»
«Quanti sono i Laurie?»
«Contando cugini, cugini in seconda e parenti acquisiti? Credo qualche centinaio. Quando gli affari di famiglia si sono fatti troppo grandi per Malcolm e i suoi fratelli, hanno chiamato i parenti dal Texas e dalla Carolina del Nord e del Sud. Adesso lavorano tutti per la New Church.»
«Come fa la Chiesa a mantenere tanta gente?»
«Quando lo spettacolo e in tour a nord, lungo la Bible Belt, in una serata incassano almeno trentamila dollari. I Laurie che restano a Owltown guadagnano anche di piu grazie agli ordini postali.»
«Vendono la fede per posta?»
«Gia. Con una donazione di cinque dollari puoi ricevere una busta di Terra Santa. Temo di aver schiacciato molta di quella sacra terra entrando in questo spiazzo.»
«Dio la perdoni» disse Charles. «Quanto per un pezzetto della Vera Croce?»
«Venti dollari. I trucioli del 'sacro legno' sono laminati in strisce di plastica. Le puoi usare come segnalibro per la Bibbia autografata.»
«Autografata da chi?»
«Dagli autori, tutti e dodici.»
Charles inorridi apprendendo che lo sceriffo non aveva affatto scherzato. C'erano dodici apostoli nel consiglio direttivo della New Church, e il testo della Bibbia era stato praticamente riscritto.
Mentre spalancava la portiera, Jessop si chino verso di lui e disse: «Mandero la mia vice a prenderla, quando avra finito. Non voglio essere invadente, signor Butler, ma sono preoccupato per la sua incolumita. Spero non le dia fastidio».
«Nient'affatto. Apprezzo veramente la sua premura.»
«Si diverta» gli auguro Jessop. «Ma non si allontani dalla zona della fiera. E un consiglio spassionato.»
Charles scese dalla macchina e percorse il campo oltre il parcheggio, superando furgoni, pick-up, roulotte e baracchini di cibarie. Quando arrivo al centro dell'ansa, lo sorprese la vista spettacolare dei cipressi e del loro riflesso nell'acqua lungo tutta la riva del
Charles rivolse la sua attenzione ai pali di metallo piantati al centro del campo. Su ognuno di essi sventolava una bandiera rossa; lunghe funi scendevano sino a terra. Il piu alto doveva essere il palo centrale della grande tenda di tela, che ora giaceva distesa a terra.
Poco distante, un gruppetto in blue jeans intono un gospel. A dirigere il coro era una donna con una bacchetta in mano. Intanto, molta altra gente stava convergendo intorno all'ampio cerchio di tela.
Era arrivato giusto in tempo. La tenda veniva issata con le funi. Cambiava forma a ogni battito di ciglia. Tutt'intorno al grande cerchio, gli uomini tiravano le corde e le carrucole stridevano. La tela si agitava nel vento, sbattendo e attorcigliandosi. Alla fine, si sollevo del tutto, assumendo la forma familiare di un gigantesco tendone da circo. In cima ai pali, le bandiere rosse schioccavano nella brezza come lingue biforcute.
Charles senti una presenza al suo fianco, e quando si volto si aspettava quasi di vedere il famoso mago, Maximilian Candle. Ma il cugino Max era morto da tempo, e Charles si trovo a fissare Malcolm Laurie, piu basso di lui di tutta la testa. Sospettava che anche quell'uomo fosse una specie di mago; ebbe la sensazione di scivolare dentro i suoi occhi.
«Sapevo che le sarebbe piaciuto, Charles. Sono lieto che sia venuto.»
Cosi Malcolm aveva scoperto il suo nome di battesimo, ma non gli aveva chiesto se potesse usarlo. Benche Charles l'avesse sempre permesso a chiunque, sentirlo pronunciare dalla bocca di Malcolm lo disturbo.
Le parole di Augusta gli riaffiorarono alla mente.
Charles torno a girarsi verso la tenda. Quattro uomini stavano innalzando un'insegna al neon. Le lettere erano gigantesche, e Charles fu scioccato dalla sfrontatezza del messaggio: «Miracoli in vendita».
Mallory scosse via dalla coperta le piume del cuscino, facendole svolazzare nel corridoio al di la della cella, dove lo sceriffo stava indottrinando la sua nuova vice.
«A fine mese devo restituirti allo Stato nelle stesse condizioni in cui loro ti hanno consegnata a me. Cosi, vedi di seguire i miei ordini e sta' lontana dai guai.» Lo sceriffo agito una mano per scacciar via le piume. Il suo umore andava peggiorando a ogni secondo.
«Per prima cosa, falle passare le mani attraverso le sbarre. Poi, prima di aprire la porta, la ammanetti. E assicurati di appendere fuori della cella il cinturone con la rivoltella.» Le indico i ganci sul muro.
Mallory aveva notato che lo sceriffo non seguiva mai i consigli che dava ad altri. Durante le ore che aveva sprecato a interrogarla percorrendo in su e in giu la cella mentre lei restava in silenzio, non si era mai tolto il cinturone. Glielo aveva quasi sventolato in faccia. Mallory aveva aspettato il momento buono, in attesa dell'errore che lo avrebbe fregato.
Da piccola, aveva creduto che Jessop fosse Dio con un revolver a sei colpi. Quella mattina, lo sceriffo fuori della sua cella era solo un comune essere umano. Rispettava perfino le leggi della Louisiana e portava un'automatica secondo regolamento di polizia. La vicesceriffo, invece, non rispettava il regolamento e portava un revolver 38. Era promettente. Le munizioni si sarebbero adattate alla sua 357.
«E poi,» stava dicendo lo sceriffo alla sua nuova aiutante «togli tutte quelle maledette piume dalla cella. Mi hai sentito?»
La vice era seccata. Forse nessuno le aveva detto che parte del suo lavoro consisteva nel fare la cameriera. Le parole le vennero fuori a precipizio. «Sono risultata prima nella classe di…»
«Ragazza, l'accademia di polizia e come l'asilo.» La sua irritazione si stava facendo piu evidente, stava per arrivare all'ebollizione.
La vicesceriffo, quindi, era una novellina, reduce da un programma di addestramento di sei settimane che poteva averle insegnato come evitare di spararsi in un piede, di certo non molto di piu. Mallory noto un altro indizio: il cinturone della ragazza. Era appesantito da bomboletta antiaggressione, cartucce, torcia, manette, cellulare, caricatore a tamburo e sfollagente. Era bardata come per un'incursione dell'esercito, eppure dava l'impressione di una scout superattrezzata.
Mallory smise di ascoltare la discussione. Stava prendendo le misure a Lilith Beaudare. L'altezza era la stessa, e anche corporatura e peso erano piu o meno uguali. Forse aveva qualche anno in meno rispetto a lei. Pareva sicura, e si muoveva con una fluidita di movimenti che rivelava fiducia nel proprio corpo. Ma lo sceriffo la stava trattando come uno zerbino.
«Quando saro di ritorno, non ci deve essere neppure una piuma in quella cella.» Lo sceriffo apri lo sportello di un armadietto per mostrarle tutto il necessario per le pulizie. Prese una scopa, una paletta, uno strofinaccio, un sacchetto di plastica per l'immondizia e li porse alla sua vice.
Mallory afferro da terra una manciata di piume, se le porto alle labbra e con un soffio mando un bacio allo sceriffo. Due piume gli finirono nei capelli. Altre su naso e mento. Jessop le rimosse con grande decisione, prendendole fra le dita e riducendole a pezzi.
Lilith Beaudare stava facendo di tutto per reprimere un sorriso.